La catena di Sant’Antonio delle bufale sullo stupro di Rimini: utero asportato, tubercolosi e AIDS

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Nelle ultime ore si sta diffondendo via Facebook una Catena di Sant’Antonio sul caso riguardante lo stupro di Rimini:

Tra i 4 che hanno violentato la ragazza polacca in spiaggia a rimini, uno è risultato positivo alla tubercolosi, uno all’aids.
Era un finto profugo e sembra che ci siano altri casi di tubercolosi, con conseguente rischio contaminazione.
Inoltre allaragazza violentata è stato asportato l’ utero per la grave violenza subita.
Se per te è tutto normale che coi nostri soldi mantengano queste persone ed è normale che ci siano indegni che speculano su questi INDIVIDUI continua a far finta di niente.
Ma ricordati che domani potrebbe succedere a tua moglie, tua figlia, tua sorella o tua madre.
Se invece sei una persona normale e ti fa schifo tutto questo, fai girare questo messaggio.
I nostri antenati hanno combattuto, rischiando la vita e molti hanno perso la loro vita per la bandiera Italiana.
Se chiudi gli occhi non sei italiano.
RICEVO ED INOLTRO

Ecco altri esempi (1,2,3):

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Avevo già trattato la bufala dell’utero asportato alla vittima polacca, mentre in merito alle accuse di tubercolosi c’è da dire che abbiamo un grosso problema chiamato “voci di corridoio“. Non solo, vediamo come ha riportato la “notizia” Libero nell’articolo dal titolo “Stupro di Rimini, Guerlin Butungu ha la tubercolosi“:

Il fatto che sia malato di tubercolosi è stato scoperto quando il congolese è stato sottoposto ai test sanitari per l’ingresso in carcere. Sempre il Corriere Adriatico spiega che “non è chiaro se si tratti di una forma di tisi più o meno grave, nè se, essendo una malattia contagiosa, sia stata prevista una profilassi per chi è venuto in questo periodo a contatto con il congolese“. Restano i fatti: Butungu, che fu clandestino, ha la Tbc.

Per la TBC viene effettuato il test di Mantoux che è noto per i falsi positivi. Infatti, in quei casi, vengono sottoposti ad ulteriori test diagnostici, immunologici e radiologici. Perché ulteriori controlli? Perché la positività non dimostra affatto che la persona abbia la malattia con se, ma soltanto che c’è stato un contatto pregresso col bacillo della tubercolosi (e che l’organismo ha di conseguenza reagito positivamente producendo i giusti anticorpi). Tali informazioni vanno date correttamente (cosa che Libero… va beh), ma soprattutto il fatto che fino a quando non si presentano i sintomi della malattia essa non può essere trasmessa. Se il congolese avesse veramente la TBC di certo non si troverebbe dove si trova attualmente e verrebbe isolato affinché non trasmetta ulteriormente la malattia (che, ripeto, non ha). Ora potete comprendere perché un titolo del genere, pubblicato da Il Secolo d’Italia, è veramente fuori luogo:

Stupro di Rimini, Butungu ha la tubercolosi: ha contagiato le vittime?

Per quanto riguarda l’AIDS ci troviamo di fronte ad una nuova bufala. In nessuna testata o sito di presunta informazione è stata pubblicata un’accusa del genere, ma sarebbe nata dal realizzatore del messaggio originale della catena per incentivare ancora di più la diffusione di falsità riguardo questa storia già orribile di per sé.

L’argomento è stato trattato anche dai colleghi di Butac.

 

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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