Libia: è una bufala quindi è tutto falso o è una bufala degli haters?

Nella giornata di ieri avevo trattato come mio solito l'ennesimo caso di uso scorretto di immagini e fotografie per parlare di un argomento. Ecco le reazioni.
Nella giornata di ieri avevo trattato come mio solito l'ennesimo caso di uso scorretto di immagini e fotografie per parlare di un argomento. Ecco le reazioni.
Una delle foto diffuse da Avvenire e da altre testate sulle torture in Libia è sbagliata. Attenzione, è dal 2017 che vi dico di fare attenzione a queste storie.
Secondo il Viminale le accuse di Open Arms sono una "fake news". A dimostrarlo sarebbe un osservatore e testimone terzo, ma l'unico presente non conferma la versione del Viminale.
Come se non bastassero i vari complottisti alla Marcianò, ecco che compaiono utenti e pagine Facebook che sostengono la teoria dei bambolotti di bambini finti per inscenare il naufragio avvenuto in Libia.
È sufficiente un breve video e una descrizione breve e scorretta per scatenare la condivisione compulsiva. Ecco la storia di questo video.
Un video mostrerebbe degli atti di tortura in Libia e verrebbe usato per richiedere un riscatto. Il problema è che non è stato affatto filmato in Libia, ma in Sud America.
Via Twitter e Facebook circola un video associato alle torture denunciate in Libia, ma in questo caso riguarda un video del 2014 ripreso in Brasile.
Circola una foto associata erroneamente alle torture denunciate in Libia. Per raccontare dei fatti non si riportano falsità, la foto riguarda un'opera di make-up cinematografica nigeriana.
Frontex ha definito le ONG dei "taxi del mediterraneo"? Lo sostiene non solo Di Maio, ma anche qualche testata giornalista, sbagliando.
I dubbi relativi al video "La verità sui migranti", dal servizio a pagamento "offerto" alle convenzioni internazionali e relativi problemi.
Non bastava l'ordinanza di Trump, nonostante l'intervento dei giudici federali l'operato per il personale della sicurezza risulta praticamente discrezionale.
Bill Clinton contro i clandestini, standing ovation del Congresso a Bill. Donald Trump ordina il cosiddetto "Muslim ban" e viene accusato di razzismo. Le differenze.