Terremoto – Arrestati i primi sciacalli tra le macerie, ma i problemi sono altri (come quello del napoletano)

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Le operazioni contro lo sciacallaggio tra le macerie, grazie all’arrivo di decine di agenti da Roma e Senigallia, sono attive e partono i primi arresti. Ecco un video pubblicato da Il Giornale per raccontare l’arresto di un presunto sciacallo arrestato ad Amatrice:

Il video dell'arresto
Il video dell’arresto

Come riportato da TGCom24, ad Amatrice tre persone sono state arrestate perché sorprese a rovistare nelle case abbandonate e una è stata salvata dalla polizia dal linciaggio (notizie a quanto pare smentite).

A far scattare le solite polemiche è stato l’articolo de Il Mattino del 25 agosto 2016 dal titolo “Arrestato sciacallo ad Amatrice è un pluripregiudicato napoletano“:

I carabinieri del comando provinciale di Rieti, nell’ambito dei servizi messi in atto al fine di reprimere il fenomeno dello sciacallaggio a seguito del forte sisma, hanno tratto in arresto un pluripregiudicato napoletano, Massimiliano Musella, 41 anni, residente al Rione Alto,. Una delle pattuglie poste in campo e composta dal comandante della stazione di Leonessa e da un militare dipendente dello stesso reparto, coadiuvati da militari del 7° rgt laives, nel pomeriggio odierno, nella frazione «Retrosi» del comune di Amatrice, hanno colto all’improvviso l’uomo che tentava di forzare con un cacciavite, la serratura di un’abitazione colpita dal sisma e disabitata.

I militari lo hanno sorpreso alle spalle e l’uomo, vistosi braccato, ha tentato di divincolarsi ingaggiando con i militari, una violenta colluttazione, ferendo con il cacciavite, uno dei militari. I carabinieri al termine della breve colluttazione sono riusciti a immobilizzarlo e ad ammanettarlo.

Dopo averlo disarmato, lo hanno accuratamente perquisito rinvenendo nella tasca dei pantaloni, un biglietto ferroviario datato 24 agosto 2016 tratta Napoli-Roma, confermando la tesi che il pregiudicato, era giunto sul luogo del sisma, prima in treno e poi in pullman, con l’intento di far razzie all’interno delle abitazioni colpite dall’evento tellurico.

L’uomo, gravato da numerosi precedenti penali per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e porto abusivo di armi è stato tratto in arresto con l’accusa di rapina impropria e lesioni personali e tradotto presso la casa circondariale di Rieti a disposizione dell’autorità giudiziaria locale. I militari, ricorsi alle cure mediche da parte dei sanitari presenti nel campo allestito per le vittime del sisma, sono stati giudicati guaribili in 6 giorni.

Il problema per certi utenti è un altro: il fatto che sia napoletano. Ecco una delle condivisioni, quella di Carmine, apparse online:

condivisione-napoletano-emmerdd

e ti pareva mi sembrava strano che non fossi un napoletano emmerdd

Eccone un altro:

condivisione-gian

Si fanno sempre riconoscere …napoliii

I napoletani non l’hanno presa bene, contestando aspramente l’articolo e il quotidiano. Commenta Lina:

commento-lina

ma come cavolo si fa dico io a impostare un articolo così…è fatto uno schifo… la notizia principale è collegare il primo sciacallo con l’essere napoletano…due sono le cose o l’abilitazione a giornalisti l’avete presa coi punti al supermercato oppure siete faziosi e pensate di vendere più copie facendo leva sulla gente piena di pregiudiziin ogni caso siete voi degli sciacalli….questo è lo sciacallaggio sulla città di Napoli vergognatevi

Scrive Lorenzo:

commento-lorenzo

Bastava dire: beccato il primo sciacallo. Aizzare la folla, scrivendo che fosse napoletano, non cambia di certo le cose. Poteva essere romano, milanese, torinese ecc ecc. Non è giusto che tutti i napoletani siano penalizzati. Conosco tante persone di quella città, che sono meravigliose. Per favore… Non mi pare il momento di penalizzare i napoletani in generale.

Ecco una condivisione che vorrei riportare in particolare:

condivisione-antonio

Io non leggo il mattino, perché penso che sia un giornale che non ha mai rappresentato la città di Napoli. Infatti penso che la proprietà non sia partenopea. In un momento così particolare di attenzione emotiva per la tragedia del terremoto da parte di tutta la comunità nazionale
Era il caso di mettere in risalto addirittura su fb una notizia simile? La quale butta fango e odio su centinaia di migliaia di napoletani onesti. Non conosco il nome del direttore di questo giornale che non ho mai letto perché ripeto non mi rappresenta. E non voglio conoscerlo. Comunque io continuerò a non comprare quel giornale

Questa situazione non è nuova, non soltanto per i napoletani. Provo dispiacere per coloro che scattano a commentare il fatto che ad essere beccato sia un napoletano insultandolo perché tale e facendo di tutta l’erba un fascio, persone che trovano nei social il luogo dove sfogare i propri pensieri carichi di bile contro “gli altri”. Sembra di assistere ogni giorno ad una “guerra di origini”, dove se c’è lo straniero si attiva la modalità pregiudizi e “patria mia”, ma se è italiano scattano i pregiudizi tra italiani (basta che non sia della propria regione o città, altrimenti partono i post di autodifesa e di critica contro chi generalizza). Vi è venuto in mente, anche per un centesimo di secondo, che le stesse critiche mosse dai napoletani in loro difesa e in quella della loro città possa essere fatta anche dagli stranieri che per il fatto di non essere nati in Italia (ma anche quelli nati qui ma non ritenuti tali) che si sentono accusati ingiustamente perché un loro connazionale ha commesso reato? Pensateci un attimo ed evitate pessime figure con risposte del tipo “non sono razzista ma…” o “non odio i napoletani ma…”, siate intelligenti.

I social sono diventati ormai da tempo uno sfogatoio dove gli utenti si permettono di esporre liberamente i loro pregiudizi, il terremoto ha incentivato il tutto. La vignetta del 23 agosto del mio amico Daniel Cuello è più che adatta per descrivere il tutto:

"Non aprite quella porta!"
“Non aprite quella porta!”

Comunque sia… i problemi sono sempre altri, non che sia stato arrestato un delinquente. Il problema è culturale.

NOTA del 28 agosto ore 01:07

La Questura di Rieti aveva comunicato, secondo le agenzie stampa, che non vi sono stati arresti di presunti sciacalli. Tale informazione venne diffusa il 25 agosto 2016 alle ore 15:59 da Agenparl. Il Giornale pubblicò il video del presunto sciacallo alle ore 17:07. Sempre Il Giornale, in un articolo del 27 agosto, parla dell’episodio:

Eppure finora solo uno sciacallo è stato beccato con le mani nel sacco. Anche se la sua storia ha dell’incredibile. Si tratta di un pregiudicato napoletano di 41 anni, Massimiliano Musella, sorpreso dai carabinieri giovedì pomeriggio a Retrosi, appena sotto Amatrice, mentre tentava di forzare la porta di una casa lesionata con un piede di porco. Il rischio di frugare in un’abitazione inagibile non è evidentemente un deterrente che basta a fermare chi incarna l’opposto della solidarietà. Ma il malintenzionato arrivato da Napoli per rubare e non per aiutare aveva il biglietto del treno da Napoli in tasca, e aveva annunciato su Facebook che sarebbe andato sui luoghi del terremoto per dare una mano. O almeno questo lasciava intendere il suo post delle 18.48 di mercoledì pomeriggio: «Vado lì». Ad Amatrice ci è andato davvero, ma le intenzioni non erano propriamente solidali. Dal suo profilo viene fuori anche una strano attivismo garantista che sembra concentrarsi sull’uomo accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, Massimo Bossetti. Musella aveva anche partecipato ad alcune udienze del processo.

Di certo a Retrosi non è nemmeno entrato in azione se non per tentare di scappare, ferendo leggermente i carabinieri, ed è invece finito in manette e poi nel carcere di Rieti, accusato di rapina impropria e lesioni. E proprio nel capoluogo campano già si prendono le distanze dal compaesano che sbaglia, con il sindaco Luigi De Magistris che ha dichiarato che il comune di Napoli si costituirà parte civile nel processo contro lo sciacallo partenopeo. Ieri, fino a sera almeno, non si erano verificati altri casi. Ma le forze dell’ordine tengono gli occhi aperti e la task force creata per assicurare un presidio alle case ferite dal terremoto e rimaste incustodite è al lavoro giorno e notte. Uomini della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza percorrono le strette strade che collegano Amatrice e le sue 69 frazioni, almeno quelle agibili, pattugliando ogni paesino, ogni casa, ogni villa e ogni chiesa, sia in automobile che a piedi.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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