La foto della falsa manifestazione del PD a Riace

Purtroppo l'uso di immagini e foto scattate in altri luoghi e nazioni del mondo per parlare di altro è un brutto classico del web. Da Whatsapp a utenti seguiti.
Purtroppo l'uso di immagini e foto scattate in altri luoghi e nazioni del mondo per parlare di altro è un brutto classico del web. Da Whatsapp a utenti seguiti.
Si parla ancora di Soros, oltre che di fondi pubblici italiani che sarebbero andati, secondo alcuni, alla ONG legata alla nave Aquarius. Diamo un'occhiata.
Gli attacchi ci sono sempre stati, per molti di noi debunkers, ma il caso brasiliano evidenzia come certe pratiche sono ben organizzate e pericolose.
Una giovane ragazza di colore viene fatta passare da diversi account e pagine Facebook come un africana torturata e probabilmente uccisa per mano degli arabi, dei cinesi e degli indiani.
Via Twitter e Facebook circola un video associato alle torture denunciate in Libia, ma in questo caso riguarda un video del 2014 ripreso in Brasile.
Circolava un post riportante la foto di un pedofilo e il video mentre abusava di una bimba di 5 anni in un supermercato brasiliano. Un'antibufala preventiva.
Fare le vittime affermando che dopo una discussione via Twitter mi sia comportato come un "avvoltoio brutto e cattivo" non è una cosa saggia, gli orari non mentono.
Qualche utente, di fronte ad una "sbufalata" sgradita, sente la necessità di voler dimostrare qualcosa o sentirsi meglio portando altri casi. Generalizzare fa male.
Nessuna vittima italiana o europea, nessun colpevole africano e musulmano, ma c'è gente che ci crede ed è un grosso problema.
Le origini del gioco in Russia, da un gruppo noto alla creazione del "mito" del "Blue Whale" pompato dai media.
Un agricoltore che trasmette la varicella attraverso dei proiettili di gomma? Per carità! Le foto riguardano due storie diverse.
Sta a voi decidere di seguire certe pagine che sfruttano le foto di bambini malati per attirare la vostra attenzione.