La bufala dei 35 euro nella bolletta elettrica che viaggia via Whatsapp ha un fondo di verità

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In questi giorni sta circolando un’inutile e alquanto dannosa catena di Sant’Antonio audio su dei presunti aumenti nella bolletta elettrica pari a 35 euro (ringraziamo Simona che me lo ha inviato via email ieri sera):

 

Oltre al messaggio audio circola anche la versione testuale:

Buonasera mi è appena arrivato questo SMS su WhatsApp:❌ FATE GIRARE! ❌ Nelle bolletta-luce dal prossimo aprile, ci saranno VERAMENTE dalle 30 alle 35€ in più (fonte ALTROCONSUMO Associazione Consumatori) per coprire i milioni di euro accumulati dai morosi (gente che non paga) NON DOBBIAMO PAGARE IN ATTESA DI DECISIONI DEL T.A.R …Io non le pago (ho già tolto la domiciliazione bancaria e pagherò la somma CHE MI SPETTA con un bollettino postale scritto a mano con l’importo decurtato della cifra che non mi spetta come da contratto) MA FUNZIONERÀ SOLO SE LO FAREMO IN TANTI. mi sembra il caso di collaborare con chi sta organizzato questa civile e giusta protesta… Che ne dici? ? ❌❌❌❌❌

In primo luogo non pagare le bollette può portare soltanto problemi, sia a chi propone l’azione che a chi la compie. Nel messaggio Whatsapp viene citato anche il sito Altroconsumo, ma quest’ultimo non riporta affatto nell’articolo del 19 febbraio cifre pari a 30 o 35 euro da pagare:

A quanto ammontano questi oneri irrecuperabili? Difficile dirlo perché mancano ancora le cifre reali. L’Autorità afferma che nel breve-medio periodo (almeno un anno) non ci sarà nessun aumento in bolletta, e che se in futuro dovesse esserci, sarà irrisorio.

Insomma, a smentire il messaggio diffuso su Whatsapp è la sua stessa fonte.

Messaggi di cui non abbiamo alcuna origine. Per ora abbiamo soltanto un nome da associare alla storia dei 35 euro, citato in un articolo del 21 febbraio 2018 di Affaritaliani.it:

“Fate girare! Nella prossima bolletta luce ci saranno 35 euro in più per i morosi che non pagano. Io non li pagherò. Facciamolo tutti!”. Firmato Antonio Santo (nella foto a sinistra). Questa volta la rivolta contro le aziende elettriche capeggiate dall’Enel è guidatata da un famoso oncologo di Verona, noto in passato anche per alcune battaglie alle case farmaceutiche, e non dal singolo consumatore sconosciuto che su Facebook lancia il suo grido di rabbia contro i rincari delle bollette.

In questa storia c’è un fondo di verità, ma fate attenzione! Ecco come riportato da IlSole24Ore il 14 febbraio:

Si stima attorno al miliardo di euro l’insoluto totale delle bollette elettriche non pagate dai morosi, non i morosi che oggi s’inteneriscono per San Valentino ma quelli di ben altra specie che evadono la fattura della corrente. Al posto loro ne pagheranno una parte tutti gli altri consumatori elettrici, quelli che saldano con regolarità il conto della luce. L’hanno stabilito ricorsi e sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, e l’Autorità dell’energia ha formalizzato: sarà distribuita fra tutti i consumatori una prima fetta di “oneri generali” elettrici pari a circa 200 milioni arretrati.

[…]

In sostanza, sulle bollette della corrente già cariche di risarcimenti, di oneri, di voci e di incentivi si aggiunge un nuovo capitolo, ovvero saremo noi consumatori a rimborsare alle società elettriche di distribuzione della luce una parte del buco creato negli oneri parafiscali delle aziende in crisi da chi evade la bolletta della corrente.

Il tutto ha origine dalla delibera  050-18 del primo febbraio 2018 dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – PDF) così descritta:

Con il presente provvedimento, facendo seguito agli orientamenti espressi nel documento per la consultazione 3 agosto 2017, 597/2017/R/eel si definisce il meccanismo di reintegrazione degli oneri generali di sistema versati ma non riscossi dalle imprese distributrici.

Si parla proprio di “oneri generali di sistema“, ossia le tasse inserite all’interno delle nostre bollette.

Su Repubblica vengono citati alcuni dati sull’evasione riportando il numero di richieste di sospensione del servizio per morosità:

Il fenomeno della morosità nel mercato dell’energia elettrica è un problema molto serio per tutti gli operatori del settore. Secondo il rapporto Arera (pagina 57) nel solo 2016 le richieste di sospensione per morosità hanno superato quota 1,2 milioni di clienti domestici. Nel mercato libero si tratta del 6,4% dei consumatori, mentre per la maggior tutela il dato è più basso: 3,3%.

Il Sole24Ore parla di una prima cifra pari a circa 200 milioni. Se proprio vogliamo giocare (ripeto: giocare) forzatamente sui numeri, sulla base dei 35 euro riguarderebbero circa 6 milioni di singole bollette su decine di milioni di clienti domestici (calcolabili con i dati riportati nella tabella qui sopra). Numeri e numeri, ne possiamo dare quanti ne vogliamo e inutilmente, ma come riportato da Altroconsumo se ci dovessero essere degli aumenti saranno veramente irrisori anche se andrebbero chiariti:

Come abbiamo già avuto modo di comunicare ad ARERA, chiediamo che venga fatta ulteriormente chiarezza su questo provvedimento e abbiamo richiesto che sia fornita al più presto una stima, anche di massima, di quanto potrebbe riversarsi sulle bollette dei consumatori in futuro.

A questo punto possiamo ritenere priva di fondamento la storia dei 35 euro nella prossima bolletta di aprile. Curiosa anche la cifra che ricorda molto quella associata agli immigrati, un numero ormai diventato magico nel mondo degli indignati. Resta il fatto che effettivamente ci toccherà pagare per colpa degli incivili.

È bene ricordare che fino ad oggi erano i venditori a coprire il bugo degli evasori che li hanno danneggiati, ma risulta tragico che questi soldi in più non finiranno a loro:

Gli oneri vengono pagati da tutti noi in bolletta ma non finiscono nelle casse del gestore che ci vende l’energia: quest’ultimo è tenuto a versarli alle imprese di distribuzione, che a loro volta li gireranno a Csea (Cassa per i servizi energetici e ambientali) e Gse (Gestore dei servizi energetici).

Non solo, chi pensa di non pagare non valuta gli eventuali e ulteriori rischi:

In caso di bollette non pagate, infatti, le società di distribuzione non riescono più a ottenere questi soldi – che nel frattempo hanno anticipato – dai venditori. La conseguenza è che le società di distribuzione interrompono il flusso, lasciando i venditori a secco di energia e costringendoli a chiudere i battenti.

Su IlSole24Ore si riportano alcuni esempi di società colpite dagli evasori:

Diverse società del mercato libero avevano traballato e qualcuna esposta alla drammatica crescita delle bollette non pagate aveva addirittura dovuto chiudere, a cominciare, anni fa, dall’Esperia creata dall’imprenditore Filippo Giusto. Ma il mancato pagamento delle bollette e in alcuni casi anche politiche commerciali poco indovinate nei mesi scorsi avevano buttato fuori dal mercato un plotone di altre società fra le quali un nome forte come Gala, l’azienda di vendita di energia più esposta al fenomeno dei mancati pagamenti.

Inutile prendersela con l’Autorità che preferiva un’altra strada:

Il Consiglio di Stato (sentenza 2186/2016) ha infatti annullato la delibera di Arera che imponeva ai venditori, e non ai clienti finali, la copertura degli oneri non pagati dai morosi. Il Tar della Lombardia ha poi ribadito questo principio in altre quattro sentenze, rifacendosi proprio a quanto stabilito Consiglio di Stato. La recente delibera, quindi, non fa altro che adeguarsi a una giurisprudenza ormai consolidata in materia.

Invece di alimentare il problema cercate di educare il prossimo a rispettare i contratti che stipulano con i venditori. Siate persone civili e smettete di condividere messaggi e catene di Sant’Antonio che portano solo guai.

AGGIORNAMENTO

L’articolo di Altroconsumo è stato aggiornato in merito alla bufala dei 35 euro:

Come ci viene segnalato da più fonti, nelle ultime ore sta girando su WhatsApp questo messaggio che invita i consumatori a non pagare le bollette per “coprire i milioni di euro accumulati dai morosi”. Trattandosi di una bufala, consigliamo a tutti di evitare di condividerlo ulteriormente perché contiene informazioni sbagliate.

Perché è una bufala?

Non si tratta di un messaggio diffuso da noi che, come precisato più volte, non abbiamo dato alcuna stima di quanto potrebbe finire sulle bollette dei consumatori. Anzi, abbiamo richiesto all’Autorità che quantifichi quanto prima l’eventuale importo. Sul messaggio vengono inoltre menzionate “decisioni del T.A.R.” a cui non abbiamo mai fatto alcun riferimento.

AGGIORNAMENTO 2

Enel dirama il seguente comunicato:

Enel, nel ribadire la propria estraneità alla vicenda, fa presente che nelle bollette attuali e in quelle dei prossimi mesi non risultano voci aggiuntive. Peraltro, in merito a questa vicenda, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) è intervenuta direttamente con un comunicato stampa per spiegare meglio che il provvedimento è esclusivamente finalizzato a reintegrare gli oneri di sistema a seguito del mancato versamento da parte di alcune imprese venditrici e non di altri clienti morosi. Il relativo impatto sulle bollette dei consumatori finali non è ancora stato quantificato da ARERA, ma in ogni caso l’Autorità ha precisato che sarà molto contenuto (all’incirca il 2% degli oneri di sistema, e non certo 35 euro).

 

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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