Le notizie prodotte e veicolate dai media mainstream fanno comodo a chi…

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Ormai ho perso il conto di certi commentatori, forse qualcuno con la bava alla bocca, che indignati chiedevano perché non trattavo le “bufale” dei media mainstream e di testate come Repubblica, Corriere e via dicendo. L’ignoranza, purtroppo, è un problema diffuso e il fatto di non approfondire mette in errore queste persone che rimangono convinte di un qualcosa solo perché lo pensano e dentro di loro vogliono che sia così, perché li fa stare bene, perché in quel modo pensano di difendersi da presunti attacchi verso il loro credo, qualunque esso sia. Bastava una ricerca tra gli articoli che ho scritto per notare che ho bacchettato negli anni gli articoli pubblicati dalle testate italiane più conosciute, così come servizi televisivi presso telegiornali o programmi TV.

Questi media mainstream, amati e odiati dalle forze politiche così come dagli elettori di una o dell’altra sponda a seconda della convenienza, è sempre stato così e la tanto citata polarizzazione non è affatto una novità o una scoperta del nostro secolo. Semplificando, negli ultimi dieci anni la destra attaccava la RAI, la sinistra attaccava Mediaset, Beppe Grillo e la Casaleggio avevano un rapporto estremamente complicato della serie “da che dipende” (leggi articolo). Cosa succede se uno di questi media diceva una falsità? Alzata di scudi, gogna, insulti e hashtag per boicottare a destra e a manca. Cosa succede, invece, se uno di questi stessi media dice qualcosa di scorretto ma conveniente alla propria causa? Silenzio! Tacete che ci conviene!

Parliamo ora degli articoli del Corriere, del Fatto Quotidiano, dell’Huffingtonpost e de Il Giornale del 30 gennaio 2018:

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La storia risulta ben diversa da quella riportata nei titoloni delle testate citate. Scelta da Luigi Di Maio come una dei “supercompetenti” nei collegi uninominali, definitaassistant del Management Board – Economic Council della Cdu in Germania“, viene descritta così dal Corriere:

Una candidata (in Campania) strappata alla Merkel. Si tratta di Alessia D’Alessandro, 28 anni, economista, plurilaureata, parla cinque lingue e lavora come staffista al Centro ricerche economiche della Cdu, il partito della Cancelliera tedesca.

Non si mette in dubbio che Alessia D’Alessandro abbia delle competenze, dal suo profilo Linkedin possiamo osservare il suo percorso di formazione e le esperienze lavorative:

Le esperienze e la formazione di Alessia

Si evidenziano tre anni di studio presso la Jacobs Univesity di Brema (dal 2010 al 2013), un breve passaggio presso la francese Sciences Po (nel 2012, forse Erasmus?) e due anni presso l’Hertie School of Governance (dal 2014 al 2016). Si potrebbe osservare, a questo punto, una laurea triennale e una specialistica. Se basta ciò per definirla “plurilaureata” allora sono “plurilaureati” tutti coloro che hanno una laurea specialistica.

Alessia lavora presso la Wirtschaftsrat, un’associazione che rappresenta gli interessi delle imprese tedesche con il partito della Merkel:

The Economic Council (Wirtschaftsrat der CDU e.V.) is a German business association representing the interests of more than 11,000 small and medium sized firms, as well as larger multinational companies. We provide our members with a platform to engage in a continuous dialogue with leading decision makers, both in Germany and Europe. We advocate economic policies which best reflect the principles of a social market economy as envisaged by Ludwig Erhard, Minister for Economic Affairs in the German Federal Republic between 1949 and 1963 and one of the co-founders of the Economic Council.

[…]

What does the Economic Council do?
We organize over 2,000 events annually at all levels of the council. These range from one-off events aimed at highlighting particular areas of interest to regular annual events such as the Europe Symposium, Conference on Energy Policy and Wirtschaftstag. These events are attended by high ranking politicians, academics as well as members of the business community. They attract significant regional and national media coverage.

The way the economic council works reflects the three tier structure of the association with offices in Berlin, the German federal state capitals (with the exception of Bavaria) and Brussels.

Quale è la sua posizione all’interno dell’associazione? Nell’organigramma pubblicato online (PDF) risulta essere “Assistentin Vertriebsmarketing“, ossia un assistente del marketing:

Il ruolo di Alessia è quello di “Assistentin Vertriebsmarketing”

Pensate che oggi sul Corriere, dopo i titoloni di ieri, viene pubblicata un’intervista alla D’Alessandro che vale la pena leggere:

Alessia D’Alessandro, ha mai incontrato Angela Merkel? Cosa pensa di lei?
«L’ho vista una sola volta, mi ha colpito molto la presenza della cancelliera, anche se spesso messa in discussione, ha un’aura che riesce a zittire un’intera platea».

[…]

Che compiti ha nella Cdu?
«Fungo da intermediario tra le imprese tedesche e il mondo politico. Coordino 22 commissioni che trattano temi che vanno dalle energie rinnovabili, alla ricerca e sviluppo fino alle politiche monetarie europee».

Non si potrebbe dire che sia una “economista” o una “ricercatrice” strappata dallo Staff della Merkel, ma raccontare tutto in questo modo esalta la candidata considerata tra i “supercompetenti” dallo stesso Luigi Di Maio. Lui stesso ieri sera da Floris ha continuato a sostenere la narrativa dell’economista del partito della Merkel, ma il problema è che lo stesso conduttore del programma “Di Martedì” non ha approfondito e verificato, era un suo dovere!

Immaginate soltanto se fosse stata candidata in un partito diverso dal Movimento 5 Stelle, magari il PD: sarebbero partiti gli hashtag.

Su questo bisogna riflettere e rendersi conto che le elezioni politiche mostrano il peggio dei diversi schieramenti, dove tutto ciò che è a favore non va toccato (al massimo esaltato continuando a battere per affermare una “propria verità“) e ciò che è contro va denunciato (ora va di moda dire “fake news“). Alla fine chi ci perde realmente è sempre il cittadino.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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