Il Blog di David Puente

Quando la diffamazione viene spacciata per satira. Lo fanno i siti bufalari creando un danno enorme

Lo dico spesso nei miei articoli: i siti bufalari si nascondono dietro la scusa della Satira per giustificare il loro operato. Ecco qualche disclaimer di alcuni dei siti che ho dovuto trattare in passato:

Satira e Finzione sono la nostra Missione (LiberoGiornale.com – articolo)

La mission della Repubblica delle Banane è proporre satira e comicità, anche alternativa al filone dominante del “politicamente corretto”. (LaRepubblica.info – articolo)

ilnotiziario24.com è un sito satirico e quindi alcuni articoli contenuti in esso non corrispondono alla veridicità dei fatti (IlNotiziario24.com – articolo)

News24it e Giornale Informativo non sono una testata giornalistica ufficiale. Questo è un Megazine Satirico per tanto le notizie sono false (Giornaleinformativo.altervista.orgarticolo)

L’unico vero quotidaino satirico indipendente (Ilquotidaino.wordpress.comarticolo)

Stiamo parlando di siti che riportano false dichiarazioni, tutt’altro che “simpatiche”, attribuite alla Kyenge o alla Boldrini:

Kyenge: il terremoto è un falso allarme per scoraggiare i migranti a raggiungere l’Italia” (LiberoGiornale.com)

Boldrini chock «burka obbligatorio anche per le italiane» (Ilquotidaino.wordpress.com)

Non mancano le bufale sugli immigrati “massacrati” da “eroi italiani”:

Steccato KR – Immigrato si masturba toccando BAMBINO in spiaggia – PESTATO A SANGUE (Giornaleinformativo.altervista.org)

Africano molesta 13enne, il papà lo massacra e lo castra a suon di calci (LiberoGiornale.com)

Di fronte a certe situazioni, denigranti nei confronti della satira stessa, ecco che l’account Twitter “Beatrice Di Maio” (citato in un recente articolo di Iacoboni) pubblica la sua difesa di fronte a chi lo contesta in base ad una denuncia presentata contro di lei per diffamazione:

Cara Luisella, sono una libera pensatrice. Non sono collegata a nessuno e questa è la mia forza. Uso ironia e satira che non hanno mai fatto male a nessuno. (Ps: le analisi matematiche, di taluni, mi fanno sorridere)

Leggiamo quanto riportato da Iacoboni sul La Stampa e la conferma di Vecchi su Il Fatto:

La Stampa: “Beatrice Di Maio è una star del web pro M5S. Si muove nel territorio della propaganda pesante, che in tanti Paesi – per esempio la Russia di Putin, assai connessa al web italiano filo M5S – dilaga. Nella sua attività, Beatrice si è lasciata sfuggire alcuni tweet che delineano ipotesi di reati come calunnia e diffamazione; o vilipendio alla presidenza della Repubblica. È stata denunciata alla Procura di Firenze dal sottosegretario a Palazzo Chigi Luca Lotti, come provano alcuni documenti.”

Il Fatto: “C’è una denuncia, questo è vero, non presentata dal governo ma da Luca Lotti attraverso il suo avvocato, Alberto Bianchi, tesoriere della fondazione Open – che fa riferimento al premier – e nominato dal governo nel cda dell’Enel. Una denuncia nella quale il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio lamenta di essere stato diffamato non da una rete di persone tra loro collegate ma solamente da una: Beatrice Di Maio. Denuncia presentata martedì a fine mattina ai Carabinieri e ieri non ancora trasmessa al procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo.”

Vediamo il tweet incriminato, pubblicato da “Beatrice” il 7 aprile:

#intercettazioni
#Guidi:
Ho le foto di #Delrio coi mafiosi

Foto di Delrio coi mafiosi? Le foto pubblicate lo ritraggono con Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti:

La foto di Delrio assieme a Lotti, riferito da Beatrice come “mafioso”

A parte l’errore della “Beatrice” legato alla citazione, dove non era Federica Guidi a sostenere di avere delle foto incriminanti, quali prove avrebbe per sostenere che quella foto di Delrio sia fatta assieme ad un mafioso? Questa non è affatto satira!