Ultimamente mi sono pervenute segnalazioni da parte di utenti in merito alle recenti pubblicazioni “social” di Rosario Marcianò. Una di queste riguarda un video dal titolo “Algoritmo Facebook rende irraggiungibile articolo su Laura Boldrini“, caricato sul suo canale Youtube il 10 febbraio 2017, dove si pretende di dimostrare che Facebook inietta codice utile a non far leggere l’articolo una volta condiviso sulla propria piattaforma.
Valutazione
Analisi
Riporto di seguito il video di Rosario Marcianò:
Nella descrizione leggiamo:
CONFERMO: il problema deriva da Facebook che inietta codice utile a redirigere su pagina inesistente, benché il link sia perfettamente quello. Così l’articolo sulla Boldrini non è raggiungibile se si arriva da Facebook.
Rosario Marcianò è già noto per le sue capacità d’indagine attraverso gli strumenti forniti dalla Rete, come ad esempio Google Street View (guarda il video che lo dimostra). Nonostante ciò, è bene spiegare il caso in esame.
Il post riportato nel video è quello dell’utente “Mara Nibiru Magi“, pubblicato il 10 febbraio 2017 nel gruppo “Monitoraggio scie chimiche (Serle Bs)“, che riporto di seguito con un diretto “copia incolla”:
Rosario Marciano’ su Google
Il regime intende affossare il problema “scie chimiche” con un rapido colpo di spugna e per ottenere ciò ha messo in campo risorse e uomini (vermi, per la verità…). Si parte dalla censura su Internet, sempre più pervasiva, passando per la propaganda, le minacce, le intimidazioni in stile mafioso, per finire con le indagini farsa ad opera di magistrati telecomandati affiliati alla massoneria, i quali tentano di ripulire la scena del crimine, occultando denunce ed esposti e, contemporaneamente, mandando a processo i fratelli Marcianò, i quali hanno bisogno del sostegno di tutti, nessuno escluso. In caso contrario la “questione geoingegneria clandestina” si chiuderà insieme con la chiusura forzosa dei blog e siti collegati a Tanker Enemy. Non c’è più tempo. E’ ora di agire!
http://www.tankerenemy.com/…/la-signora-boldrini-ed-i-balda…
https://m.facebook.com/story.php…
http://www.tankerenemy.com/…/la-signora-boldrini-ed-i-balda…
Il testo è stato a sua volta copia incollato dall’utente direttamente dal post di Rosario Marcianò su Google Plus (dove il sanremese mi ha bloccato, un blocco sciocco visto che posso vederlo comunque con sistemi talmente banali che se si inventa un presunto hackeraggio o utilizzo di attrezzature fornite da un fantomatico governo suo nemico “riderò talmente forte che mi sentiranno su Nibiru“).


Effettivamente, se cliccate sul primo link del post dell’utente “Mara” (sia da Facebook che da questo mio articolo) il risultato è lo stesso:


Se invece clicco nel link presente sul post di Google Plus mi reindirizza all’articolo che Rosario Marcianò condivideva:


Arriviamo alle cose belle.
Se su Facebook condivido l’articolo di Rosario Marcianò prelevando il link direttamente dal suo sito non avviene alcun blocco, risulta tutto corretto (provate voi stessi, poi una volta testato cancellate pure la condivisione se volete oppure mantenetela a dimostrazione della teoria di complotto diffusa dal sanremese).
Provo a questo punto copio il link presente nel post di Google Plus e lo incollo in una nuova scheda di Google Chrome. Risultato? Nonostante il link sia corretto, l’articolo non si riesce a vedere. Insomma, lo stesso problema contestato dal video di Rosario Marcianò.
Il dubbio che mi sorge sarebbe proprio quello relativo al link e il copia incolla dello stesso. Apro il “Blocco Note ” di Windows e incollo sia il link dell’articolo dal suo sito che quello incollato su Google Plus. Il risultato è molto curioso:


A questo punto mi domando come mai ci siano tali differenze. Decido di cambiare browser, infatti su Firefox noto un codice molto curioso nel link che mi fa comprendere il problema:


Il link presenta un codice aggiunto proprio dal copia incolla effettuato dal post di Google Plus:
http://www.tankerenemy.com/2017/02/la-signora-boldrini-ed-i-baldanzosi.html%EF%BB%BF#.WQun-skeDvk
Scagionato in maniera definitiva Facebook, si potrebbe dire che Google Plus sta cercando di boicottare Rosario Marcianò? Neanche per idea. Ho provato a condividere nella stessa maniera un mio articolo (cliccate qui) e ad effettuare gli stessi test sopra riportati:


Ecco il risultato del copia incolla del link sul post di Google Plus:


Ecco il risultato del test su “Blocco note“:


Per divertirmi ulteriormente, ho condiviso via Google Plus la pagina Wikipedia dedicata a Mark Zuckerberg. Copiando e incollando il link su Firefox (e su Facebook) ecco il risultato:
Wikipedia in lingua italiana non ha ancora una voce con questo nome.
Dai, sentiamo, Mark viene censura Wikipedia? Siamo seri. Di cosa stiamo parlando in fin dei conti? Potremmo sostenere di trovarci di fronte ad un caso di codifica UTF-8. Nel codice HTML di Google Plus è presente un codice “” che segue il link, il quale viene inevitabilmente prelevato durante il copia incolla. Questo, convertito tramite il tool online “Unicode Converter” ci fornisce il codice UTF-8 “EF BB BF”. Troviamo traccia di utenti che hanno problemi riguardanti la codifica in merito alla programmazione PHP.


Ho reso partecipi gli utenti presenti nella mia pagina Facebook con due test (1 e 2), confermando gli errori ottenuti e denunciato dal sanremese. Tutti coloro che hanno partecipato hanno avuto modo di provare di persona il problema generato dal copia incolla di un link condiviso all’interno di un post di Google Plus (qualcuno si era reso conto dei codici presenti nel link).


Insomma, siamo alle solite. L’informatico sanremese ha di fatto diffuso un video riportando una teoria di complotto priva di fondamento (come tante altre da lui diffuse), accusando Facebook e tirando in ballo Laura Boldrini:
Rosario Marcianò a fine video: “In pratica viene implementato qualche diavoleria di algoritmo che serve a rimandare, vediamolo di nuovo, ad una pagina inesistente. Quindi, cara Boldrini, questa è censura, non è certamente tutela della libertà di espressione, ma è becera censura stalinista.”
Ricordo a Rosario Marcianò, che sicuramente leggerà tramite qualche suo fan o amico questo mio articolo, che la deve smettere di sparlare delle persone decedute. Parlo non solo dell’amico Nigrelli, ma anche di Valeria Solesin. Inutile che continui a sostenere che sia viva dopo aver sostenuto in maniera goffa e inconsistente che non esistesse, inutile e dannoso per le tue vicende giudiziarie sostenere che la ragazza della foto che utilizzi come prova sia Valeria. Da tempo ho fatto pervenire la tua attività diffamatoria alla ragazza della foto, ragazza francese sconvolta dagli attentati di Parigi, così come ho fornito i contatti utili alla famiglia Solesin per rintracciarla. Finiscila, veramente, perché oltre a fare brutte figure te la dovrai vedere con la giustizia italiana e risarcire le persone che hai fatto soffrire.