Niente sangue e bossoli nell’omicidio dell’ambasciatore russo? Solite teorie complottare

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Niente da fare, ma è del tutto “normale”. Ad ogni evento tragico o attentato partono subito loro, quelli dalla teoria facile, quelli dalla fantasia guidata dalla convinzione dell’esistenza del “qualcosa che nessuno ti dirà”.

La teoria di complotto più gettonata è quella della presunta mancanza di sangue nel luogo dell’omicidio. A parlarne è anche il blog “Offskies” che il 20 dicembre 2016 pubblica un’analisi degna di “Mister Google Street View“:

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Niente sangue, solo un corpo ‘a croce’, apparentemente intonso, disteso a terra. Dopo un colpo di una pistola bellica sparato a pochi centimetri al petto, ci si aspetterebbero ben altre conseguenze. Niente sicurezza: l’attentatore ritto alle sue spalle ha le apparenze (e le movenze) di un agente di scorta. Inoltre: chi ha scattato la compostissima foto qui sopra?

Data la tensione tra Russia e Turchia ci si sarebbe aspettato un massiccio cordone di sicurezza attorno alle personalità più in vista, soprattutto in eventi pubblici come quello. Gli agenti delnuovo KGB non sono signorine … tutta la scena sembra allora un brutto set televisivo, una mostra appunto, con tanto di telecamera fissa ben funzionante. Data la palese falsità di tutti gli attentati posteriori all’11 Settembre, compreso, il dubbio è lecito e doveroso.

A pochi centimetri “dal petto”? Va bene, l’anatomia non è di casa nell’articolo.

Anche Dagospia riporta fantasiose teorie, pubblicando il 21 dicembre la traduzione di un articolo del sito britannico Unilad:

Dopo che il video dell’assassinio in diretta dell’ambasciatore russo in Turchia è girato su Twitter, qualcuno ha cominciato a mettere in discussione la sua veridicità, partendo dal fatto che non si vede sangue nella stanza, soprattutto non si vede sangue fuoriuscire dal corpo dell’ambasciatore, nonostante abbia ricevuto ben 11 colpi.

[…]

Un istruttore di tiro conferma: «Non c’è sangue, non ci sono cartucce a destra del killer, né fra lui e il muro. Non si vede fumo, eppure se finisci un caricatore il fumo si vede eccome». E quindi? L’assassinio è stato messo in scena per mettere ancora più tensione tra Russia, Turchia, Nato e sul conflitto siriano.

Sulle “cartucce” anche Libero Quotidiano riporta alcune teorie:

Poi su Reddit, dove un utente aiutato da quelli che definisce “esperti balistici” sostiene che il video sia falso affermando che il suono è tipico di pallottole che vanno a vuoto. Inoltre, l’utente sottolinea che non si sentono neppure le cartucce che cadono a terra (ma in una sala con una simile acustica il rumore, afferma, si dovrebbe sentire). E ancora, ultima nota, afferma che la vittima sobbalza prima che venga sparato il primo colpo.

Riporto di seguito quello pubblicato da Euronews il 19 dicembre:

Qualche mio contatto, curioso del video e delle teorie diffuse, sosteneva che il sangue c’era e che lo si vedeva fuoriuscire nella parte in basso a destra del video:

Una teoria sostiene che il sangue fosse quello evidenziato nel cerchio rosso.
Una contro-teoria sostiene che il sangue fosse quello evidenziato nel cerchio rosso.

Più che altro dovrebbe essere parte della giacca del suo vestito piuttosto che un’improvvisa pozza di sangue tanto estesa in un lasso di tempo molto ristretto. Complotto? No, state calmi!

Non c’erano “cartucce”? Tutto pulito? Questa foto di AFP dimostra il contrario:

Sono ben visibili le "cartucce" dell'arma
Sono ben visibili le “cartucce” dell’arma (Foto AFP)

Per quanto riguarda il rumore? Come mai non si son sentite le “cartucce” cadere a terra? Gli “esperti” di acustica dovrebbero considerare tante variabili, quali i microfoni in sala, le urla e i passi dei presenti in movimento di fronte all’accaduto. Pensate che questi piccoli oggetti riescano a far più rumore di tutto il resto? “Beati voi”.

Allora? Questo sangue dov’è? Ricordate il curioso “colpo di pistola sparato a pochi centimetri dal petto”? È assolutamente innegabile che l’ambasciatore russo Andrei Karlov non sia stato colpito al petto, bensì alla schiena. La stessa spiegazione relativa alla mancanza di sangue viene riportata dal fotografo Burhan Ozbilici nel blog di AFP:

I couldn’t see any blood around him; I think he may have been shot in the back.

Non solo! Tenete conto che i video diffusi mostrano i primi secondi dell’accaduto e non vanno tanto oltre, l’attenzione viene rivolta esclusivamente all’attentatore e non alla vittima. Non avviene una fuoriuscita immediata di sangue tanto da crearne una pozzanghera intorno al corpo. Dovremmo pensare, secondo le teorie dei complottari, che anche l’omicidio riportato da RiminiToday lo scorso maggio sia strano perché “non si vede sangue”? Pensate che è stato colpito alla nuca:

Il cadavere dell'uomo freddato con un colpo di pistola alla nuca
Il cadavere dell’uomo freddato con un colpo di pistola alla nuca

Immagino possiate anche ricordare il caso A forza di vedere utenti che sostengono questa assurda tesi ricordo che non siamo in un film splatter o sul set di Shining!

Scena tratta da "Shining"
Scena tratta da “Shining”

Non basta, nell’articolo tradotto su Dagospia leggiamo ancora:

Un utente di Reddit, aiutato da un manipolo di ‘esperti balistici’, sostiene che il video sia falso perché: il suono è tipico di pallottole che vanno a vuoto, non si sentono nemmeno le cartucce che cadono a terra (eppure in una sala con quella acustica dovrebbe succedere), la vittima sobbalza prima che ancora venga sparato il primo colpo.

L’utente di Reddit non ha visto e sentito il video, evidentemente. Ecco quello pubblicato da Telesur il 19 dicembre:

È falso ritenere che l’ambasciatore russo sobbalzi prima che venga sparato il primo colpo, è evidente che lo fa in seguito al primo colpo sparato (in caso possiamo suggerire un rimedio a chi non è convinto di ciò: link).

Ho assistito, inoltre, alla teoria in cui sarebbe stata la Russia ad orchestrare un “false flag” in terra turca per incrinare ancor di più i rapporti  con Erdogan, come se Putin ne avesse bisogno.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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