Voxnews: il falso fact checking e la propaganda xenofoba estremista monetizzata con Adsense e Amazon

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Ho trattato spesso il sito Voxnews a causa della disinformazione perpetrata dal suo proprietario, il quale si è inventato di recente un fantomatico servizio di “fact checking” allo scopo di fornire ai propri lettori una presunta veridicità dei contenuti e garantire la propaganda xenofoba estremista. Tuttavia, è bene spiegare come funziona il sito, i suoi contenuti e le sue origini.

 

I “patrioti”, i “traditori” e l’istigazione a delinquere

Parlando però di argomenti ancora più recenti, l’attentato avvenuto a Finsbury Park è uno degli esempi di disinformazione e di propaganda xenofoba estremista più evidenti. L’articolo “Londra: colpita moschea dove islamici festeggiarono strage 11 settembre” non riporta affatto la realtà dei fatti attuali, li evita per convenienza, infatti nel 2005 il centro islamico venne riaperto dopo gli scandali passando ad essere da un “focolaio radicale” ad un modello di successo per le relazioni tra la comunità islamica e quella britannica. L’articolo di Voxnews non soltanto evita di raccontarlo, associando al lettore il triste passato alle vittime dell’attentato e a chi frequenta l’attuale moschea, ma giustifica l’attentato stesso:

Il cittadino inglese che oggi ha colpito ha scelto bambini innocenti ad un concerto. Ma chi per anni ha allevato terroristi. Un tempo lo avrebbero definito patriota. Un tempo. Oggi i tempi sono cambiati, così chi attacca la mosche di chi sostiente il terrorismo islamico è un ‘terrorista islamofobo’.

Una tale giustificazione non è nuova da parte del gestore del sito. Il 15 ottobre 2016 definiva “patrioti” tre persone arrestate negli Stati Uniti perché volevano attaccare una moschea, il 26 dicembre 2015 definì nello stesso modo i cittadini della Corsica che bruciarono le copie del Corano di una moschea, mentre il 12 ottobre 2014 definì così anche tre delinquenti italiani che si erano introdotti presso l’Hotel Sintini, nel Cesenatico, perché ospitava diversi migranti e recando danni per centinaia di euro. A proposito del “fact checking“, a sinistra trovate l’articolo originale de Il Resto del Carlino e a destra il “copia incolla modifica ad arte” di Voxnews con gli “avvisi” agli albergatori:

Voxnews: “Un blitz che dovrebbe far riflettere tutti quegli albergatori che, per qualche dollaro in più, avessero intenzione di accettare le proposte indecenti dei prefetti di mezza Italia. Ovviamente, i media di distrazione di massa l’hanno già definito ‘raid vandalico’, ma è Mare Nostrum, il vero raid vandalico in atto.

Pensate che il 22 aprile 2015 invitò i lettori a “reagire con ogni mezzo“:

Un prefetto nominato da un governo non eletto, vuole piazzare dei clandestini in mezzo a famiglie con bambini: reagire. Con ogni mezzo.

Di recente, il 28 giugno 2017, pubblica un articolo dal titolo “Blitz patriotico contro Ius soli a Mantova“:

Ieri a Castel Goffredo, Mantova, il demenziale happening di sgallettati “Salvati dalle acque” inserito nelle attività promosse per la Giornata mondiale del fancazzista è stato interrotto da fumogeni e striscioni patriottici.

Chi non è un “patriota” è un “Giuda“. Così è stato definito e criminalizzato in un articolo l’albergatore e presidente Confesercenti Nicola Scolamacchia per il fatto di aver dato disponibilità nell’ospitare nella sua struttura dei migranti, definiti “fancazzisti africani”. Il messaggio che invia ai lettori da parte di Voxnews è che Scolamacchia ha venduto la sua città, definendolo ancora “traditore“.

Del resto il sito pubblica articoli contenenti i comunicati stampa di Forza Nuova con scritto “Attaccare Hotel che ospitano clandestini” accompagnati dalla mappa degli Hotel creata dallo stesso proprietario del sito grazie anche alle segnalazioni dei suoi lettori. L’intento è chiaro, non è nemmeno tanto velato.

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La “razza” e “cultura” degli altri

Il 7 giugno 2017 in un articolo dal titolo “Si accoppia con l’amante africano e muore di AIDS” leggiamo:

Lui è sieropositivo, probabilità abbastanza elevata visto che è di razza nera, e la donna che si accoppia con lui muore di AIDS. Ronald Murdock è ora accusato di omicidio nei confronti di Kimberly Klempner, la sua amante, dopo che la 51enne è morta di AIDS pur non sapendo nemmeno di essere stata contagiata. Storia di degrado razziale ed etico. Siamo in Ohio, Usa.

Il 18 giugno 2017 pubblica un articolo dal titolo “Vaticano vuole carne fresca: ‘Ius Soli indispensabile’” con l’immagine di una scimmia proiettata sulla Basilica di San Pietro, un riferimento molto evidente.

I riferimenti visivi di Voxnews

Non mancano le bufale evidenti, come quella del presunto neonato cristiano massacrato dall’Imam islamico:

La bufala diffusa da Voxnews

In realtà non si trattava di un neonato cristiano e il fatto riguardava un ciarlatano che si fingeva “guaritore” con metodi “alternativi“. Siccome il fatto era avvenuto nel Bangladesh, per Voxnews non ci sono comunque dubbi:

Come rilevato da VOX, il video sembra provenire proprio dal Bangladesh e riprendere il trattamento riservato ai bambini da parte di un ‘guaritore’ islamico. […] Sia chiaro: entrambe le possibilità descrivono una religione e una cultura totalmente primitiva.

La tattica sfruttata da Voxnews è subdola, spesso si appoggia a ciò che dicono politici e personaggi pubblici per incentivare la propria ideologia:

Titolo: “Paolo Villaggio: ‘Africani culturalmente inferiori'”

Voxnews: “Lo pensano tutti, lo sanno tutti. Ma fingono di non pensarlo. Perché sono ipocriti, perché sono intellettualmente disonesti, anche con se stessi. Il che non significa si debba tirare le banane ai neri. Ma anche questa, è una reazione istintiva al tentativo bizzarro e repressivo di imporre un’uguaglianza che nei fatti non esiste e una visione falsa della realtà.”

Le sue pagine Facebook sono state di volta in volta bloccate (ad esempio “Italia agli italiani !!!“, “Resistenza Nazionale“, “RESISTENZA NAZIONALE“, “Fuori tutti gli immigrati dall’Italia” e “Voxnews“), ma ne crea sempre nuove con nomi abbastanza chiari: “VOX It“, “Stop Immigrazione” e “No all’islam in Italia“.

 

Gli omosessuali sono “deviati sessuali” e “legati alla pedofilia”

In un articolo del 14 marzo 2013 dal titolo “‘Non siete uomini, ma proci’ e loro la denunciano all’inquisizione” ecco cosa scrive:

Immaginate di avere a che fare con due personaggi invadenti che prima telefonano e poi si presentano in coppia a contestare non si sa cosa e presentandosi come “compagni”. Direi che la signora ha reagito in modo piuttosto comune. Oltretutto non offendendoli, visto che froci” è termine dialettale per “omosessuali”.

Ora i due personaggi vogliono citarla per danni, e troveranno l’ennesimo magistrato compiacente con le microminoranze iper-attive e iper-protette: “Dopo essermi consultato con il mio avvocato, abbiamo deciso di presentare una denuncia nei confronti della dipendente bancaria. La citero’ in giudizio, sia penalmente che civilmente. In caso di risarcimento devolvero’ il ricavato all’Arcigay e alle associazioni che si battono per la causa degli omosessuali. Non e’ pensabile che nel 2013 ci sia ancora una omofobia cosi’ estesa”. No, non è possibile che nel 2013 ad un omosessuale – che è un deviato sessuale – vengano affidati dei bambini. Quando tutti conoscono lo stretto legame tra l’omosessualità e la pedofilia.

 

Terrorismo mediatico

Non solo diffamazione, vi sono articoli contenenti informazioni fasulle e allarmistiche sempre sul tema immigrazione e malattie. Basti pensare quando si parlava di Ebola, dove l’autore del sito diffondeva la bufala che i migranti provenienti via mare (citando “Mare Nostrum”) potessero essere malati e/o portatori della malattia. Per giustificare questa sua tesi citò il caso della Liguria che si apprestava a garantire posti letto idonei e adeguate condizioni di ricovero per i malati di Ebola, omettendo che i casi non potevano affatto provenire dai “clandestini” sbarcati nelle coste italiane, ma per chiunque (cittadino italiano o straniero) avesse soggiornato per un determinato lasso di tempo (per lavoro, per turismo e chi ne ha più ne metta) nei Paesi dove era in corso l’epidemia.

Le “immagini di repertorio” usate negli articoli sono utili a diffondere paura, rabbia e odio. Sappiamo benissimo quanto può influire nella percezione di un messaggio un titolo e un’immagine, come nell’articolo del 25 giugno 2017 dove si parla di un “poliziotto in servizio su metro contagiato da meningite” dove usa una foto abbastanza usata nel sito per parlare di malattie importate dagli immigrati africani:

Uno dei cavalli di battaglia è la bufala dell’invasione enfatizzata con immagini come queste (in una vediamo una scena del film World War Z, in un’altra la foto delle proteste in Sudafrica nel 2008):

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Narrazioni alterate e confezionate ad arte per diffondere paura, si chiama terrorismo mediatico.

 

Le origini di Voxnews

Non c’è da meravigliarsi, infatti il proprietario è noto negli ambienti estremisti. Lo beccai nel forum Stormfront, il luogo di discussione internazionale degli amanti della supremazia della “razza bianca”.

Il logo

In Italia si è parlato molto del forum per via della condanna in via definitiva dei suoi moderatori italiani per incitamenti all’antisemitismo, all’odio etnico e razziale, persone che il proprietario di Voxnews tentò di aiutare cercando di intralciare l’operato della Polizia Postale richiedendo alle “sfere alte del forum” la rimozione delle prove. Fu uno dei condannati a suggerirgli di creare alcuni dei suoi siti. Non solo, beccai lo stesso gestore del sito anche su Wikipedia con l’account vandalico PROTESILAO19 (PDF) con il quale modificò la voce di Ronaldo “Luis Nazario da Lima” inserendo immagini con il nome file “SCIMMIE.JPEG” o con la descrizione “Ronaldo’s brothers“.

Il proprietario del sito e utente di Stormfront creò ulteriori siti web, in particolare il suo “movimento politico anonimo” chiamato “Resistenza Nazionale” di cui vi riporto alcune immagini e messaggi:

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Non mancavano gli sfoghi del personaggio in una delle pagine Facebook che aveva in gestione:

Lo sfogo pubblico del proprietario di Voxnews in una delle sue pagine Facebook

 

Il falso “fackt checking” per diffondere falsità e odio

Non è affatto un fact checking, il “servizio” non è altro che una scusa per dar forza ai propri articoli, già di fatto alterati. L’attività consiste nel linkare l’articolo “fonte” che normalmente gli utenti non controllano (al massimo si fermano palesemente al titolo). L’esempio più recente riguarda il caso della scuola “Pacinotti” e del centro sportivo di Bellaria di Pontedera sul presunto divieto della mortadella dove il titolo dell’articolo recita in questo modo: “A Pisa arriva la Sharia, scuola vieta mortadella: ”turba studenti islamici”“. Il link presente nell’articolo con l’icona “fact checking – Verifica la notizia” rimanda all’articolo del Secoloditalia.it dal titolo “Niente pane e mortadella: in una scuola italiana il divieto imposto dagli islamici“, ma la vera verifica dei fatti si compie in altro modo. Infatti, la stessa scuola Pacinotti ha diramato un comunicato rivolto alle testate giornalistiche (PDF) per contestare la bufala diffusa nei loro confronti.

Il proprietario di Voxnews sa bene come imbonire i propri seguaci, non sorprende che nel sito vi sia un invito all’azione definita “guerriglia culturale” con il quale vuole spacciarsi per “paladino dell’informazione“:

Molti di voi ci chiedono via mail come possono aiutare Vox nell’opera di risveglio sociale sull’invasione in atto. Che non è solo fisica, ma anche morale ed etica. Diffondendo il messaggio!

Prendete i nostri articoli e disseminateli ovunque: forum online, sezione commenti dei maggiori giornali nazionali e locali e social network. Se siete su Facebook, non limitatevi a condividere i nostri articoli sul vostro profilo, ma iscrivetevi ai gruppi più grandi, e lì inserite le nostre notizie. In modo che si diffondano anche a chi non può essere raggiunto dalle nostre pagine: in questo modo, sarete anche voi Vox. La nostra non è una semplice opera di informazione, è guerriglia culturale: ogni giorno siamo sulla trincea dell’informazione per dare voce a chi non ha voce, per sconfiggere, soli, la censura dei media di distrazione di massa.

Quindi diventate anche voi ‘guerriglieri culturali‘ e disseminate a raffica le notizie di Vox. La chiave della rivoluzione politica è, sempre, la conoscenza. E la conoscenza deriva dalla capacità di diffondere l’informazione. Non esiste svolta politica, che prima non sia preceduta da un risveglio culturale di una popolazione informata in modo consapevole.

E non temete. I nostri articoli sono a prova di bomba, grazie al servizio di Fact Checking, un modo quasi maniacale di verificare le notizie. Essenziale nell’epoca della disinformazione globale.

La frase corretta dovrebbe essere:

E non temete. I nostri articoli sono a prova di bomba, grazie al servizio di copia incolla modifica ad arte degli articoli altrui selezionati, un modo quasi maniacale di alterare le notizie. Essenziale nell’epoca della disinformazione globale.

Ecco un altro esempio di articolo modificato ad arte:

Differenze articolo VoxNews e l’originale de Il Resto del Carlino

 

La parola a Google e Amazon

Il sito si sostiene anche grazie ai banner pubblicitari di Google Adsense e Amazon. Leggiamo in cosa consistono i contenuti vietati da Adsense:

Contenuti dispregiativi o pericolosi

Google crede fermamente nella libertà di espressione, ma non consente di guadagnare tramite contenuti dispregiativi o pericolosi. Di conseguenza, gli annunci Google non possono essere pubblicati su pagine che includono contenuti quali:

  • Minacce o incitamento alla violenza contro se stessi o gli altri;
  • Molestie, intimidazioni o bullismo nei confronti di un individuo o un gruppo;
  • Incitamento all’odio o alla discriminazione o, ancora, la denigrazione nei confronti di un individuo o un gruppo per motivi legati a razza o etnia, religione, disabilità, età, nazionalità, condizione di reduce di guerra, orientamento o identità sessuale, sesso o altre caratteristiche associate a discriminazione o emarginazione sistematica.

Alcuni esempi:

  • Minacciare violenza nella vita reale o promuovere attacchi contro un’altra persona
  • Incitare al suicidio, all’anoressia o ad altro atto autolesionista
  • Contenuti mirati a isolare una persona per maltrattamenti o molestie
  • Contenuti che promuovono, esaltano o giustificano la violenza contro il prossimo per motivi legati a razza od origine etnica, religione, disabilità, età, nazionalità, stato di veterano di guerra, orientamento o identità sessuale, sesso o altre caratteristiche associate a discriminazione o emarginazione sistematica
  • Contenuti che promuovono l’idea che un gruppo o un individuo sia disumano, inferiore o meritevole d’odio per motivi legati a razza od origine etnica, religione, disabilità, età, nazionalità, stato di veterano di guerra, orientamento o identità sessuale, sesso o altre caratteristiche associate a discriminazione o emarginazione sistematica
  • Promozione di gruppi che incitano all’odio, vendita di materiali utilizzati da gruppi che incitano all’odio.

Immagino che Google sia contenta di mantenere i propri banner su quel sito. Stesso dicasi per Amazon.

Ah, a proposito di Google ecco cosa scrive il 16 settembre 2015 nell’articolo “Multinazionali in soccorso dell’invasione“:

Non è strano che le multinazionali spingano per l’invasione. L’immigrazione è una spinta poderosa e necessaria alla globalizzazione, indispensabile ai loro affari. Google è solo un esempio, è una lotta a chi più ‘aiuta’ i migranti tra i milionari e miliardari che non hanno patria.

Se dobbiamo citare qualche marchio o azienda che trova spazio nei banner di questo sito possiamo sicuramente citare TIM, Logitech, Sky, Corriere della Sera e Fiat.

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Vediamo cosa decideranno di fare.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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