Cosa dice il report preliminare OPCW sui fatti di Douma

Il 6 luglio 2018 l'OPCW ha pubblicato il primo report preliminare sul presunto attacco chimico a Douma del 7 aprile 2018. Vediamolo insieme.
Il 6 luglio 2018 l'OPCW ha pubblicato il primo report preliminare sul presunto attacco chimico a Douma del 7 aprile 2018. Vediamolo insieme.
Quando si riporta la tesi "scappano dalle guerre" è ampiamente superficiale e generalista. Nessuno può minimamente conoscere tutti i casi riguardanti ogni singola persona a bordo della nave Aquarius.
Tutti vogliono dire la loro e avere ragione, tutti usano l'OPCW ma nessuno attende i risultati delle sue ricerche sul campo. Nel frattempo si bombarda e si fa propaganda.
Foto di imponenti manifestazioni a favore di Assad. I media occidentali non ne parlano? Sicuri sicuri? Ci sarà un motivo, magari quello temporale.
Si parla ancora di Siria e AttivoTV continua la sua marcia "complottista" pubblicando un video vecchio e già spiegato, ma non tutti conoscono la sua storia.
Ci sono poveri e tristi tifosi sfegatati, interessati a vincere una battaglia che non gli appartiene e disinteressati delle vite rovinate da una guerra infinita. Non vi chiedo scusa, non voglio essere come voi.
Ogni volta che in Siria succede qualcosa di scandaloso scattano le ricerche e le ricostruzioni utili a confermare quanto qualcuno vorrebbe vedere, dire o sentire. Non si sono risparmiati nemmeno per il caso di Douma.
In seguito ad un intervento di Roberto Saviano sui bambini in Siria, PandoraTV pubblica un video che mi ha incuriosito parecchio e che ho voluto analizzare.
L'utilizzo di certi contenuti, in quel modo, con inviti alla condivisione riportando il falso, lo ritengo uno schifo.
Circola la foto di un presunto bambino siriano che si nasconde sotto un auto spaventato dai bombardamenti. La stessa foto venne usata per altre storie, anche in Argentina.
Circola un video in cui si sostiene che un terrorista dell'Isis saluti la figlia dicendole "dai un bacio alla mamma" in italiano, ma non sarebbe andata così.
Alcune foto diffuse in un articolo vengono associate ad un presunto traffico di organi organizzato "a livello industriale" sfruttando i corpi dei bambini in Malesia e Thailandia. Non è così.