FAKE NEWS Usa: approvata legge che consente agli stupratori di contestare l’aborto alle vittime

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[Articolo aggiornato con alcune precisazioni segnando delle note, evidenziate con il colore arancione, che rimandano a fine articolo]

Il 3 febbraio 2017 il sito Newnotizie.it pubblica un articolo dal titolo “USA: approvata legge che consente agli stupratori di contestare l’aborto alle vittime” che riporta quanto segue:

La nuova politica pro life degli Stati Uniti ha già avuto il primo risvolto controverso, in Arkansan è stata appena approvata una legge che permetterà agli stupratori di fare causa alle loro vittime qualora decidano di abortire il frutto della violenza subita. La legge proibisce di fatto alle donne vittime di stupro di abortire liberamente in qualsiasi caso, sia che l’aggressore sia un estraneo sia che l’aggressore sia un consanguineo o un coniuge.

Ne parlò anche la testata britannica Indipendent il 4 febbraio 2017 con ben due articoli. Il primo riporta un titolo che fornisce un accusa tendenziosa verso l’attuale presidente americano, “In Donald Trump’s America, women have no authority over their own bodies – Arkansas Act 45 proves this“, il secondo parla proprio degli stupratori, “Arkansas passes law allowing rapists to sue victims who want an abortion“. Ecco quanto riportato nei due articoli:

It includes a provision for the pregnant woman’s husband, parent or guardian, or healthcare provider to block abortions by D&E – and there’s no exemption for cases of rape and incest. That means that a woman raped by her husband, or a girl raped by her father, has to go through her abuser to end any resulting pregnancy. And that means that Arkansas is siding with male coercion over women’s bodies. It means that women’s consent can be stolen from them twice: first in the act of rape, and again in the denial of abortion. [In Donald Trump’s America, women have no authority over their own bodies – Arkansas Act 45 proves this]

A pregnant woman’s husband will have the power to stop her from having an abortion, even in cases of spousal rape, under a new law introduced in the US state of Arkansas. [Arkansas passes law allowing rapists to sue victims who want an abortion]

Anche la testata russa RT ne parlò lo stesso giorno:

A pregnant woman’s husband will be able to sue to prevent his wife from having an abortion, even in cases of rape and incest, under a new law that could come into effect as early as spring.

Ancor prima Metro.co.uk con l’articolo del 3 febbraio 2017 intitolato “Disturbing new law lets rapists sue if victims want to have an abortion“:

A law has been passed in the US state of Arkansas that will reportedly allow rapists to sue if their victims try to have an abortion.

[Rispetto agli altri, gli articoli di Newnotizie.it e Metro.co.uk parlano di stupratori in generale, il primo specifica “sia che l’aggressore sia un estraneo sia che l’aggressore sia un consanguineo o un coniuge“. Ciò è falso. Leggi la “Nota 1” a fine articolo]

In uno dei due articoli dell’Indipendent è riportato il link a quello dell’Huffingtonpost dove a sua volta viene linkato il testo della legge. Andandola a leggere (consultabile dal sito istituzionale Arkleg.state.ar.us – PDF scaricabile dal mio sito) trovo nella sezione “Civil remedies – Attorney’s fees” quanto segue:

(2) Civil damages shall not be awarded to a plaintiff if the pregnancy resulted from the criminal conduct of the plaintiff.

Sostanzialmente, gli stupratori non possono citare in giudizio la loro vittima [Nota 2] ed usufruire di un eventuale risarcimento. C’è di più, perché in alcun modo possono denunciare le vittime perché la legge è rivolta a colpire i medici che praticano l’aborto:

20-16-1803. Ban on dismemberment abortion.

(a) A person shall not purposely perform or attempt to perform a dismemberment abortion and thereby kill an unborn child unless it is necessary to prevent a serious health risk to the pregnant woman.

[…]

(c) The following individuals are excluded from liability under this subchapter:

(1) A woman who receives or attempts to receive a dismemberment abortion;

(2) A nurse, technician, secretary, receptionist, or other employee or agent who is not a physician but acts at the direction of a physician; and

(3) A pharmacist or other individual who is not a physician but who fills a prescription or provides instruments or materials used in a dismemberment abortion to the physician or at the direction of the physician.

La legge, che si intitola “The Arkansas unborn child protection from dismemberment abortion act“, vieta al medico di eseguire o tentare un aborto [Nota 3] attraverso lo “smembramento del feto“, estraendone un pezzo alla volta utilizzando pinze o altri strumenti utili allo scopo, a meno che ciò non sia necessario per salvaguardare la salute della donna in attesa.

Inoltre:

(d) This subchapter does not prohibit an abortion by any other method for any reason, including rape or incest.

Perché risulta scorretto che da parte dell’Indipendent venga citato l’attuale governo americano di Donald Trump? Perché questo genere di situazioni vennero trattate già in passato e durante l’amministrazione Obama, ma si tratta sempre di leggi dei singoli Stati come nel caso del Kansas riportato da un articolo del The Guardian del 25 giugno 2015.

Ricapitolando:

  • lo stupratore non può fare causa civile [Nota 4] siccome escluso dalla possibilità di ottenere un eventuale risarcimento;
  • la donna che decide di abortire non viene colpita dalla legge [Nota 5];
  • la legge punta a colpire i medici che praticano un determinato tipo di aborto;
  • solo se il medico esegue la procedura citata [Nota 3] nella legge si può procedere con la causa civile;
  • la legge non punisce i medici nel caso operino attraverso altri metodi di aborto ed effettuandoli per altre ragioni, tra le quali lo stupro e l’incesto;

Le contestazioni riguardano per lo più l’intimidazione verso i medici di effettuare il “dismemberment abortion“.

Note di aggiornamento

[Nota 1] La notizia che viene fatta passare principalmente nei titoli degli articoli è che “qualunque stupratore può denunciare la vittima“. Questo è già segno evidente di disinformazione pura.

Si è parlato di una “probabile” condizione legata al fatto che a poter denunciare il medico sia il marito della donna anche se a sua volta lui stesso sia lo stupratore (parliamo di stupro coniugale), ma di questo rimando alle ulteriori spiegazioni da parte di Snopes ricevute via email:

The second part of the law permits the father to sue the abortion provider in civil court after the procedure has occurred. Again, no one can legally prevent the abortion from happening, they can only sue provider afterwards. And anyone who caused the pregnancy as part of a crime — no matter who the rapist is — cannot sue.

Per altre info leggere la nota 6.

[Nota 2] Tenendo conto della prima nota, dove parlare di stupratori in generale (includendo degli “estranei” al nucleo familiare della donna) e sostenere che si possa denunciare la vittima sia scorretto (disinforma), se la legge potesse tenere conto del fatto che un marito stupratore possa aver ingravidato la moglie e possa denunciare il medico, la stessa legge vieta comunque che questo possa usufruire di un eventuale risarcimento.

[Nota 3] Al medico viene vietata una pratica (una sola tipologia sola di aborto), ma egli può essere “bloccato” prima dell’intervento? In linea teorica, se il medico è consapevole del rischio che corre di fronte alla legge potrebbe effettivamente evitare di avviare tutta la procedura, salvo che non esistano degli estremi per i quali la legge comunque gli consentirebbe di operare (es. che la madre rischi la vita o che il feto sia già morto). La legge specifica che si può procedere con la denuncia nel caso ci sia stata la violazione, ma la violazione è l’effettuato aborto o il solo tentativo? Tra le definizioni contenute nella legge troviamo:

(2) “Attempt to perform or induce an abortion” means an act or an omission of a statutorily required act, that under the circumstances as the actor believes them to be, constitutes a substantial step in a course of conduct planned to culminate in the performance or induction of an abortion in this state in violation of this subchapter;

Questa è “pappa per avvocati“, dove ci si giostrerà in un eventuale causa in tribunale.

Si è discusso, inoltre, sulla possibilità che con la denuncia si impedisca l’aborto per vie legali (un ordine dall’alto, per intenderci, e non per decisione del medico), ma anche su questa questione risponde Snopes via email:

The law does not permit anyone — be it rapist, spouse, or parent — to prevent a legal abortion procedure from being done. So although the law now criminalizes the most common second-trimester procedure, it still does not allow anyone to prevent an abortion from happening by other legal means.

In pratica, come ho specificato nell’articolo, viene sanzionata una pratica, la più diffusa per quel periodo di gravidanza, ma nulla vieta al medico di operare attraverso altre vie legali.

[Nota 4] Oltre a rimandare alla nota 3, per la causa civile di risarcimento danni è comunque inutile per lo stupratore perché non ne può beneficiare in alcun modo (la legge lo vieta).

[Nota 5] Si considera comunque il fatto, possibile, che il medico potrebbe rifiutarsi per evitare di essere colpito dalla legge. A quel punto si ci sarebbe un contrasto e un eventuale problema per la donna che desidera interrompere la gravidanza in quel periodo (quel tipo di aborto riguarda uno specifico arco temporale). Legalmente la donna non corre alcun pericolo legale (con questa legge) se decide e compie l’atto.

[Nota 6] Snopes, nel suo articolo, riporta anche le spiegazioni fornite dagli spokemen dell’Arkansas:

JR Davis, spokesman for Arkansas Governor Asa Hutchinson, pointed to a section of the law that prevents damages from being awarded when a terminated pregnancy was the result of a criminal act: “Civil damages shall not be awarded to a plaintiff if the pregnancy resulted from the criminal conduct of the plaintiff.” Thus, a rapist cannot sue his victim and reap any benefits from doing so. Furthermore, the law excludes a woman “who receives or attempts to receive a dismemberment abortion” from civil liability.

Davis also pointed out that the language in the law doesn’t enable a woman’s relatives to halt an abortion; rather, it allows them to seek an injunction that prevents “the abortion provider from performing or attempting to perform further dismemberment abortions …” The law, Davis said, was geared toward prosecuting physicians who perform the procedure rather than targeting pregnant women.

The thrust of the law is that it makes it a felony for doctors to perform dilation and evacuation abortion procedures, except in cases where such a procedure is necessary to prevent death or physical maiming of the mother. Critics note that the law doesn’t allow an exception for patients to obtain the specified procedure even in cases of rape or incest. According to Davis, the law is “not a prohibition on abortion in the second trimester,” but rather a restriction on a specific abortion method.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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