Ora mi odierete, ma devo tirarvi le orecchie

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Avete presente quando leggo quei commenti violenti e maleducati su pagine o gruppi Facebook tipo “Club Luigi Di Maio“? Beh, non siamo a quei livelli, ma vorrei parlare di alcuni commenti che riscontro a volte nella mia pagina o in risposta ai miei tweet.

Gestisco la mia pagina in totale autonomia, senza nessun moderatore o persona terza che risponda per conto mio o moderi ogni singolo commento pubblicato al suo interno. Lo stesso vale per il mio blog, mentre per Twitter non ci posso far niente. Capite, di conseguenza, quanto sia limitato il controllo di azioni sgradevoli da parte degli utenti sia nei miei confronti che degli altri.

Oggi avevo lanciato di proposito una provocazione (p.s. per i criticoni: se annunciavo il tutto prima è ovvio saltava tutto) in seguito al caso Lidl e al post Facebook pubblicato da Matteo Salvini in ritardo rispetto a Giorgia Meloni, il sindaco di Dolceacqua e il mio articolo (dove trovate l’intera storia e la sua conclusione). Eccola:

Il post provocatorio

Nel testo del post avevo scritto apposta “Il ritardo by Matteo Salvini” ben consapevole che qualcuno avrebbe frainteso un mio insulto nei confronti dell’europarlamentare (dandogli del “ritardato“). Qualcuno ha effettivamente colto l’occasione per lanciare l’insulto libero:

Nicola: “Non il ritardo. il ritardato

Nicola: “Ritardato come chi gli dà il voto.

Antonio: “Non si smentisce mai!!! Ritardato.

Marco: “Ritardato piu’ che ritardatario

Ecco, con questo articolo vorrei tirare le orecchie a tutti quelli che hanno tirato in ballo in “ritardato, così come voglio tirare le orecchie a tutti gli utenti che nel corso dell’ultimo anno hanno pubblicato commenti contenenti insulti, denigrazioni e ogni genere di comportamento maleducato nella mia pagina.

Non è questo quello che voglio in qualche modo trasmettere e in qualche modo insegnare, non mi interessa avere in pagina persone scatenate e furiose, desiderose di sfogarsi in maniera pesante contro i soggetti delle mie critiche (es. Salvini). Voglio che siate meglio di così, voglio che siate capaci di comprendere che non è quella la strada giusta.

Una tirata d’orecchie non con cattiveria, certo, ma con la speranza che passi questo messaggio e che siate più responsabili nella mia pagina e nel mio blog.

C’è da dire che putroppo c’è stato chi come Angelo ha scritto un commento dove mi ha definito pubblicamente “ritardato“, mi dispiace che venga posto da chi sostiene di lavorare per le forze dell’ordine e che dovrebbe comportarsi in maniera dignitosa in pubblico (la mia pagina Facebook è un luogo pubblico accessibile a tutti, commenti inclusi).

Il triste commento di Angelo dove mi da del ritardato

Una nota di merito va ad Alan che in maniera educata ed intelligente ha posto la domanda e ha ricevuto cordialmente una risposta (poi ha risposto educatamente, ancora più stima per lui e lo ringrazio):

Alan: “A quale ritardo ti riferisci?”

Ribadisco, concludendo, che vorrei una pagina “pulita” da certi atteggiamenti. Capisco che siate arrabbiati per qualcosa, posso comprenderlo, ma vi chiedo di respirare fino a 10 e poi commentare in maniera intelligente.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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