La bellissima storia di Wikileaks Italian e il M5S

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Ricordate il 5 febbraio quando Julian Assange prese le distanze dall’account Twitter “WikiLeaks Italy” (@wikileaks_ita) e dall’omonima pagina Facebook? Lo ripropongo:

There is a bogus “WikiLeaks Italy” [@wikileaks_ita] and associated Facebook account. Its intent is not clear but it has become more active as the Italian elections approach. It is not endorsed or approved by @WikiLeaks. The only official WikiLeaks account is @WikiLeaks.

La risposta del fantomatico “gruppo” italiano è stata la seguente:

We see in the M5S the only movement that wants to fight illegality and corruption within the Italian Parliament to change our country for the better.We thought you were also in agreement with these principles, regardless of your endorsment and your streaming connection

Insomma, da una parte Assange spiega che l’account italiano farlocco si era particolarmente attivato in vista delle elezioni italiane, dall’altra il “gruppo” risponde ammettendo di essere “pro M5S“. Di fronte a questa confessione non ho esitato a commentare così:

Quindi abbiamo account e pagina Facebook farlocche, bacchettate da @JulianAssange, gestite da persone per nulla appartenenti a @wikileaks e che stanno facendo campagna politica a favore del @Mov5Stelle sfruttandone il nome.

La reazione del “gruppo” italiano è stata davvero curiosa, infatti nella propria pagina Facebook sfoga la sua rabbia dedicandomi un post:

#DavidPuente il blogger dei poteri forti ,è il classico personaggio che è passato dall’altra parte , egli è il cacciatore di #fakenews che racconta #fakenews

Il suo è un grandissimo lavoro di disinformazione pagato molto bene, composto da fantasia e algoritmi di verità.,
Una volta David, era un dipendente sconosciuto della Casaleggio, un uomo che si accontentava di poco..ma tutto questo non gli bastava più, e decise di essere un famoso “cacciatore di bufale” e un fanatico anti #M5S
Questo piccolo uomo che ha abbracciato grandi poteri è il coprotagonista della #megafakenews dell anno che ha pubblicato il #NyTimes sui collegamenti Russia M6s Lega ..lui ,specifica, ci ha lavorato in modo indipendente…

Oggi invece , dopo l uscita ingenua di Assange si accorge della nostra presenza..che i suoi pessimi studi non hanno mai rilevato..eppure esistiamo dal 2008..

http://www.lapresse.it/falso-wikileaks-italia-esalta-m5s.ht…

Il piccolo uomo che arriva sempre dopo e mai prima., ci accusa, insultando il lavoro che abbiamo fatto in 10 anni, di sfruttare il nome di wikileaks per favorire il M5S….. soltanto una mente idiota puo’ affermare una cosa del genere..visto che nel 2008 il M6S non esisteva nemmeno…
Tuttavia Il piccolo uomo non accetta la libertà di espressione e il fatto che non siamo dalla parte dei suoi amici politici corrotti del #Pd e #Pdl

#DavidPuentePiccoloUomochehasaltatoilFosso

Nonostante l’evidente incapacità di scrivere correttamente, digitando una punteggiatura alquanto discutibile, l’autore del post ha cercato di argomentare sfruttando le altre sue capacità riuscendo a scoprire il mio conto corrente presso Banca Etruschi in via Rettiliana 666 a Nibiru dove i “poteri forti” mi “pagano molto bene” in criptovaluta “Bufalacoin“. Oltretutto mi definisce un “fanatico anti #M5S”, forse avrà letto il mio articolo dell’otto settembre 2017.

Ha linkato un mio articolo, quello relativo al racconto riportato dal New York Times di cui mi ritiene il “coprotagonista“. In verità ho solo completato il lavoro incompleto della testata americana con i dati che avevo in mio possesso fin da inizio 2017 (e ripeto, ho le prove di ciò che dico), così come ho criticato anche altri lavori dei presunti “poteri forti” come certi “report” del Partito Democratico (gli sarà sfuggito, era dell’undici gennaio). Inoltre, noto lo stesso problema che alcuni esaltati hanno nella loro testa nei miei confronti: mai ho confermato che i russi siano dietro a certi siti di bufale e disinformazione (al contrario ho beccato un americano e degli albanesi), ma si sa che per criticare c’è gente che è disposta a credere in qualcosa e a farlo credere a qualcun altro.

Poi arriva la parte divertente, dove sostiene che “i miei pessimi studi” non hanno rivelato la loro esistenza dal 2008, anno in cui “esistono“. A parte che nella loro pagina riportano l’anno di “fondazione” il 2006, mi sembra normale che non abbia notato un lavoro prevalentemente di condivisioni di materiale altrui con interazioni da parte degli utenti che vanno da un paio di “mi piace” e qualche condivisione sporadica, risulta infatti comprensibile che in quasi 11 anni abbiano raccolto poco più di 5000 fan.

Un’altra cosa che posso dire riguarda un’altra sua capacità. Nell’area relativa alle informazioni della pagina Facebook il link del sito è stato aggiornato da Wikileaks.org a Wikileaksitalian.wordpress.com, ma è completamente sbagliato:

Il link al sito è “https://wordpress.com/view/wikileaksitalian.wordpress.com”

Non si è reso conto che il link inserito è quello relativo al pannello di controllo del Blog su WordPress.com. Se non avete un account sulla piattaforma vedrete che vi chiederà di accedere o registrarvi.

Ho trovato curioso che dopo l’intervento di Assange qualcuno si sia interessato molto all’account e alla pagina Facebook, pensando addirittura che dietro ci fosse proprio il M5S. Che la pagina e l’account Twitter usi il nome Wikileaks per dar sostegno al M5S è chiaro (attraverso le evidenti dichiarazioni in entrambi i social), ma dietro non si cela un’organizzazione pentastellata o chissà che gruppo folto di esperti degni di Wikileaks. C’è semplicemente un ragazzo con il cappellino rapper che gioca al piccolo Assange italiano e che attraverso il suo profilo Facebook cerca ogni tanto di convincere i suoi amici perché seguano la sua pagina. Inutile che vi dica chi è, lasciamolo in santa pace con il suo gioco.

Siccome ai suoi post su di me non ci sono state tante reazioni, avevo deciso di attendere qualche giorno per vedere se succedeva qualcosa, ma è rimasto tutto invariato. Vi sembrerò cattivo, ma in qualche modo “gli sto facendo pubblicità” e gli levo di torno le accuse di essere manovrato dalla Casaleggio o altre fantomatiche teorie di complotto. Gli lascio volentieri anche un “mi piace“, così per gentilezza.

Gli ho lasciato un “mi piace” al post a me dedicato, sono arrivato per primo.

A proposito di Assange e il M5S, ne avevo parlato in un articolo del 15 agosto in seguito ai primi attacchi da parte di R0gue_0 alla piattaforma Rousseau. Forse è bene che lo leggiate, ricordando chi è la persona che attraverso le sue attività ha violato e reso di pubblico dominio quantità di materiale confidenziale e personale.

Ciao да! [trollata che lui, forse, capirà]

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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