Il non-complotto secondo sostenitori leghisti sul terrorista Luca Traini

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In tanti mi hanno segnalato il testo pubblicato dal sito Imolaoggi dal titolo “Macerata: chi ha sparato davvero ai migranti?” a firma Armando Manocchia, già noto per le sue simpatie e sostegno per la Lega Nord.

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L’inizio non è dei migliori:

Questa vicenda ha distolto l’attenzione dall’atroce assassinio di Pamela, ha ribaltato la situazione ed ha focalizzato l’attenzione dei media sugli stranieri feriti, distraendo così i più suggestionabili dalla morte della 18enne.

Nessuno pretende di distrarre da ciò che è accaduto a Pamela Mastropietro, delitto per il quale una persona è stata arrestata, ma già il citarla in quel modo equivale ad usarla per distogliere a sua volta da un fatto estremamente grave avvenuto a Macerata, episodio che la stessa madre della ragazza ha condannato con decisione.

L’autore di ImolaOggi non è la prima persona che esprime un tale giudizio, c’è chi addirittura ha preteso che l’atto terroristico fosse una trappola per la Lega Nord, qualcuno ha azzardato domandare se fosse un agente dei servizi segreti riprendendo proprio l’articolo di ImolaOggi.  Ricordo che Traini non ha soltanto sparato su delle persone straniere, ma anche contro italiani diffondendo il panico contro un’intera cittadina.

Il pezzo di ImolaOggi può essere facilmente considerato complottista, ma prima di proseguire riporto la parte in cui rimanda al mittente certe accuse:

Di fronte a queste considerazioni, gli imbecilli sono soliti parlare di complottismo. Respingiamo aprioristicamente al mittente tali eventuali accuse.

Lungi da noi l’idea di fare i complottisti! Semplicemente esercitiamo il sacrosanto diritto di avere dei dubbi, osservando le immagini e i fatti, inseriti nel contesto in cui avvengono.

Potrà anche darmi dell’imbecille, ne prenderò atto, ma potrei anche dire che se si vuole fare giornalismo serio bisognerebbe farlo veramente.

Il pezzo pubblicato su ImolaOggi risale al 4 febbraio, il giorno l’attentato terroristico, e propone un primo punto “dubbioso“:

La sparatoria

Nei due video che vi mostriamo, si vede chiaramente il braccio dell’uomo che impugna l’arma, vestito con un indumento scuro a maniche lunghe.

[…]

Osserviamo il momento dell’arresto. Come si vede dalle immagini qui sotto, e da tante altre pubblicate in rete, Luca Traini indossa una maglietta a maniche corte e una bandiera italiana, non un indumento a maniche lunghe, come quello dell’uomo che ha sparato, ripreso chiaramente nel video.

Eppure, nella diretta di TGCom24 si spiegava il perché fosse a maniche corte:

L’uomo fermato dalle forze dell’ordine è un italiano vicino agli ambienti di estrema destra. E’ sceso dall’auto, si è tolto il giubbetto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del monumento ai Caduti. Si è poi girato verso la piazza e ha fatto il saluto fascista. Poi sono arrivati i carabinieri e non ha opposto resistenza. A bordo dell’auto la pistola, una tuta mimetica, sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d’acqua. E’ alto circa 1,80, fisico atletico, calvo.

A proposito di una “tuta mimetica“, risulta evidente che molti l’avevano citata e ImolaOggi parlandone riporta questa foto:

Nell’Alfa 147 di Luca Traini, l’uomo accusato della sparatoria, è stata invece trovata la giacca mimetica che indossava pochi minuti prima quando, secondo alcuni testimoni (che si sono guardati bene dal dissuaderlo o dal fermarlo o dal segnalare la cosa alle FF.OO!), sarebbe uscito dal bar dicendo: “Vado a fare una strage”.

Piuttosto che una tuta o una giacca mimetica sembra uno zaino, proprio quello presente nella fotografia dei Carabinieri vicino all’auto di Traini:

La foto con lo zaino mimetico vicino all’auto

Una giacca a terra, molto probabilmente quella indossata dal terrorista, la troviamo nel video dell’arresto pubblicato su Youtube il 3 febbraio:

A terra si vede una giacca nera, probabilmente quella indossata da Traini e tolta prima della sceneggiata con la bandiera tricolore

Passiamo alla teoria della seconda persona e del fatto che sia stata fermata nella strada verso Pollenza:

Fermata seconda persona, forse l’autista
Le forze dell’ordine avrebbero fermato anche una seconda persona, forse l’autista del veicolo. Si stava dirigendo verso Pollenza, nella zona dove sono stati rinvenuti i resti di Pamela Mastropietro.

Sabato 3 febbraio circolava una foto dove un ragazzo alla guida di una Alfa 147 nera veniva trattenuto dai Carabinieri:

La foto della seconda persona fermata

L’auto usata per l’atto terroristico era una Alfa 147 nera, non due. L’unico arrestato risulta Traini, non il ragazzo della foto sopra riportata che potrebbe essere stato fermato solo per la coincidenza nel guidare un tipo di auto che i Carabinieri e le forze dell’ordine quel giorno stavano ricercando dopo i primi spari avvenuti nella zona.

Risulta curioso, inoltre, che possa esserci stato un autista. Basterebbe vedere il video degli spari dove il braccio di Traini non esce dal finestrino ed è comprensibile che fosse lui stesso da solo alla guida.

Chi sparava si trovava alla guida

Risulta del tutto normale (purtroppo) che in quel momento, come in tanti altri casi avvenuti nel mondo dell’informazione (purtroppo), il desiderio di raccontare qualsiasi cosa per primi rispetto agli altri possa condurre in errore siti, TG e testate. Non è nemmeno la prima volta (purtroppo) che i titoli degli articoli vengono cambiati senza spiegazioni o rettifiche (purtroppo).

Insomma, pur ritenendo il fatto che sia lecito avere qualche dubbio (del resto molti utenti mi domandano se una cosa sia vera o falsa proprio perché dubbiosi) chi si vuole occupare di informazione attraverso un sito/blog/giornale dovrebbe farlo con molta più attenzione. Poi si leggono certi post e mi faccio anche io delle domande:

MACERATA 2.0
UNA SCENEGGIATA CREATA AD HOC DAI SERVIZI PER FERMARE L’AVANZATA
DELLE DESTRE?
WHY NOT!

Perché? Perché i Servizi? Che senso ha? Mah…

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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