In qualche paese del mondo si viene arrestati per aver scritto “Dio non esiste”

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Mi segnalano un articolo del 3 marzo 2016 pubblicato dal sito Euronews.com dal titolo “Arrestati per aver scritto “Dio non esiste”, essere ateo diventa un crimine“, il quale riporta diversi episodi.

 

Il caso Viktor Krasnov

Viktor Krasnov
Viktor Krasnov

“Dio non esiste”. Questo commento scritto su VKontakte, il facebook russo, è bastato al blogger Viktor Krasnov per finire sotto processo. Adesso rischia una condanna fino a cinque anni.

Krasnov è stato denunciato da due partecipanti alla chat in corso sul social network, che si sono rivolti alla polizia per “oltraggio ai sentimenti dei credenti”.

A darne notizia è stato Pavel Chikov, presidente dell’organizzazione per la protezione dei diritti umani ‘Agora’. Krasnov è stato inoltre sottoposto a una perizia psichiatrica – della durata di un mese – alla fine della quale è stato considerato “sano di mente” e quindi per lui si sono dischiuse le porte del tribunale.

L’articolo del codice penale in base al quale il blogger è stato denunciato era stato introdotto dopo il caso delle Pussy Riot.

La notizia è confermata anche dai media russi, come Russia Today (RT):

Public opinion in Russia is divided over the case of a man who could spend a year behind bars for insulting the feelings of religious believers when in an online debate he said the Bible is “complete bulls**t” and “there is no God.”

Viktor Krasnov, from Stavropol in southern Russia, opened up a Pandora’s box in 2014 when he decided to share his atheist views on the Vkontakte social network, doing so in quite harsh terms. “If I say that the collection of Jewish fairytales entitled the Bible is complete bulls**t, that is that. At least for me,” Krasnov wrote, adding fuel to the fire by saying “there is no God.”

One of the people taking part in the online dispute lodged a complaint against Krasnov, accusing him of “offending the sentiments of Orthodox believers.”

A criminal case was opened in 2015, and Krasnov even spent one month in a psychiatric ward last year, undergoing examinations before he was finally deemed to be sane. He is currently being prosecuted under a 2013 law introduced after members of the punk group Pussy Riot were jailed for their controversial performance in Moscow’s main cathedral.

Krasnov’s lawyer told AFP that his client was “simply an atheist” and had taken aim at both “Halloween and Yiddish holidays” in the same exchange.

Ulteriore conferma da Ria.ru.

 

In Arabia Saudita

Non è un buon periodo per i non credenti in Asia e Medio Oriente. Un Tribunale saudita ha condannato a duemila frustate e dieci anni di carcere un uomo che si è proclamato ateo con centinaia di post su Twitter.

La polizia religiosa incaricata di monitorare i social network ha infatti trovato oltre 600 tweet nei quali l’uomo negava l’esistenza di Dio, prendeva in giro versetti del Corano, accusava tutti i profeti di diffondere bugie e di fomentare ostilità.

Il giovane di 28 anni ha ammesso di essere ateo e si è rifiutato di pentirsi, affermando che quello che aveva scritto rispecchiava il suo credo e che aveva il diritto a esprimerlo. Il Tribunale ha imposto all’ uomo anche una pena pecunaria pari a 5.300 dollari.

L’articolo cita un tweet che riporta un articolo dell’Huffingtonpost.it del 28 febbraio 2016 (che avrà ripreso da siti come Almasdarnews.com), tuttavia già nel 2014 il The Guardian trattava l’argomento nell’articolo dal titolo “In Islam, there’s more than one way to be an ‘atheist’“:

Saudi Arabia recently declared atheism and Islamist terrorism equal crimesin the eyes of the law. To the Saudi government, not believing in God, and fighting in his name – although polar opposites – represent the same threat, a challenge to the religious consensus.

 

Conclusioni

Si potrebbe parlare di “ateofobia”, non è affatto una novità. Non possiamo nemmeno puntare il dito solo sull’Arabia Saudita o sulla Russia, perché anche negli Stati Uniti vi è riportato (nelle Costituzioni di alcuni singoli Stati) l’obbligo di essere credenti in un “Essere superiore”, altrimenti vieni escluso:

Arkansas:
“Nessuna persona che neghi l’esistenza di un Dio, può avere un impiego nei servizi civili di questo Stato, né essere competente a testimoniare in qualsiasi Tribunale.”

Maryland:
“Che nessuna prova di religione debba mai essere richiesto come qualificazione per qualsiasi ufficio […] in questo Stato, ad eccezione di una dichiarazione di fede nell’esistenza di Dio, né il legislatore prescriva alcun altro giuramento di ufficio che il giuramento prescritto da questa Costituzione.”

Mississippi:
“Nessuna persona che neghi l’esistenza di un Essere Supremo può avere un impiego in questo Stato.”

Carolina del Sud:
“Nessuna persona che neghi l’esistenza di un Essere Supremo può avere un impiego pubblico sotto questa Costituzione.”

Tennessee:
“Nessuna persona che neghi l’esistenza di Dio, o di uno stato futuro di ricompense e punizioni, può avere un impiego nel dipartimento civile di questo stato.”

Texas:
“Nessuna prova religiosa sarà mai richiesta come qualificazione a qualsiasi ufficio […] in questo Stato, né alcuno deve essere escluso dalle cariche a causa dei suoi sentimenti religiosi, a condizione che riconosca l’esistenza di un Essere Supremo.”

Pennsylvania:
“Nessuna persona che riconosca l’esistenza di un Dio e di un futuro stato di ricompense e punizioni sia, a causa dei suoi sentimenti religiosi, svantaggiata al fine di detenere una carica pubblica nel presente Commonwealth.”

Non parliamo di prigione, certo, tuttavia la pretesa è evidente e a farne le spese è chi non crede e si dichiara ateo.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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