La bufala del padre di Di Maio “presidente degli islamici italiani”

Il livello di trolling è altissimo, ma parliamoci chiaro: se questa gente pensa di ottenere qualcosa di positivo da parte dell'elettorato si sbagliano di grosso.
Il livello di trolling è altissimo, ma parliamoci chiaro: se questa gente pensa di ottenere qualcosa di positivo da parte dell'elettorato si sbagliano di grosso.
Circola nuovamente la storia del sindaco che rifiuta di rimuovere la carne di maiale dalla mensa scolastica e i musulmani. Stesso testo, cambiano i protagonisti e la città.
Torna a circolare la presunta presa di posizione del primo ministro australiano John Howard, ma non è l'attuale ministro e la storia è diversa.
Il video mostra dei rifugiati di religione musulmana che distruggono e attaccano le auto in una strada francese? Ci credono in molti, troppi, la storia è diversa.
Un cristiano saudita sarebbe stato frustato 300 volte per aver parlato di Gesù? Foto scattata in Iran, l'uomo era ritenuto colpevole di aver bevuto alcolici e aver fatto sesso fuori dal matrimonio.
Ne hanno parlato diverse testate giornalistiche italiane e siti internazionali, ma l'errore nostrano è stato soprattutto quello di non aver riportato tutta la storia già diffusa nei giorni prima.
Una delle tante pagine Facebook che, forte dei loro follower, diffonde falsità. Torna la bufala del cartello "Cani di merda"
Questo modo di pensare risulta assai preoccupante, i pregiudizi e certe convinzioni non hanno mai portato a qualcosa di buono.
Un utente Facebook e una pagina dedicata a Mussolini pubblicano un video dove viene danneggiata una statua. Sostenendo che fosse della Madonna, ma la storia è diversa.
Della serie "a volte ritornano". Una bufala diffusa nel 2016 è tornata a circolare grazie ad un personaggio pubblico che ha sostenuto diverse forze politiche.
A distanza di un anno torna a circolare il falso video dei musulmani che distruggono un albero di Natale in un centro commerciale.
Una giovane ragazza di colore viene fatta passare da diversi account e pagine Facebook come un africana torturata e probabilmente uccisa per mano degli arabi, dei cinesi e degli indiani.