Bastano tre parole: “Scusate ho sbagliato”

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A volte bastano tre semplici parole per chiudere un inutile polemica: “scusate ho sbagliato“. A tutti può capitare di sbagliare in buona fede, così come può capitare di dover chiedere scusa, ma non tutti sono abbastanza onesti per compiere tale gesto necessario e virtuoso. Voglio raccontarvi un esempio, quello di Alessandra Scarpa su Twitter.

Alessandra Scarpa, un utente Twitter con l’ennesima foto di profilo non sua e sostenitore del M5S, diventa in qualche modo famosa per un suo tweet dove critica i TG citando il Comune di Milano:

QUESTA È LA METRO DI MILANO MA TUTTI ZITTI PERCHÉ È GOVERNATA DA SALA.
AI TG È STATO DATO L’ORDINE DI PARLARE SOLO DI ROMA È LIVORNO!
#M5S

La risposta del Comune di Milano non si è fatta attendere:

Buongiorno, la foto è stata scattata nel 2014, nei giorni scorsi non ci sono stati allagamenti nelle metropolitane di Milano. Grazie

In seguito Alessandra Scarpa ha rimosso il suo tweet, troppo tardi perché ormai il post aveva fatto il giro del web (italiano, almeno). Incuriosito, ho domandato se aveva chiesto scusa ricevendo come risposta l’invito a leggerelo screenshot del botta e risposta tra l’account Twitter del Comune di Milano e “Donnadimezzo“:

Donnadimezzo: “quindi anche questa è falsa? dovreste segnalarlo a Milano today http://www.milanotoday.it/video/metro-allagamento.html

Comune di Milano: “Non abbiamo detto che è falsa, ma che non è di questi giorni. Il video è del 6 agosto.

Donnadimezzo: “avevo visto la data, grazie. quindi gli allagamenti ci sono stati un mese fa e non nei giorni scorsi. ok. gentilissimi

Cosa intendeva dire Alessandra Scarpa? Lo possiamo capire da un altro tweet:

Ma scusa di cosa la foto non era un falso ma risaliva ad un mese fa. Chiedi delucidazioni al comune di Milano “genio”!

Insomma, dava a me del “genio” perché secondo lei la foto non era un falso e che risaliva ad un mese fa, peccato che la foto da lei pubblicata era del 2014. Come era arrivata a tale conclusione? Non aveva letto bene la discussione tra il Comune di Milano e “Donnadimezzo” dove quest’ultima aveva condiviso un altro episodio risalente al 2017 (riportando il link a un video di MilanoToday) e che non aveva nulla a che fare con quello del 2014.

Dopo averle fatto notare che aveva sbagliato due volte, dimostrando di non saper nemmeno comprendere una discussione estremamente chiara, ha risposto in maniera arrogante:

David: “Hai dimostrato di non saper leggere. Il Comune di Milano citando il 6 agosto si riferiva al video, non alla foto. http://www.milanotoday.it/cronaca/pioggia-duomo-metro-stazione-centrale-24-giugno-2014.html

Alessandra: “Allora, o non capisci o non vuoi proprio capire che la foto è stata estrapolata dal video. Ora è più chiaro o devi ancora rompere.

Niente da fare, neanche mostrandole l’articolo del 2014 di MilanoToday con la foto da lei pubblicata è servito a farla ragionare, ormai era convinta che proveniva dal video del 2017 condiviso da “Donnadimezzo“.

Il risultato di tutta questa storia? Mi blocca, poi cancella il tweet sopra riportato e quello dove mi dava del “genio“. Bel coraggio, soprattutto il voler sostenere a tutti i costi che la foto da lei pubblicata fosse legata all’attuale amministrazione milanese dopo aver criticato la pubblicazione di foto da lei definite vecchie e false associate al caso romano:

Già girano foto false su Roma. La foto di sinistra è di qualche anno fa, mentre quella di destra è via portuense oggi!
#fakenews
#M5S

Curiose le due foto pubblicate da Alessandra, le stesse pubblicate in un post della pagina Facebook “SquadraAntibufale” successivamente rimosso (le foto, infatti, non si sono più). Ecco lo screenshot di “Zia Silvia” pubblicato su Twitter alle ore 15:21 del 10 settembre:

Lo screenshot pubblicato su Twitter da “Zia Silvia”

Sarei curioso di sapere da Alessandra quale prova ha in suo possesso per dimostrare che la foto a sinistra sia di qualche anno fa (di cui circolano video datati 2017). Peccato che mi abbia bloccato, ma la questione rimane una e una soltanto: perché non ammettere l’errore? Perché non chiedere scusa e distinguersi in positivo dalla massa di persone che pubblicano foto sbagliate e degli anni passati per parlare di Roma? Bastavano tre parole in quel momento nei confronti del Comune di Milano e degli altri presenti nella discussione: “scusate ho sbagliato“. Stop! A quel punto tanto di cappello e se qualcuno continuava a contestare gli rispondevo pure io per farlo tacere! Invece no, ha preferito cancellare, bloccare, lamentarsi annunciando clamorosi ritiri da Twitter e (rullo di tamburi) ammettendo l’errore senza che i diretti interessati potessero leggere perché bloccati (peccato che posso comunque leggere ciò che pubblica e noto che si trova tutt’ora su Twitter).

Cari ragazzi, stavolta lascio davvero Twitter, dopo la foto che ho pubblicato su Milano, sono stata derisa, insultata, offesa, umiliata per 2 giorni interi. Evidentemente ho sbagliato e me ne assumo le responsabilità, ma tutto a un limite. SIETE STATI DEGLI OTTIMI COMPAGNI DI AVVENTURA, E SARETE SEMPRE NEL MIO CUORE. COMUNQUE SEMPRE SONO E SARO` FIERAMENTE UNA GRILLINA. UN SALUTO DI TUTTO

Alessandra non è l’unica persona a comportarsi in questo modo. Non è un comportamento esclusivo dei simpatizzanti del M5S, è purtroppo normale da parte di chi è assolutamente convinto e preferisce nascondere tutto per “salvare la faccia” di fronte agli amici.

Signori, che siate pro M5S, Piddini, Leghisti, Vegani, Sciachimisti, Antivaccinisti, Complottari o “Amanti del purceddu“, non importa! O imparate ad ammettere gli errori e a condividere contenuti in maniera corretta o finirete sempre e comunque per avvelenare le discussioni e ad incentivare un clima di conflitto insostenibile.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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