Perché i venditori ambulanti non erano ne La Rambla il giorno dell’attentato e le teorie di complotto

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Quando mi arrivano certi messaggi via Messeger inizio a preoccuparmi:

“Lavoro per te”, scrive un mio contatto.

Apro l’immagine e non mi sorprendo più di tanto, prima o poi sarebbero arrivate bufale e teorie di complotto sull’attentato a Barcellona. Si tratta di un messaggio inviato tramite Whatsapp dove viene mostrato lo screenshot di un post Facebook della pagina “España libre información” con la traduzione:

Questa è la foto di un giorno qualsiasi sulla Rambla. Ieri non c’erano i “manteros” (Vu cumprà che stendono la loro merce al suolo). Erano in sciopero o sapevano qualcosa ? ? ?

C’è chi via Twitter, come Miquele Andolini, ha sostenuto un’ulteriore versione:

Testo originale: “#UnTaxistaMarroquí se llevó a todos los manteros un minuto antes.”

Traduzione: “Un tassista marocchino se era portato via tutti i manteros un minuto prima.”

Nella speranza che l’utente Miquele Andolini porti le prove di ciò che ha sostenuto alle autorità spagnole, fino a prova contraria le sue parole valgono quanto quelle di un utente che pubblica un tweet del tipo “Alla guida del Taxi c’era Miquele Andolini“.

La foto venne scattata nel 2016 e pubblicata in un articolo de Eldiario.es dove riportava come didascalia “Mercadillo Rebelde en la Rambla de Barcelona“, ossia “Mercatino ribelle a La Rambla di Barcellona“. Perché ribelle? Per protesta contro l’arresto di loro quattro colleghi, interrotta dopo un breve periodo di tempo grazie all’intervento delle forze dell’ordine che dall’anno scorso ad oggi operano affinché nella zona non ci sia la loro presenza. In Spagna si parla addirittura di “persecución policial” (dove si riportano denunce per violenze ad opera delle forze dell’ordine), dove le pene per i venditori ambulanti sono considerate pesanti dal loro stesso sindacato (“Sindicato Popular de Vendedores Ambulantes“). Parliamo di pene detentive da sei mesi a due anni (previste nell’articolo 274 del codice penale spagnolo) che vennero approvate pubblicate nel BOE (la “Gazzetta ufficiale” spagnola) il 31 marzo 2015.

Per queste ragioni, e per l’intensificarsi delle azioni di controllo e la mano dura da parte delle forze dell’ordine spagnole in vista di questa estate, a La Rambla non potevano esserci venditori ambulanti, così come anche in altre zone della città.

Questa teoria di complotto potrebbe non essere opera della pagina Facebook, bensì dall’utente Pepe Romero attraverso un tweet del 18 agosto 2017:

Testo originale: “las Ramblas habitualmente, ni 1 mantero atropeyado,se fueron antes @AdaColau no es 1 lobo solitario, tienes 1 organización terrorista en BCN”

Traduzione: “La Rambla abituale, neanche un mantero investito, se ne sono andati prima @AdaCalau non era un lupo solitario, ha un organizzazione terrorista a Barcellona”

Peccato che la foto non ritragga affatto La Rambla di Barcellona, bensì il “paseo Joan de Borbó” (una zona distante). La foto la troviamo nel sito Abc.es in un articolo del 2016.

La Rambla in rosso, el “paseo Joan de Borbó” in azzurro

La pagina Facebook ha pubblicato lo stesso screen in seguito ad una rimozione da parte dello stesso social Network:

La pubblicazione dello screen della stessa pagina Facebook

Di seguito la spiegazione degli admin della pagina alla rimozione del post originale:

Tras el bloqueo de esta pagina durante un dia y el borrado de la publicación de los manteros queda demostrado que la libertad de expresión y la libertad de debate abierto no existe, Bravo rojiprogres

È probabile che sia stato rimosso in seguito alle segnalazioni degli utenti, il problema è che certa gente percepisce una certa libertà nel diffondere menzogne prive di fondamento che generano di conseguenza odio e ulteriore disordine sociale.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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