Al Parlamento europeo è vietato parlare di cosa sta succedendo in Italia?

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Il 29 maggio 2018 l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao pubblica nella sua pagina Facebook il video del suo intervento al Parlamento europeo dove gli viene spento il microfono mentre vuole parlare di cosa sta succedendo in Italia:

Incredibile!
Appena ho nominato la parola “Italia”, nella plenaria del Parlamento Europeo, mi hanno staccato il microfono.
Vietato parlare di cosa sta succedendo in Italia.

Guardate con i vostri occhi e fate girare il più possibile, dobbiamo essere uniti…

Anche Il Blog delle Stelle rilancia la denuncia dell’eurodeputato con un articolo dal titolo “Siamo stati silenziati a Strasburgo #IlMioVotoConta“:

Siamo stati silenziati in seduta plenaria a Strasburgo, nel momento in cui il portavoce Ignazio Corrao ha osato aprire una discussione su quello che è successo in Italia, con il blocco del Governo del Cambiamento. L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea e il Parlamento europeo si occupa quotidianamente delle violazioni della democrazie nei Paesi UE ed extra-UE. “Volevamo aprire un dibattito al Parlamento europeo sulla grave violazione delle regole democratiche che è avvenuta in uno degli Stati membri. Non si può far finta che in Italia non sia successo niente. Il vulnus democratico subìto e lo spread schizzato oggi oltre i 300 punti sono fatti gravi che meritano un dibattito serio.

Se il Governo del Cambiamento fosse partito, oggi avremmo un governo politico forte che sarebbe già al lavoro per incontrare la Commissione e gli altri Paesi europei. Vogliamo rilanciare l’Europa con i fatti. Nel nostro accordo di governo non è prevista l’uscita dall’Euro ma vogliamo un serio dibattito per rendere l’Unione più equa. Evidentemente a qualcuno la democrazia italiana fa paura”, dichiara Ignazio Corrao.

Il video integrale della seduta spiega però il motivo di tale azione da parte del Presidente Pavel Telička.

Il tutto è avvenuto durante la seduta plenaria del 29 maggio 2018 e in quel preciso momento erano in corso dei richiami al regolamento da parte degli eurodeputati prima di procedere al turno di votazioni per la “Proroga del mandato della commissione speciale sul terrorismo“,  “Tassi di mortalità per pesca e livelli di salvaguardia per taluni stock di aringa nel Mar Baltico” e altre ancora. Ad un certo punto l’ungherese László TŐKÉS aveva iniziato a parlare del bicentenario dalla nascita di Karl Marx anziché sul punto della discussione, ritrovandosi il microfono spento dalla presidenza. Ecco la trascrizione della traduzione simultanea in italiano:

László TŐKÉS: “Presidenti, colleghi, nel duecentesimo anniversario della nascita di Karl Marx…” [interrotto]

Pavel Telička: “No, scusi, non è un richiamo al regolamento, la interrompo subito ai sensi dell’articolo 184 paragrafo A non… le devo togliere la parola se lei non rispetta il regolamento, dobbiamo procedere con le votazioni

Vediamo cosa riporta l’articolo 184 del Regolamento del Parlamento europeo:

Articolo 184 bis : Richiamo al regolamento

1. La facoltà di parlare può essere concessa a un deputato per attirare l’attenzione del Presidente sul mancato rispetto del regolamento. All’inizio del suo intervento il deputato deve indicare l’articolo cui si riferisce.

2. Le richieste di intervento sul regolamento hanno la precedenza su ogni altra, così come sulle mozioni di procedura.

3. Il tempo di parola non può superare un minuto.

4. Sul richiamo al regolamento il Presidente decide immediatamente in conformità delle disposizioni del regolamento e comunica la sua decisione subito dopo il richiamo al regolamento. La decisione del Presidente non è soggetta a votazione.

5. In via eccezionale, e sempre che il rinvio della decisione non provochi l’aggiornamento della discussione in corso, il Presidente può dichiarare che la sua decisione sarà comunicata successivamente, e comunque entro un termine non superiore alle 24 ore dal richiamo al regolamento. Egli può sottoporre la questione alla commissione competente.

Una richiesta d’intervento per richiamo al regolamento deve riferirsi al punto in esame dell’ordine del giorno. Il Presidente può dar luogo ad una richiesta di intervento che riguardi un altro tema, ad un momento opportuno, per esempio non appena concluso l’esame del punto dell’ordine del giorno in questione ovvero prima della sospensione della seduta.

Subito dopo l’ungherese interviene l’onorevole Corrao:

Pavel Telička: “Onorevole Corrao, ha un richiamo al regolamento lei?

Corrao: “Yes mister President, it’s a point of order…

Pavel Telička: “Si, basato sull’articolo 135.

Corrao: “È Stato di diritto. Noi colleghi ci siamo occupati tantissime volte di democrazia e Stato di diritto. È vero, e tutto il mondo. Allora credo sia importante spiegarvi costa sta succ… cosa è successo in Italia, dove…

[lamentele in aula da parte degli europarlamentari]

Corrao: “Cosa è successo in Italia… [incomprensibile]…Fate i democratici…” [interrotto]

Pavel Telička: “No. Onorevole Corrao. No, onorevole Corrao mi dispiace. Onorevole Corrao la prego di sedersi. [Corrao continua a parlare a microfono spento] Onorevole Corrao, è l’ultima volta che la prego di prendere posto, il suo microfono è spento. Procediamo.

A microfono spento, tenendo conto dei sottotitoli riportati dal video pubblicato su Facebook, l’onorevole Corrao ha sostenuto quanto segue:

Fate i democratici! Alla maggioranza democraticamente eletta in Italia è stato impedito di formare un Governo. Questo viene considerato dagli italiani un golpe finanziario!

Nel frattempo i colleghi parlamentari avevano messo in mostra il cartello del Movimento 5 Stelle con l’hashtag #IlMioVotoConta che fa parte della campagna social lanciata da Luigi Di Maio:

I cartelli con l’hashtag

Il Presidente aveva chiesto all’onorevole Corrao se voleva intervenire per un richiamo al regolamento ottenendo da quest’ultimo conferma e di volerlo fare in base all’articolo 135:

Articolo 135 : Discussioni su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto

1. Una commissione, una delegazione interparlamentare, un gruppo politico o un numero di deputati pari almeno alla soglia bassa possono chiedere per iscritto al Presidente che sia tenuta una discussione su un caso urgente di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto.

2. La Conferenza dei presidenti stabilisce, sulla base delle richieste di cui al paragrafo 1 e secondo le modalità previste dall’allegato III, un elenco degli argomenti da iscrivere nel progetto definitivo di ordine del giorno per le successive discussioni su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto. Il numero complessivo degli argomenti iscritti all’ordine del giorno non può essere superiore a tre, incluse le sottocategorie.

Conformemente all’articolo 149 bis, il Parlamento può decidere di sopprimere un argomento previsto per le discussioni e di sostituirlo con un argomento non previsto. Le proposte di risoluzione sugli argomenti scelti possono essere presentate da una commissione, un gruppo politico o un numero di deputati pari almeno alla soglia bassa al più tardi la sera dell’approvazione dell’ordine del giorno. Il Presidente fissa il termine esatto per la presentazione delle proposte di risoluzione in questione.

[…]

Leggendo il primo comma dell’articolo 135 del regolamento, per avviare una discussione sul tema bisognava fare richiesta scritta al Presidente e non durante un richiamo al regolamento prima delle votazioni in aula che, oltretutto e per assurdo, sarebbe potuto durare un minuto.

La foto di gruppo del M5S con la campagna social lanciata da Luigi Di Maio

Ecco il video integrale e parallelamente quello pubblicati su Facebook dalla pagina dell’onorevole Corrao:

Ringrazio Gianfranco per la segnalazione.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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