Il sequestro della nave Aquarius: cosa possiamo sapere

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Ci sono diversi punti da tenere in considerazione in merito al caso del trattamento dei rifiuti sanitari e la nave Aquarius di Medici Senza Frontiere. L’articolo è lungo, non ci posso far niente perché da una parte la sintesi può essere dannosa e tralasciare elementi potrebbe essere altrettanto dannoso. Sappiate che questi sono i “capitoli” presenti nel pezzo:

  • Operazione “Borderless”
  • La gestione rifiuti al porto di Augusta e le intercettazioni telefoniche
  • Assimilati a rifiuti urbani o pericolosi a rischio infettivo?
  • Scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide trasmissibili via rifiuti?
  • Prime conclusioni

 

Operazione “Borderless”

Tralasciando l’uso dell’inglese (va bene, why not?) ecco le slide dell’operazione condotta dalla Procura di Catania e la Guardia di Finanza:

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Il profitto del reato, secondo le indagini, viene posto nel periodo dal 1 gennaio 2017 al 10 maggio 2018. L’accusa riguarda l’illegale smaltimento di rifiuti pericolosi “a rischio infettivo“, sanitari e non, derivanti dall’attività di soccorso dei migranti a bordo delle navi Vox Prudence e Aquarius, classificandoli fraudolentamente come “rifiuti speciali” e conferendoli in modo indifferenziato unitamente ai rifiuti solidi urbani indifferenziati.

Nelle slide viene citato il decreto legislativo 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle società e degli enti (PDF) di cui riporto l’articolo 5:

Art. 5.
Responsabilita’ dell’ente

1. L’ente e’ responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio:
a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell’ente o di una sua unita’ organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonche’ da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso;
b) da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a).

2. L’ente non risponde se le persone indicate nel comma 1 hanno agito nell’interesse esclusivo proprio o di terzi.

Il “profitto del reato” riguarderebbe un risparmio complessivo di oltre 460.000 euro, denaro che sarebbe stato speso in caso i rifiuti fossero stati trattati come “rifiuti sanitari“.

In merito alle dichiarazioni di Medici Senza Frontiere del 15 e del 30 aprile 2017, vengono riportati due documenti attestanti la non presenza tra i rifiuti scaricati di sostanze infettive o contagiose. Questi vengono definiti “mendaci” siccome ci sarebbero stati 7 casi sospetti di tubercolosi (non certi, ma sospetti), infezioni urinarie ed ematurie, varicella e scabbia, segnalati dall’Ufficio di Sanità Marittima di Pozzallo. Secondo quanto riportato dai media, si parla anche di 5 mila casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) rilevati dagli uffici di Sanità Marittima siciliani e del sud Italia tra gennaio 2017 e maggio 2018.

Dichiarazioni MSF del 15 e del 30 aprile 2017 sui rifiuti scaricati

Durante il sequestro dei rifiuti del 10 maggio 2018 sono stati rinvenute tracce di materiale e liquido biologico, riconducibili ad urine e feci dei migranti. Inoltre, garze intrise di tracce ematiche, indumenti, guanti e mascherine utilizzate con chiare tracce ematiche.

Alcuni dei rifiuti contestati rinvenuti durante le indagini

Tra le email c’è quella di una tal Marcella (che potrebbe essere Marcella Kraaij, coordinatrice del progetto Sar dell’Aquarius di Msf Olanda – OcA (Operational Center Amsterdam) inviata l’undici settembre 2017:

Ciao a tutti,
Quello che so delle procedure finora è:
– I contenitori per gli oggetti taglianti è stato dato dalla MFP direttamente al ragazzo sul camion della spazzatura quando eravamo al porto di Catania;
– I farmaci scaduti sono stati presi da Federica (l’unica volta che li ho visti), non sono sicuro di cosa abbia fatto in seguito;
Ogni altro rifiuto della clinica è stato presentato insieme a tutti i rifiuti normali al momento dello sbarco.
Non ho idea di alcuna documentazione associata a questo. Forse Steffen lo sa? O Federica?
Saluti,
Marcella

Nelle slide si riportano i codici C.E.R. (Catalogo Europeo dei Rifiuti) previsti per i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo:

C.R.E. 180102 e 180103

– Caratteristica di pericolosità e rischio infettivo o potenzialmente infettivo;
– prodotti in ambiente sanitario;
– entrati a contatto con liquido biologico umano, sicuramente o potenzialmente in grado di trasmettere agenti patogeni.

L’accusa riporta che sarebbero stati applicati codici di tutt’altro tipo, riconducibili a “rifiuti speciali non pericolosi e solidi urbani“.

 

La gestione rifiuti al porto di Augusta e le intercettazioni telefoniche

Da quanto riporta Siracusanews.it, il processo della gestione dovrebbe essere il seguente:

In particolare, per ogni sbarco e scalo tecnico il comandante della nave trasmette alle autorità marittime e all’agenzia marittima raccomandataria – 24 ore prima dell’approdo – un modulo di notifica con l’indicazione della categoria e dei quantitativi di rifiuti da conferire; in ragione della tipologia dei rifiuti da sbarcare, il gestore dell’impianto portuale organizza il servizio di raccolta; al termine delle operazioni, l’operatore ecologico consegna al comandante o suo preposto il “buono di servizio giornaliero”, valido come ricevuta di effettiva consegna della tipologia e dei quantitativi di rifiuti dichiarati; la ditta portuale concessionaria del servizio di smaltimento prende in carico i rifiuti (registro di carico e scarico); durante il trasporto in discarica i rifiuti sono accompagnati dal formulario di identificazione rifiuti (Fis).

A quanto si apprenderebbe dai verbali, il deputy Capo missione, Michele Trainiti, contattò Vincent Colin (Sar Supply Vos Prudence) per verificare il prezzo per lo smaltimento dei rifiuti ad Augusta. Per farlo contattò la GE.S.P.I Srl, la ditta titolata per la gestione rifiuti come riporta il sito ufficiale dall’Autorità Portuale di Augusta:

Gestione Rifiuti
I servizi: raccolta, trattamento, smaltimento rifiuti solidi — Raccolta e conferimento acque di sentina — Servizio di Isola Ecologica

Gestione Servizi Portuali Industriali
Servizi raccolta , trattamento e smaltimento rifiuti solidi

GE.S.P.I Srl

Colin pose delle domande all’operatore della società titolata sulla separazione e classificazione dei rifiuti, ma questo lo invitò a contattare direttamente gli agenti che se occupavano sul posto. In seguito, Colin venne contattato da un seccato agente marittimo, il responsabile della società Msa Francesco Gianino, che lo intimò a non contattare più direttamente la Gespi (GE.S.P.I Srl, ma che da ora in avanti scriverò così per comodità) per non compromettere lo status quo della gestione dei rifiuti a terra. Ecco l’intercettazione della loro conversazione:

Colin:…Omissis… non capisco perché. Io voglio sapere se i vestiti dei migranti che diamo al macero sono infettivi, considerati infettivi, come rifiuti speciali o come rifiuti domestici. Questo mi serve sapere.

Gianino:E io ti dico tranquillamente, benissimo. Voi state creando soltanto cose che avete già l’opportunità di scendere in maniera tranquilla. Andando a fare queste informazioni voi rischiate che la spazzatura ve la portate a casa, voi! … Omissis… Perciò, siccome già sono cose che, soprattutto MSF Italia è da 3 anni che facciamo ad Augusta, i prezzi ce li avete, il servizio è stato sempre garantito…

Colin:Eh, ma appunto, perché ci ho due tipi di prezzi, a me serve sapere in che categoria vanno!

Gianino:I prezzi… Ieri te l’ho scritto, è otto euro a sacco, non è manco un prezzo di tariffa perché voi…

Colin:Ok, quindi tariffa rifiuti speciali.

Gianino:Io, li consideriamo rifiuti speciali, perché se tu parli di infettivo si parla di ospedaliero, si parla di un bordello che non te li possono più venire a prendere. Però se voi chiamate direttamente i servizi e parlate… cioè rischiamo qua veramente che una cosa che siamo riusciti dopo due o tre anni a sistemare e salta tutto! Perché altri porti ti chiedono 3.000 o 5.000 o te la lasciano a bordo perché non vogliono avere a che fare con quel tipo di rifiuti, il rifiuto non è una barzelletta! Il rifiuto è una cosa seria che ci vuole un’origine. Si deve classificare, c’è l’Europa, l’Italia e tutto un sistema di codici, e se uno parla di una cosa e parla dell’altro qua si finisce in galera, non per una sola persona, per i rifiuti si finisce in galera!

Colin:Esatto.

Gianino:Ma se uno… Quello mi dice perché io, tu sei a Salerno a fare SAR e te le devo scaricare io ad Augusta sta cosa qua che non si può classificare in maniera corretta. Perché a Salerno vi rompono il c**o. E allora io che sono, lo scemo di turno che te lo faccio a 800 euro mentre là ti chiedono 5.000 euro? Perché quella lì… Non si scherza, ritorno a dire, non… Uno che ci ha una concessione… Quel tipo di rifiuto su una nave… Capisci? La nave di migranti non è prevista, non esiste la nave migranti, perciò è tutto quanto una serie di accordi forzati fatti con tutti! Magari parliamone, prima di sentire un qualsiasi servizio portuale, perché ci sono degli equilibri talmente sottili ormai consolidati in 2/3 anni, che basta una folata di vento, ci va a finire e come se io gli dico… “Sai il garbate a Catania l’ho pagato 34.000 euro. A Salerno me li hanno fatti 47!”. Quello che qua me lo fa a 12.000 dice: “Ma io che sono scemo?”. Si va a documentare e quello dice perché il piscio non è di un italiano o di un francese, ma è piscio di gente che possono avere malattie infettive… dicevo perché se loro già mettevano la parola “infettivo” nelle orecchie, cominciano a passare alla categoria ospedaliera di merce non più speciale ma infettivo/ospedaliera! E se tu consideri che un pacco di una scatola di scarpe ci costa 180 euro… Fatti il conto di quanto ci viene a costare là! Non ricordo se era Pozzallo o qualche altra parte, che ci chiedevano di fare… O a Crotone?

Colin:Ah sì! Mi ricordo…

Gianino:Che qualcuno chiedeva di fare le analisi di ogni singolo sacco. Significa [ride] ti può rimanere… Ecco perché muoviamoci come una zanzara dentro una cristalleria, non come un elefante dentro una cristalleria!

Da questa intercettazione, e considerando solo questa al momento (non ne riscontro altre pubblicate), si evidenzia che da parte di Colin e di Medici Senza Frontiere ci sia stata una richiesta di chiarimento sulla categorizzazione data o da dare ai rifiuti scaricati dalle imbarcazioni. Di fatto il Gianino mette in risalto un problema legale, rendendolo noto a Colin. Quest’ultimo avrebbe dovuto segnalare il tutto alle autorità competenti per maggiori verifiche, anche rischiando problemi futuri in altri porti italiani nel caso vi fossero ulteriori illeciti altrove, invece di tacere e aspettare di “venire scoperti” (colpevoli o meno lo sapremo più avanti, ma intanto vengono etichettati come colpevoli ed è un problema per MSF).

 

Assimilati a rifiuti urbani o pericolosi a rischio infettivo?

Lo smaltimento e la gestione dei rifiuti sanitari viene disciplinato dal decreto del Presidente della Repubblica n.254 del 15 luglio 2003. Sul sito Nursetimes.org c’è una spiegazione comprensibile (e corposa) sulle tipologie di rifiuto, dove viene riportato l’elenco delle categorie:

I rifiuti disciplinati dal regolamento sopra citato e definiti all’art. 2, comma 1, sono:

  • i rifiuti sanitari non pericolosi;
  • i rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani;
  • i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo;
  • i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo;
  • i rifiuti da esumazioni e da estumulazioni, nonchè i rifiuti derivanti da altre attività cimiteriali, esclusi i rifiuti vegetali provenienti da aree cimiteriali;
  • i rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo, con l’esclusione degli assorbenti igienici.

Come si evidenzia dalle slide relative alle indagini, durante il sequestro dei rifiuti sono stati rinvenute:

  • tracce di materiale e liquido biologico, riconducibili ad urine e feci dei migranti;
  • garze intrise di tracce ematiche (sangue);
  • indumenti;
  • guanti e mascherine utilizzate con chiare tracce ematiche.

Sono rifiuti sanitari assimilati a rifiuti urbani o a rischio infettivo? Dipende!

Ecco la definizione dei “rifiuti sanitari assimilati a rifiuti urbani” come riportato all’articolo 2, comma 1 lettera “g” del DPR n.254, dove sono presenti delle eccezioni:

g) rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani: i seguenti rifiuti sanitari, qualora non rientrino tra quelli di cui alle lettere c) e d), assoggettati al regime giuridico e alle modalita’ di gestione dei rifiuti urbani:

1) i rifiuti derivanti dalla preparazione dei pasti provenienti dalle cucine delle strutture sanitarie;
2) i rifiuti derivanti dall’attivita’ di ristorazione e i residui dei pasti provenienti dai reparti di degenza delle strutture sanitarie, esclusi quelli che provengono da pazienti affetti da malattie infettive per i quali sia ravvisata clinicamente, dal medico che li ha in cura, una patologia trasmissibile attraverso tali residui;
3) vetro, carta, cartone, plastica, metalli, imballaggi in genere, materiali ingombranti da conferire negli ordinari circuiti di raccolta differenziata, nonche’ altri rifiuti non pericolosi che per qualita’ e per quantita’ siano assimilati agli urbani ai sensi dell’articolo 21, comma 2, lettera g), del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22;
4) la spazzatura;
5) indumenti e lenzuola monouso e quelli di cui il detentore intende disfarsi;
6) i rifiuti provenienti da attivita’ di giardinaggio effettuata nell’ambito delle strutture sanitarie;
7) i gessi ortopedici e le bende, gli assorbenti igienici anche contaminati da sangue esclusi quelli dei degenti infettivi, i pannolini pediatrici e i pannoloni, i contenitori e le sacche utilizzate per le urine;
8) i rifiuti sanitari a solo rischio infettivo assoggettati a procedimento di sterilizzazione effettuato ai sensi della lettera m), a condizione che lo smaltimento avvenga in impianti di incenerimento per rifiuti urbani. Lo smaltimento in discarica e’ sottoposto alle condizioni di cui all’articolo 11, comma 1, lettera c). In caso di smaltimento, per incenerimento o smaltimento in discarica, al di fuori dell’ambito territoriale ottimale, la raccolta ed il trasporto di questi rifiuti non e’ soggetta a privativa;

Le indagini parlano di materiale contaminato con sangue, ma come possiamo notare ci sono delle eccezioni per non considerarli “rifiuti urbani“. All’articolo 2, comma 1 lettera “d“, vengono riportate le definizioni dei “rifiuti pericolosi a rischio infettivo“:

d) rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo: i seguenti rifiuti sanitari individuati dalle voci 18.01.03 e 18.02.02 nell’allegato A della citata direttiva in data 9 aprile 2002:

1) tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea, nonche’ da ambienti ove soggiornano pazienti in isolamento infettivo affetti da patologie causate da agenti biologici di gruppo 4, di cui all’allegato XI del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni;

2) i rifiuti elencati a titolo esemplificativo nell’allegato I del presente regolamento che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:

2a) provengano da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto dei pazienti isolati;

2b) siano contaminati da:
2b1) sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue in quantita’ tale da renderlo visibile;
2b2) feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti;
2b3) liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale, liquido sinoviale, liquido pleurico, liquido peritoneale, liquido pericardico o liquido amniotico;

3) i rifiuti provenienti da attivita’ veterinaria, che:
3a) siano contaminati da agenti patogeni per l’uomo o per gli animali;
3b) siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto per il quale sia ravvisato, dal medico veterinario competente, un rischio di patologia trasmissibile attraverso tali liquidi;

Riporto la definizione di “rifiuti speciali” citati all’articolo 2, comma 1 lettera “i“:

i) rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo: i rifiuti speciali, di cui al decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, con le caratteristiche di cui all’articolo 2, comma 1, lettera d), quali ad esempio quelli prodotti presso laboratori di analisi microbiologiche di alimenti, di acque, o di cosmetici, presso industrie di emoderivati, istituti estetici e similari. Sono esclusi gli assorbenti igienici;

Qui viene il dubbio che dovrà essere valutato nelle sedi competenti. Per i rifiuti infettivi vengono considerati i casi di “isolamento infettivo“, dove ci sono pazienti “isolati” per tale motivo, ma i migranti a bordo non mi sembra siano stati messi in isolamento (pratica che viene messa in atto per ridurre al minimo il rischio di trasmissione di agenti patogeni alle altre persone), a meno che non vi sia qualche cavillo o riferimento da me non scovato dove si consideri come “isolamento infettivo” la presenza in nave di persone presumibilmente infette da qualche malattia infettiva.

 

Scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide trasmissibili via rifiuti?

In merito al campo medico ne possiamo parlare, pur tenendo considerazione che in questo caso valgono le leggi che bisogna rispettare (non ci sono scuse). Ecco l’elenco delle malattie riportate dai media in merito a questa storia:

Medici senza frontiere avrebbe smaltito in modo indifferenziato rifiuti pericolosi come gli indumenti dismessi e i materiali utilizzati a bordo per il primo soccorso delle persone, malgrado a bordo di fossero registrati casi di “scabbia, tubercolosi, meningite, Hiv“.

Per quanto riguarda la scabbia, l’acaro potrebbe essere presente nei vestiti gettati tra i rifiuti, ma bisogna ricordare che bisognerebbe entrare in contatto con questi e vivere in condizioni igienico sanitarie pessime. L’igiene personale è la misura preventiva primaria, dubito che qualcuno prenderebbe i vestiti dalla discarica per indossarli tranquillamente nell’immediato (almeno li lavi prima con acqua bollente, cosa che non gioverebbe all’acaro che causa questo morbo).

La meningite non si trasmette tramite i vestiti, ma tramite scambio di secrezioni respiratorie e il meningococco non vive più di pochi minuti al di fuori dell’organismo, figuriamoci tra i rifiuti.

La tubercolosi non si trasmette tramite i vestiti, il contagio può avvenire per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse.

L’Aids è ormai noto nell’ambiente bufalaro, siccome spesso capitano falsità relative a “carni bovine infette” o “aghi infetti” lasciati in giro che permetterebbero la trasmissione del virus, peccato che la sua sopravvivenza sia legata alle cellule che si infettano e a contatto con l’aria hanno una vita molto, ma molto breve.

È stata citata anche la sifilide. Ecco quanto riportato sul portale Epicentro:

La sifilide si trasmette di persona in persona direttamente attraverso le ferite e le ulcere che si formano nelle zone genitali, rettali e sulla bocca a seguito di contatto sessuale. Può facilmente essere trasmessa fin dal primo stadio, spesso da individui ignari della propria malattia. Al contrario, non si trasmette in modo indiretto attraverso il contatto con oggetti, stoviglie o indumenti utilizzati da un soggetto infettato.

Insomma, la vedo dura che i vestiti buttati tra i rifiuti possano scatenare epidemie. Tornando al molto legalese, all’articolo 2, comma 1 lettera “d” del DPR n.254, vengono citati i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo (ricordiamo “isolamento“) e di patologie causate da agenti biologici di gruppo 4 citato nell’allegato XI del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626. Ecco gli agenti biologici presenti nell’elenco:

  • il Mycobacterium della tubercolosi nelle sue varianti (africanum, tuberculosis, microti e via dicendo);
  • il Neisseria meningitidis e lo Streptococcus pneumoniae della meningite (anche altri, come l’Haemophilus influenzae);
  • il virus della sindrome di immunodeficienza umana per l’AIDS.

Manca all’appello l’acaro Sarcoptes scabiei.

 

Prime conclusioni

Al momento si stanno riportando solo le accuse, nonostante dovremmo essere ben consapevoli che l’imputato non è (e non va) considerato colpevole sino alla condanna definitiva (art.27 della Costituzione Italiana). Di sicuro questo articolo non è la prova provante dell’innocenza dei diretti interessati, su quello ci penseranno le autorità competenti.

Il punto della questione penso sia la differenziazione tra i “rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani” e i “rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo“, soprattutto in merito alla presenza o meno di un “isolamento infettivo“. Per raccontare questa storia bisognava andare a consultare le leggi e verificare se c’erano dei presupposti per trattare questi tipi rifiuti in un modo o nell’altro, spero solo che qualcuno lo abbia fatto prima di me. Alcune domande potevano essere fatte durante la conferenza stampa di Medici Senza Frontiere, magari oggi staremo parlando di altro.

 

Nota – Questa mattina ho contattato l’ufficio stampa di Medici Senza Frontiere e si son resi disponibili a mettermi in contatto con qualcuno che potesse rispondere alle mie domande. Non appena potrò aggiornerò questo articolo direttamente qui sotto con ulteriori dettagli.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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