Il video sbagliato per dire no all’aborto e una pagina Facebook

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Il 27 aprile 2018 una pagina Facebook chiamata “Il Divulgatore di Notizie Importanti” condivide un video con il seguente testo:

Un bambino abortito vivo anche dopo l’aborto…
Questo è il motivo per cui l’aborto è omicidio!!!

DICIAMO NO ALL’ABORTO!!!

Oltre 2700 condivisioni e commenti indignati per un video che non riguarda affatto un aborto volontario. Ne avevo già parlato nel 2016:

Il primo elemento che mi fa dubitare che si tratti un “omicidio” (così come lo chiamano i “no-aborto”) è il colore della placenta, la quale presenta un coagulo molto scuro. Potrebbe trattarsi di un caso di distacco intempestivo di placenta, complicanza che può essere parziale o completa a seconda della gravità della situazione, e sempre a seconda della gravità può portare alla morte del feto e la morte della madre (le probabilità per quest’ultima sono “basse”, ma esistono). Questa complicanza può creare altri problemi alla madre, come danni ai reni o altri organi, quindi la via dell’aborto potrebbe salvarle la vita.

I “no-aborto” dovrebbero, prima di urlare “omicidio”, dovrebbero pensare che esistono diverse situazioni in cui si sceglie la via dell’aborto per salvaguardare la vita della madre (se pensano che la senza la madre possa sopravvivere il feto o che non debba abortire nonostante tutto evito ogni commento personale). Vi è anche la possibilità che una donna possa avere una gravidanza ectopica, dove l’embrione si pone in una zona diversa da quella uterina che può portare anche a casi di shock emorragico per la madre. Anche in questo caso, anche se raro, la gravidanza ectopica può portare alla morte della madre.

La pagina non mi ha fatto una bella impressione, trovando “notizie” come quella del presunto uomo impiccato in Iran perché cristiano:

Dicono che quest’uomo è stato ucciso in Iran per la sua fede in Gesù Cristo e che la Corte iraniana lo abbia giustiziato perché ha rifiutato di rinunciare al cristianesimo.
Alcuni dicono sia un fake.
Fatto sta che in molti paesi nel mondo esistono situazioni di questo genere.
Ancora oggi ci sono intere chiese perseguitate a causa del Vangelo di Cristo e molti vengono uccisi per questa causa.
Preghiamo per la chiesa perseguitata nel mondo amici.

L’uomo, Majid Kavousifar, venne impiccato in Iran nel 2007 perché ritenuto colpevole di aver ucciso il giudice iraniano Hassan Moghaddas. Insieme a lui venne ucciso anche il nipote, Hossein Kavousifar, colpevole per lo stesso delitto. I due erano attivisti politici, niente a che vedere con la religione e il cristianesimo.

Insomma, mi basta per non mettere il mio like alla pagina.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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