La bufala contro Cècile Kyenge sul caso Desirée Mariottini

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Quando succede un fatto doloroso per una famiglia, per una società, arrivano coloro che lo sfruttano in funzione politica. Una pagina Facebook chiamata “Voto subito mandiamoli a casa“, che contrariamente a quello che potete immaginare non è contro l’attuale Governo, ha pubblicato il 27 ottobre 2018 la seguente immagine:

ASSURDO!!!! DICHIARAZIONE SHOCK! TONI DURI DALLA KYENGE CHE AFFERMA L’INNOCENZA DEI FERMATI PER L’OMICIDIO DI Desirěe

Attraverso l’immagine si fa intendere che sia in circolazione un video dell’eurodeputata Kyenge che, presumibilmente arrabbiata al vedere il fotogramma scelto per la creazione del meme, attacca il Governo accusandolo di razzismo e sostenendo che Desirée Mariottini si sia suicidata e che gli arrestati siano innocenti dall’accusa di omicidio. Non solo, c’è anche una minaccia se questi non vengono liberati:

Kyenge: “Desiree si è suicidata! Il Governo è razzista!”

“I profughi arrestati sono innocenti se non li liberate ci penseremo noi”

Non esiste alcun video o dichiarazione di questo genere da parte dell’eurodeputata Kyenge. Eppure il meme basta e avanza per ottenere certe reazioni (123):

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Ecco le vere dichiarazioni dell’europarlamentare pubblicate sul sito del PDModena il 25 ottobre 2018:

Gli assassini di Desirée siano assicurati subito alla giustizia”: l’europarlamentare modenese del Pd Cècile Kyenge interviene sui terribili fatti accaduti a San Lorenzo, a Roma. Ecco le sue considerazioni:

“Quella di Desirée è una storia che racconta dolore e difficoltà in ogni suo risvolto. Voglio esprimere il massimo cordoglio per questa vicenda che purtroppo molti tentano di strumentalizzare a proprio vantaggio, attraverso beceri tentativi di propaganda politica”. Lo ha detto l’europarlamentare Pd Cécile Kyenge commentando quanto accaduto nel quartiere San Lorenzo a Roma. “Non abbiamo bisogno di tutto ciò – ha continuato Kyenge – non abbiamo bisogno di fomentare ancora di più l’odio sociale, non abbiamo bisogno di continue tensioni, soprattutto tra le fasce più deboli e isolate della società. Come ho già detto numerose volte, per me un criminale è un criminale, a prescindere dalla nazionalità, a prescindere dal colore della sua pelle. E un criminale va consegnato agli organi di giustizia. È così che funziona uno stato democratico”.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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