I vaccini e gli alunni con l’AIDS. Perché il sindaco Simone Pelloni sbaglia due volte

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Di recente ha lasciato molto perplessi il commento di Simone Pelloni, Sindaco di Vignola, in merito al tema vaccini e scuola:

Quello che qualche genitore mi ha detto sembra paradossale. Anche all’ammalato di Aids si garantisce il diritto allo studio, al non vaccinato lo si esclude dall’asilo nido e dalla scuola d’infanzia o lo si fa pagare una multa qualora non faccia i vaccini in tempi prestabiliti. Questo è un paradosso ovviamente assurdo.

Ecco il video in cui vengono rilasciate queste sue dichiarazioni:

Il tema non è nuovo, basti vedere questa foto a dir poco vergognosa:

La foto del bambino con il cartello antivaccinista sull’AIDS

In seguito alle critiche ha provato a difendersi pubblicamente, e politicamente, attraverso un comunicato stampa pubblicato anche nella sua pagina Facebook:

Quanto al tema dei bambini malati di Aids, Pelloni spiega: “Le mie dichiarazioni riportate sulla stampa facevano parte di un discorso ben più ampio e articolato. Nessuno, innanzitutto, stava affrontando la questione dal punto di vista medico. Si stava discutendo al contrario di diritto allo studio, e io ho fatto emergere che mentre un bambino malato di Aids è giustamente tutelato e garantito, altrettanto non si può dire per un bambino non vaccinato, nei confronti del quale si viola la sua privacy e gli si nega il diritto a muovere i primi passi nel mondo della scuola, mentre quando poi arriva all’età della scuola dell’obbligo tutto si può risolvere con una semplice sanzione pecuniaria. Spiace constatare – conclude Pelloni – che pur di fare polemica il Pd continui a intervenire senza essersi adeguatamente informato e non affronti i temi del diritto alla salute e allo studio con provvedimenti seri e concreti, visto che avrebbe i poteri per farlo”

Insomma, il suo intervento riguarderebbe il diritto allo studio e di quello si è parlato durante l’incontro pubblico, ma il sindaco sbaglia doppiamente grazie alla sua “difesa“. Il problema è che la legge contestata riguarda proprio un punto di vista sanitario. Cercherò di spiegarmi meglio.

L’AIDS non è una malattia che si trasmette come il morbillo (ad esempio). Chiunque ne sia affetto (bambino o adulto) può tranquillamente vivere in un ambiente sociale come la scuola, ma a suo rischio e pericolo essendo immunodepresso. Attraverso la vaccinazione i nostri bambini proteggono coloro che soffrono di questo male, evitando loro conseguenze pericolose e mortali. Il sindaco di Vignola può anche pretendere di trattare l’argomento dal punto di vista del diritto allo studio, ma non considera affatto il diritto alla vita di certe persone che potrebbero perderlo a causa dell’incoscienza di altre. Non solo, la vaccinazione è importante per i nostri bambini affinché non rischino di contrarre malattie pericolose che calpesterebbero non solo il loro “diritto allo studio“.

Nutro poche speranze che il fronte antivax smetta di mettere in mezzo i malati di AIDS, ma è bene spiegare questa orribile propaganda.

Nota: per chi sostiene la tesi che un bambino vaccinato con vaccini vivi attenuati possa mettere a rischio un bambino immunodepresso è bene ricordare che a riguardo non vi sono evidenze scientifiche.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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