La “piovra” di Catena Umana e il “mercato delle vacche” su Facebook

Con Le Iene ho raccontato la rete "piovra" collegata a "Mr.Catena Umana". Ecco i dettagli del materiale illustrato a Matteo Viviani.
Con Le Iene ho raccontato la rete "piovra" collegata a "Mr.Catena Umana". Ecco i dettagli del materiale illustrato a Matteo Viviani.
Una vecchia foto, associata al Ghana nel 2011 e in Angola nel 2010, viene nuovamente condivisa da un utente, diventando virale, ma poi ripresa anche da Catena Umana.
Uno dei classici articoli di disinformazione del sito "Catena Umana" (che preferirei definire "Fogna Umana"). Il ragazzo è a San Vittore dopo la condanna definitiva del 2015
Un elenco di alcuni articoli (ordinati per data, dal più recente al più “vecchio“) dei siti e testate giornalistiche dove sono stato intervistato o citato per i miei interventi (in continuo aggiornamento, devo recuperare quelli più vecchi dal 2014). Rete di…
Cosa c'è di curioso in questa storia vecchia e riproposta? I tag nel meme che portano ad un personaggio noto nel mondo delle bufale.
Ricordate il sito Ilgiornalenews.com? Quello che aveva diffamato due ragazze italiane omosessuali facendo credere agli utenti che avessero ucciso un bambino. Si, ne avevo parlato a Le Iene, ma non mi stupisce che la rete delle bufale e della diffamazione…
Torna a circolare la foto dei "migranti che camminano nell'acqua" a sostegno di una teoria di complotto mediatica.
Solo qualche sito bufalaro ne ha parlato nel 2015, ma rispunta nel 2017 sempre dai siti collegati alle "Piovre" della disinformazione bufalara.
Un atto gravissimo da parte di un sito che sfrutta il nome de Il Giornale, testata giornalistica. Le donne nella foto non hanno nulla a che fare con la storia.
Google blocca gli account Adsense di 200 editori bufalari. Dopo una mia intervista a LaStampa noto che un bufalaro italiano perde i banner.
Facebook e la lotta contro le bufale: colpiranno la monetizzazione tramite Facebook nei siti bufalari? Ecco il perché Zuckerberg non bloccherà le bufale!
State lontani da certi siti, perché non hanno alcun interesse ad informarvi veramente, ma soltanto ad attirarvi e far guadagnare i proprietari tramite i banner pubblicitari.