Legge elettorale: ambiguità tra voto segreto saltato e franchi tiratori

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Il voto alla Camera di uno degli emendamenti della legge elettorale ha scatenato l’ennesimo caso politico. Parliamo del numero 1.535 a firma della deputata Biancofiore di Forza Italia che inizialmente doveva essere bocciato, secondo il disguido che ha svelato il voto segreto (il tabellone luminoso ha mostrato le scelte di ogni singolo parlamentare come se fosse uno scrutinio palese), successivamente approvato con 270 voti a favore, 256 contrari e un astenuto. Ecco il video pubblicato dall’Agenzia Vista:

La Presidente della Camera Boldrini aveva ben spiegato prima del voto lo scrutinio segreto:

Va bene, a questo punto io avverto che, ai sensi dell’articolo 51, comma 2, del Regolamento, è stata avanzata dai presidenti dei gruppi Alternativa Popolare, Civici e Innovatori richiesta di scrutinio segreto sugli identici emendamenti Fraccaro 1.512 e Biancofiore 1.535. La richiesta può essere accolta.

C’è da dire che effettivamente i due emendamenti (Fraccaro 1.512 e Biancofiore 1.535) sono perfettamente identici:

Al comma 1, capoverso «Art. 1», comma 2, secondo periodo, sostituire la parola: 225 con la seguente: 231.

Conseguentemente:
   dopo il comma 1, aggiungere il seguente: 1-bis. Il comma 1-bis dell’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, è abrogato.;
   al comma 21, capoverso «Art. 83», al comma 1, lettera c), sostituire le parole da: 606 fino a: 93-bis comma 1, con le seguenti: 617 seggi tra le liste di cui alla lettera b) in base alla cifra elettorale nazionale di ciascuna di esse, fatto salvo quanto previsto all’articolo 92, comma 1;
   sostituire i commi 28, 29 e 30 con il seguente: 28. Gli articoli 93-bis, 93-ter e 93-quater del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, sono abrogati.;
   al comma 31, allegato 2, Tabella A.1, premettere le parole:

« Circoscrizione Trentino-Alto Adige/Südtirol
TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL CAMERA 1 – Trentino-Alto Adige/Südtirol 1
TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL CAMERA 2 – Trentino-Alto Adige/Südtirol 2
TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL CAMERA 3 – Trentino-Alto Adige/Südtirol 3
TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL CAMERA 4 – Trentino-Alto Adige/Südtirol 4
TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL CAMERA 5 – Trentino-Alto Adige/Südtirol 5
TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL CAMERA 6 – Trentino-Alto Adige/Südtirol 6.»;
   all’articolo 3, al comma 3, lettera a), sostituire le parole: per le circoscrizioni Valle d’Aosta/Vallèe d’Aoste e Trentino-Alto Adige/Südtirol, nelle restanti circoscrizioni del territorio nazionale per l’elezione della Camera dei deputati sono costituiti 225 con le parole: della circoscrizione Valle d’Aosta/Vallèe d‘Aoste, nelle restanti circoscrizioni del territorio nazionale per l’elezione della Camera dei deputati sono costituiti 231.

In seguito al voto palese mostrato nel tabellone i deputati del Movimento 5 Stelle vengono accusati di aver disatteso il patto con il Partito Democratico,e Forza Italia e Lega Nord siccome in commissione Affari Costituzionali avrebbero bocciato l’emendamento.

Ecco quanto dichiarato in commissione nella seduta del 5 giugno 2017 dal deputato Toninelli del Movimento:

Danilo TONINELLI (M5S), nel ricordare che anche il Movimento 5 Stelle ha ritirato un emendamento di analogo contenuto, oltre a diverse altre proposte emendative tese al miglioramento del testo, esprime perplessità per l’esclusione della sola circoscrizione Trentino-Alto Adige dall’applicazione di un meccanismo che maggiormente risponde al modello tedesco, invitando il relatore a proporre un intervento correttivo che risolva la questione.

Entrambi gli emendamenti sarebbero stati ritirati in commissione, come su richiesta del PD (il M5S acconsentì mantenendo il cosiddetto “patto”), ma quello della Biancofiore venne ripresentato alla Camera e il deputato grillino Fraccaro interviene durante la seduta dando parere personale positivo all’emendamento “copia incolla” e ammette pubblicamente il problema legato ad esso: se approvato farà saltare l’accordo.

Riccardo Fraccaro:  Grazie, Presidente. Ho l’impressione che questo emendamento sia largamente condiviso da quest’Aula, ma ci sia la paura di approvarlo, perché potrebbe far saltare un accordo.

[…]

Questa è una vera legge Acerbo, è una legge che viola il diritto di essere rappresentati dalle forze di opposizione, ed incostituzionale, a mio avviso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

La situazione è risultata di fatto ambigua, siccome in commissione il M5S aveva ritirato l’emendamento fotocopia, chiedendo un intervento correttivo. Quest’ultimo non c’è stato e al ripresentarlo alla Camera il deputato Fraccaro ha rilasciato la sua dichiarazione di voto personale e non di gruppo. Questa situazione, grazie al voto compatto del M5S a favore dell’emendamento Biancofiore uscito allo scoperto dal tabellone per errore, ha fatto si che venissero accusati di non rispettare l’accordo.

 Nella giornata di ieri il Movimento 5 Stelle pubblica il seguente post con la seguente immagine:

QUALCUNO HA CAMBIATO IDEA E NON È STATO IL MOVIMENTO 5 STELLE
La propensione alla menzogna da parte del Partito Democratico è patologica!
Quello che vedete è “l’errore tecnico” che ha reso palese un voto che doveva essere segreto.
Come si può notare, il “rosso”, ovvero il voto negativo, prevale sugli altri.
Quando il voto viene ripetuto, invece, prevale il voto favorevole.
Qualcuno ha cambiato idea e non è stato il MoVimento 5 Stelle.
Fatevi due conti.

Chi ha tradito chi? Nel PD ci sono stati franchi tiratori che hanno votato a favore della proposta Biancofiore? Anche Alessandro Di Battista se la prende con il partito di Renzi e Gentiloni dalla sua pagina Facebook, ma rendiamoci conto che l’immagine pubblicata dalla comunicazione del Movimento 5 Stelle è ambigua siccome nel testo non cita affatto Forza Italia.

Rispetto al voto palese mostrato per errore e il voto finale ben 59 parlamentari hanno “cambiato idea” votando a favore dell’emendamento Biancofiore. Non è assolutamente possibile attribuirli tutti al PD, e infatti l’immagine pubblicata “salva parzialmente in corner” le accuse del M5S, siccome non c’è alcuna maniera di scoprire chi siano stati i franchi tiratori attraverso il voto segreto.

Gli scenari possono essere molteplici. Facendo due calcoli, un numero simile potrebbe essere il risultato di uno sgambetto di Forza Italia (46 presenti) e Lega Nord (18 presenti) all’accordo una volta visti i numeri e l’espressione di voto palese del Movimento. Un’altra possibilità è che ben 59 parlamentari del PD abbiano deciso di votare a favore approfittando della situazione, grazie sempre al voto del M5S, per far saltare la legge e rimandare le elezioni. Possiamo andare avanti ancora e ancora, ma sta di fatto che la pubblicazione sul cartellone del voto palese anziché segreto ha favorito qualcuno e ha dimostrato, ancora una volta, che i “giochetti” della vecchia politica esistono ancora e si mantengano nonostante tutto. Poi diciamoci la verità, i veri problemi sarebbero avvenuti dopo quando si sarebbe dovuto discutere delle preferenze.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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Regolamento in vigore dal 5 settembre 2016 - Aggiornato 26 agosto 2017.