Il Blog di David Puente

È tornata la bufala degli islamici contro il canile di San Bernardo sul Brenta

Della serie “a volte ritornano“. La seguente immagine è stata pubblicata il 6 dicembre 2017 superando le oltre 14 mila condivisioni Facebook:

L’immagine condivisa da Francesco Vamo

Ecco il testo dell’immagine:

IMMIGRATI DEL CENTRO PROFUGHI DI SAN BERNARDO SUL BRENTA! IN RIVOLTA PERCHE’ LA STRUTTURA E’ SITUATA VICINO A UN CANILE, ANIMALE DA LORO CONSIDERATO IMPURO! CONDIVIDI PER FAR SAPERE CHI STIAMO OSPITANDO, GRAZIE RENZI E BOLDRINI!

Si tratta di una vecchissima bufala, l’avevo già trattata in un articolo il 29 settembre 2016 criticando il modo con il quale veniva considerato il “trolling“. Ecco la foto originale e la sua storia:

La foto infatti riguarda le proteste nel mondo islamico scatenate dal gesto del reverendo Terry Jones che nel settembre 2010 a Gainsville in Florida diede fuoco ad una copia del Corano dopo averlo “processato” pubblicamente durante l’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle. La foto originale non è nemmeno stata scattata negli USA, è stata scattata fuori dall’ambasciata statunitense in Indonesia.

In pratica era stato effettuato un fotomontaggio usando la foto indonesiana e il logo della pagina Facebook “Cani di merda” presa di mira nel 2016 dagli animalisti (e non solo).

L’autore del post è Francesco Vamo, personaggio pubblico di Settimo Torinese noto per le sue vicinanze politiche ad Alba Dorata (oltre ad aver tenuto un banchetto in pubblica piazza con chiari riferimenti fascisti), Forza Nuova, Lega Nord e Movimento 5 Stelle (era riuscito a farsi candidare alle “primarie” dei grillini per partecipare alle elezioni europee del 2014 creando non pochi malcontenti).

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Notando la sua bacheca Facebook, notiamo diversi elementi pubblici come la condivisione dell’otto dicembre 2017 del post con le false foto di Maria Elena Boschi (non è lei nelle foto, ma a qualcuno piace crederlo):

La condivisione della bufala sulla Boschi

Evito di andare oltre, ma ricordo sempre il problema relativo alla condivisione di contenuti bufala: alterano la percezione della realtà delle persone (1,2).

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