La Verità lancia in prima pagina Montanari e la storia antivaccinista dei feti abortiti

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Oggi la prima pagina del quotidiano “La Verità”, testata giornalistica diretta da Maurizio Belpietro, ha dato risalto in prima pagina ad un’intervista rilasciata da Stefano Montanari sul caso dei feti abortiti e i vaccini:

La prima pagina de La Verità del 19 ottobre 2017

In prima pagina il titolo è “Soldi alle donne per farle abortire. Usano i feti per produrre i vaccini“, mentre l’intervista a pagina 15 è “Feti abortiti per fabbricare vaccini. Donne usate come galline ovaiole“. Eccola:

La voce di questi scienziati si è alzata anche contro i vaccini. L’ultimo affondo sul tema dei feti impiegati assieme ad agenti infettivi, allo scopo di attivare la formazione di anticorpi, è destinata a scuotere non poche coscienze.

Montanari, davvero nei vaccini si utilizzano tessuti di feti abortiti volontariamente?
Certi, si fa abitualmente. Negli Stati Uniti ho visto le fatture di vendite e di acquisto di feti umani, suddivisi a pezzi che costano 325 dollari l’uno, più 120 di trasporto. Si tratta di documenti pubblici. Nel “mercato” sono coinvolte una ventina di aziende. Donne come le galline ovaiole, depongono l’uomo che viene venduto, cioè il feto. Se le galline non beccano un centesimo, queste signore invece abortiscono due feti l’anno in cambio di soldi. Da mesi l’FBI ha avviato indagini e pure il congresso americano se ne occupa.

Accade solo in America, penseranno in molti.
I vaccini sono uguali dappertutto. Il metodo di preparazione seguito in Italia è identico a quello adottato negli altri Paesi, dalle stesse multinazionali. Si è iniziato a utilizzare, dagli anni Sessanta, le cellule dei feti perché hanno una capacità di riproduzione velocissima e sono sane. Teoricamente. Oggi non è più così: nei feti umani troviamo di tutto, sono massacrati dall’inquinamento atmosferico che passa attraverso la madre. E pensiamo ai bambini che nascono con il cancro.

Però i feti continuano a essere utilizzati?
Non si trova nulla di meglio. Non dimentichiamo che si fanno abortire le vacche per avere il siero fetale del vitello, di cui si vendono milioni di litri l’anno.

I feti umani fanno più effetto. E più orrore, per simili utilizzi.
Come uomo posso trovare la cosa repellente. In quanto scienziato l’aspetto morale non mi compete, ragiono solo sui fatti. Le autorità ecclesiastiche hanno risposto che si parla di aborti datati, come se il reato fosse andato in prescrizione. Indubbiamente l’ipocrisia è tanta. Musulmani ed ebrei adoperano i vaccini fatti con la pelle di maiale, che non possono mangiare però li iniettano nei bambini, che per questo non andranno in Paradiso.

Prima di andare avanti una parentesi sull’ultima risposta sopra riportata riguardo ai fattori religiosi. A parte che sul tema maiale dovrebbe trattarsi di questioni alimentari, se non c’è un’alternativa e di conseguenza si corre il rischio di contrarre una grave malattia o la morte il corano autorizza i musulmani a consumare carni suine (Sura 6, Al ‘Anam). Capite, quindi, che ciò che dichiara Montanari sul piano religioso risulterebbe fuori luogo.

Questa storia non è nuova da parte del duo Montanari-Gatti, infatti ne avevo parlato in un articolo del 25 luglio 2017 dal titolo “Cosa vi raccontano Stefano Montanari e Antonietta Gatti sui feti abortiti e i vaccini“. Dalle dichiarazioni presenti nell’intervista si evidenziano dati già forniti in passato da entrambi in alcuni post Facebook, come quello della Gatti del 21 luglio 2017:

I consultori famigliari, come il Planned Parenthood Institute (https://www.guttmacher.org/tags/planned-parenthood ) aiutano la donna a interrompere la gravidanza, dopodiché, a porte semichiuse, inizia un altro percorso molto redditizio.
Sì perché quel feto a cui non verrà data una pietosa sepoltura, come ci si aspetterebbe, sarà sezionato in tante parti:
fegato, rene, timo, pelle, ecc. ( un rene può costare 350 dollari) e i singoli pezzi venduti a ditte che producono varie cose, ad esempio usano i tessuti umani per poi fare vaccini.

Non solo, ma da queste audizioni del Governo sono nate varie inchieste che coinvolgono anche l’FBI. Si sta scoprendo, grazie al Presidente dello Stato dell’Iowa e della Commissione Giustizia del Senato Americano, Sen. Grassley (https://www.grassley.senate.gov/…/grassley-refers-planned-p…) , che gli istituti
 StemExpress, LLC;
 Advanced Bioscience Resources, Inc.;
 Novogenix Laboratories, LLC;
 Planned Parenthood Mar Monte;
Planned Parenthood Los Angeles;
 Planned Parenthood Northern California; and
 Planned Parenthood of the Pacific Southwest

vendono, pezzo per pezzo, i feti abortiti a ditte farmaceutiche, naturalmente contro la legge americana.

La narrativa è la stessa, ma i fatti sono altri. Il Congresso americano aveva già svolto le dovute indagini, iniziandole nel 2015 e pubblicandone le conclusioni a gennaio 2017 in un corposo documento pubblico (dopo aver sostenuto una spesa di ben 1,5 milioni di dollari) riportando il seguente risultato: nessuna prova valida per le accuse mosse contro la Planned Parenthood.

Il punto di riferimento di Stefano Montanari e Antonietta Gatti è il senatore Chuck Grassley, citato nei loro post, il quale pubblicò un documento dove veniva riportato un episodio del 2000 sul tema dei feti “venduti a singoli pezzi” dove il testimone chiave della vicenda, bisognoso di soldi, venne pagato da un gruppo anti-aborto per parlare.

Sui vaccini “fatti con feti abortiti” e simili ci sono stati due articoli dei colleghi di Butac, uno pubblicato nel 2015 e l’altro nel 2016.

Concludo con un articolo del Huffingtonpost.com dal titolo “A Year After ‘Baby Parts’ Videos, Planned Parenthood Is Taking Its Victory Lap” del 2016, nel quale viene riportato che nonostante lo scandalo e gli attacchi degli anti-aborto la stessa Planned Parenthood ne è uscita rafforzata.

Per quanto riguarda il tessuto fetale, è noto l’utilizzo delle cellule umane WI-38 isolate mezzo secolo fa da Leonard Hayflick. Queste cellule vennero isolate grazie ad un feto femminile ricevuto nel giugno del 1962 dal Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), contribuendo in tutti questi anni alla produzione di una serie di vaccini (es. rosolia, rabbia, poliomielite e varicella) e utilizzate per studiare l’invecchiamento e cancro. Non serve affatto cercare altri feti abortiti, dal 1962 usano sempre la stessa coltura. Montanari lo sa, infatti quando fa riferimento alle autorità ecclesiastiche che parlano di aborti datati è perché si riferiscono proprio a questa storia.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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