Il Blog di David Puente

La bufala della “lezione di civiltà a tutto l’Occidente” dell’Australia

Il 4 settembre 2018 l’utente “Graziella” pubblica un lungo post Facebook, ottenendo oltre 26 mila condivisioni (al momento della pubblicazione di questo articolo oltre 33 mila), su un episodio già noto nel mondo delle bufale:

AUSTRALIA DA’ LEZIONE DI CIVILTA’ A TUTTO L’OCCIDENTE!!
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Il primo ministro John Howard ha scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.

Recentemente? L’attuale primo ministro australiano non è John Howard, ma evidentemente agli utenti che hanno condiviso e commentato fiduciosi il post è bastato sentire la carica istituzionale per sostenere che fosse tutto corretto. C’è però tutta una storia da spiegare.

Il numero di commenti (oltre 4 mila) e condivisioni (oltre 26 mila)

Questa storiella circola da anni. Troviamo traccia, infatti, in un articolo di Hoax-Sleyer.net e nel 2010 da Paolo Attivissimo. Quest’ultimo spiega anche l’origine di certe frasi:

È comunque vero che alcune dichiarazioni di passati esponenti politici australiani, come quelle dell’allora ministro del tesoro Peter Costello o dell’allora ministro per l’educazione Brendan Nelson nel programma televisivo australiano Lateline del 23 agosto 2005, avevano contenuti molto simili a quelli dell’appello che circola attualmente; ma si tratta di posizioni non condivise dall’attuale governo australiano. Come dice giustamente Hoax-slayer.com, è improbabile che diffondere informazioni inaffidabili di questo genere possa essere utile; anzi, può contribuire ad esasperare le divisioni culturali e le incomprensioni che appestano il nostro mondo.

Prima di tornare più indietro, precisamente nel 2002, riporto una parte della versione in lingua inglese:

Separately, Howard angered some Australian Muslims on Wednesday by saying he supported spy agencies monitoring the nation’s mosques. Quote: ‘IMMIGRANTS, NOT AUSTRALIANS, MUST ADAPT. Take It Or Leave It. I am tired of this nation worrying about whether we are offending some individual or their culture. Since the terrorist attacks on Bali , we have experienced a surge in patriotism by the majority of Australians.’

Ora osservate le coincidenze con il seguente testo, evidenziate in rosso:

IMMIGRANTS, NOT AMERICANS, MUST ADAPT. I am tired of this nation worrying about whether we are offending some individual or his culture. Since the terrorist attacks on Sept. 11, we have experienced a surge in patriotism by the majority of Americans.

Il testo ultimo riportato risale al 2002, pubblicato nel sito Breakthechain.org, e cambia solamente la parola “Americans” in “Australians“. Allo stesso modo, negli anni, è cambiato il protagonista della storia, da John Howard agli altri primi ministri. Furbo, non trovate?

Al momento della pubblicazione dell’articolo le condivisioni sono oltre 33 mila.