La storia della pomata “Gentalin Beta” e lo strato di carta attaccata al tubetto

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Il 5 ottobre 2017 il sito Fattidalweb.com pubblica un articolo dal titolo “Che schifo! Questa è l’Italia! Compro una pomata per mia figlia, (Gentalin Beta) e togliendo il primo strato esterno della carta attaccata al tubetto, mi accorgo che…“:

Ecco.. questa è l Italia! Compro una pomata x mia figlia, (gentalin beta) e togliendo il primo strato esterno della carta attaccata al tubetto, mi accorgo che è un altra pomata… si chiama epione, ed è un farmaco importato dal portogallo al costo di euro 4,20.. *io l.ho pagata 15 euro.. ci vediamo lunedi signor farmacista, e intanto inizia a pregare ke questa pomata non crea effetti indesiderati a mia figlia, xke già ho fatto la prima applicazione.. poi l applicazione te la faccio io a modo mio!!

Napoli: Sono le parole di un genitore che si sfoga sul suo profilo facebook, dopo aver acquistato la pomata in farmacia nota un qualcosa di strano e togliendo il primo strato esterno della carta attaccata al tubetto si rende conto che è tutt’altra pomata , quest’a è l’italia esclama , la pomata non solo è stata importata dal portogallo , se hai letto quest’articolo condividilo aiutiamo i nostri bambini… aiutiamo il nostro paese, aiutiamoci….

Questa storia ha origine nel 2015 quando un utente pubblicò questo post Facebook:

Il post originale del 2015

L’etichettatura del farmaco Epione in Gentalyn Beta venne autorizzata già nel 2012, come riporta la Gazzetta Ufficiale (PDF). Nessuna colpa da parte del farmacista, tirato in causa inizialmente dall’autore del post, il quale aveva venduto un prodotto già etichettato e posto in commercio in Italia con la denominazione Gentalyn Beta.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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