Il caso Casalino, la mezza versione e come il giornalismo poteva evitare tutto questo

Cerchiamo di fare ulteriore chiarezza sul caso Casalino relativo al video diffuso in questi giorni e perché il giornalismo poteva evitare tutto questo.
Cerchiamo di fare ulteriore chiarezza sul caso Casalino relativo al video diffuso in questi giorni e perché il giornalismo poteva evitare tutto questo.
Si dovrebbe imparare anche dagli errori degli altri. Si dovrebbe. Non solo, anche oggi il Giornalismo lo vediamo domani.
C'è stata una ricerca di video utili ad attaccare ulteriormente il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, da poco tempo arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
In molti hanno creduto alla storiella del padrone morto, fa tenerezza e gioca sulle vostre emozioni così come fanno anche le bufale più cattive.
Nella giornata di ieri avevo trattato come mio solito l'ennesimo caso di uso scorretto di immagini e fotografie per parlare di un argomento. Ecco le reazioni.
Alcuni sospetti e accuse nei confronti di Repubblica per un video dove si sentono degli applausi a Mattarella ai funerali di Stato a Genova. Verifichiamo!
Circola un video dove viene mostrato un essere umano fatto a pezzi all'interno di un pentolone. Testimonianza di un atto di cannibalismo o effetti speciali? La seconda, per qualcuno la prima.
Ogni volta che in Siria succede qualcosa di scandaloso scattano le ricerche e le ricostruzioni utili a confermare quanto qualcuno vorrebbe vedere, dire o sentire. Non si sono risparmiati nemmeno per il caso di Douma.
Circola un video e un messaggio per individuare un mostro che tortura dei bambini, ma è già stato arrestato e non riguarda l'Italia.
Il Populista, testata telematica di cui è condirettore Matteo Salvini, pubblica un video passandolo per attuale e relativo al governo Macron. Non è così!
Un video mostrerebbe degli atti di tortura in Libia e verrebbe usato per richiedere un riscatto. Il problema è che non è stato affatto filmato in Libia, ma in Sud America.
In questi giorni diversi media britannici hanno parlato della morte dell'arrampicatore estremo cinese di nome Wang Yong Ning (o Wu Yongning), ma i media confondono i suoi video.