FAKE NEWS La ragazza polacca stuprata a Rimini ha subito l’asportazione dell’utero

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In seguito allo stupro delle due vittime polacche a Rimini si sono scatenati in tanti, a partire da quelli che diffondevano le foto di 4 estranei ai fatti accusandoli di essere gli autori dell’orribile delitto. L’ultima fake news, in ordine cronologico, è quella che secondo alcuni la donna polacca avrebbe subito l’asportazione dell’utero (1,2):

La donna stuprata a Rimini dalle luride risorse africane ha dovuto subire l’asportazione dell’utero. Non potrà avere figli.

Non solo via Facebook, anche via Twitter:

La ragazza polacca ha subito l’asportazione dell’utero. Questi 4 vanno consegnati ai polacchi senza fare tante storie

Circola, inoltre, un’altra diceria:

La donna stuprata a rimini ha tentato il suicidio i medici gli hanno detto che non potrà più concepire per le violenze subite!

Una delle presunte fonti sarebbe il seguente post Facebook di Lorenzo Sartiè (Riva Destra):

Per favore divulgate al massimo.
Da fonte personale certa:
La vittima dello stupro di Rimini ha tentato più volte il suicidio dal suo ricovero. Ora è pesantemente sedata e sorvegliata a vista.
Il personale medico, paramedico e ausiliario riferisce di NON avere mai visto tanta bestialità e orrore.
La Vittima ha fratture multiple, ma quel che è peggio è che questi animali le hanno SFONDATO tutto l’apparato riproduttivo, che nel corso di un’operazione le è stato asportato, impendole così, se mai avesse voluto di rifarsi una vita e avere dei figli.
Ora i cuor vostro…a questi quattro…serve ancora applicare uno stato di diritto?

Insomma, nessuna fonte attendibile, ma un sentito dire da una “fonte personale certa“. In questo modo chiunque potrebbe dire di tutto. Nemmeno su Libero, nell’articolo “Stupro di Rimini, i verbali dell’orrore: violenze disumane e doppia penetrazione, il racconto della turista e del trans” del 6 settembre 2017 scritto sulla base dei verbali, vengono riportate informazioni riguardo una presunta asportazione dell’utero. Nessun riscontro da parte dei media o siti polacchi (che sono stati contattati, ignari dell’assurda notizia).

Vorrei tanto da queste persone uno stralcio di prova di ciò che affermano, almeno una e attendibile (non il “blog del cuggino“). Se rispondono “le avessi o meno non devo rendere conto a lei” ricordate che non dovete una risposta a me, ma a tutti coloro che sono venuti a conoscenza di tali dichiarazioni.

L’unica notizia dell’ultimo mese riguardo l’esportazione dell’utero riguarda una donna italiana e non a causa di uno stupro. Non ci sono altri riscontri in merito fin dalla sera dell’accaduto (tra il 25 e 26 agosto), nessuna fonte minimamente attendibile. Tuttavia, in tutto questo marasma di post e tweet c’è un problema: della coppia polacca non si può sapere altro dal loro ritorno a casa a bordo di un auto diplomatica (notizia diffusa il 2 settembre 2017), mezzo utile a fornire loro un ritorno “anonimo” a casa per non essere riconosciuti. Inoltre sono partiti con il benestare dei medici:

Sono tornati a casa, in Polonia. Dimessi ieri sera dall’ospedale di Rimini i due giovani polacchi vittime dello stupro e del pestaggio in spiaggia, nei pressi del begno 130 a Miramare, sono stati dimessi ieri sera. E con un viaggio in auto, messa diposizione dal consolato polacco, si sono lasciati alle spalle l’incubo e il terrore. E hanno potuto così riabbracciare i famigliari. I ragazzi, entrambi di 26 anni, stanno molto meglio. All’ospedale “Infermi” di Rimini hanno fatto tutto quello che era possibile fare sia dal punto di vista fisico che psicologico. A suo tempo la coppia aveva espresso la volontà di tornare a Rimini per le visite di controllo e per una breve vacanza. Per ora rasanno presi in carica dalle strutture messe a disposizione dal loro Paese.

Già il fatto dello stupro è un orrore imperdonabile, diffondere notizie non verificate per alimentare ancora di più la discussione non è dannoso per i delinquenti, ma dannoso per tutti per qualunque futuro argomento si debba trattare. Se pensate che con questo articolo “difenda” i delinquenti dello stupro vi sbagliate di grosso e vi meritereste tutti gli insulti che conosco nelle lingue che conosco.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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