L'immagine condivisa da Carlo Sibilia è carica di falsità, è una propaganda ingannevole estremamente vergognosa per un partito o Movimento 5 Stelle che pretende onestà e corretta informazione.
SkyTG24 ha realmente riportato quel fascione durante la trasmissione. Certi errori non sono tollerabili. Non solo disinformano, ma alimentano ulteriormente le teorie di complotto.
La fonte dell'articolo? Quello pubblicato dal Secolo d'Italia nel lontano 21 maggio 2014. Nel frattempo oltre 2 mila condivisioni per l'articolo copia incollato da "Gazzetta della Sera", la redazione ringrazierà per le visite e i banner pubblicitari.
Una domanda agli utenti che l'hanno condivisa: l'avete visto in TV? Domanda scontatissima, ma evidentemente qualcuno vive solo in Internet e, ancora peggio, non controlla se è vero!
Rendiamoci conto che si parla addirittura di un ministro dell'Istruzione di nome "Grazia Lode", mentre l'attuale è Stefania Giannini. Se c'è qualche studente che c'è cascato... farei attenzione all'esame, perché qualcosa non va.
Come se non bastasse Putin, ora il nuovo eroe mitologico è Harald V, re di Norvegia. Un'ottima occasione per tornare a parlare anche della bufala di Putin e le moschee, stesso registro.
Simone Di Stefano, proprietario del dominio Ilprimatonazionale.it, pubblica una foto riportandone informazioni false e senza alcuna prova. Per fortuna che la Rete fa il suo dovere e i protagonisti rispondono.
Mancherà molto per trovare anche "Renziata", "Grillata" o "Adinolfata"? Sta di fatto che Matteo Salvini è riuscito ad arrivare più lontano di "petaloso".
Un sito "Italiano sveglia", un nome una garanzia, pubblica l'ennesima bufala sulla Boldrini e Matteo Salvini. Nessuna richiesta di rimozione dei santi dal calendario e, nel caso, non abbiate paura dei numeri arabi!
Una foto che circola da oltre 10 anni nel web spacciata per un caso avvenuto di recente a Lecce in un Ipercoop. C'è un problema: come la prenderà la Coop di fronte a questa bufala?
Un articolo scritto veramente male, dove oltre al fatto che non vi è alcun riscontro sul presunto licenziamento della D'Urso vi sono tre punti interessanti. Un articolo copia incollato e modificato del 2014.
I siti come Libero Giornale sono un danno per la società. Ecco la bufala che ha indignato gli utenti e generato numerose condivisioni Facebook sull'onda dell'indignazione e dell'odio, mentre i gestori guadagnano.