La storia del centro commerciale a Castelluccio di Norcia e gli errori di comunicazione

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In tanti mi state chiedendo di verificare la storia del centro commerciale a Castelluccio di Norcia. Cercherò di ricostruire cosa si è detto in questi mesi e che cosa ho notato.

Innanzitutto non sarà un vero centro commerciale, ma un luogo dove le attività commerciali del territorio (aziende locali castellucciane) potranno operare in attesa del completo ritorno alla normalità dopo il sisma. Infatti, sarà addirittura provvisorio. Se ne parla da marzo 2017:

Via al progetto per il villaggio commerciale da realizzare a Castelluccio di Norcia: la giunta comunale ha infatti approvato giovedì la “individuazione di aree di proprietà privata per l’installazione temporanea di strutture destinate ad attività produttive in frazione Castelluccio di Norcia” e la contestuale “autorizzazione all’acquisizione dei terreni”.

Erano già note all’epoca alcune questioni riguardanti i fondi e la gestione:

Ad occuparsi del progetto sarà però direttamente la Regione, che segue la partita delle attività produttive.

Il progetto si chiama #RinascitaCastelluccio ed è promosso da Regione Umbria e ministero delle Politiche agricole (insieme alla Perugina) e forestali e finanziato da privati. Alla data del 4 marzo sono stati raccolti 120.814 euro grazie a 421 donatori. Il villaggio per le attività produttive ed economiche vuole essere un modo per far rinascere il tetto dei Sibillini, al centro però del problema della chiusura delle strade di accesso.

Una cifra che in questi mesi è cresciuta, passando da 120 mila euro a 140 mila. Ecco il sito della raccolta fondi promosso da Nestlé-Perugina:

Il sito Rinascitacastelluccio.it

Una cifra che non basta, per l’intera opera architettonica si parla di circa 2,5 milioni di euro prevalentemente a carico della Protezione Civile:

Le strutture commerciali di Castelluccio di Norcia hanno una nuova collocazione. Almeno nella carta.

Il progetto E’ stato presentato giovedì infatti il progetto dell’archistar ambientalista Francesco Cellini che, in Umbria, ha realizzato, diversi anni fa, sempre per la Regione, una struttura sul lago di Corbara per il parco del Tevere. Si trattava, allora di una rimessa barche che ha assunto la forma di una barca rovesciata, perfettamente ambientata. Oggi, invece, per Castelluccio, il centro commerciale, assume la forma di un deltaplano e ha le coperture in verdite per ambientarla al meglio. Il costo è tra i 2 e i 2,5 milioni di euro, prevalentemente a carico della Protezione civile.

A inizio luglio si torna a parlare del “centro commerciale” (in particolare grazie ad un articolo su Umbria24), assieme al comunicato stampa della Regione:

E’ stato presentato ieri a Norcia il progetto esecutivo per la delocalizzazione degli esercizi commerciali oltre che dei ristoranti e dei caseifici di Castelluccio: lo rende noto il vicepresidente della Regione Umbria con delega al Commercio e Sviluppo Economico, Fabio Paparelli.

“Con questo atto – ha detto – si conclude la fase progettuale dell’intero pacchetto di delocalizzazioni delle strutture commerciali e di servizi dell’area di Norcia che prevede, già appaltate o in fase di realizzazione, le opere relative a negozi a ridosso del centro storico per piccoli esercizi commerciali rivolti ai turisti e lo spazio destinato alle attività dei professionisti allocato nella zona industriale, dove nascerà anche una galleria commerciale ed artigianale per la quale sono in corso le procedure per l’attivazione della gara d’appalto“.

Non sono mancate le petizioni e le interrogazioni parlamentari. Ad interessarsi della questione è stato anche il consigliere regionale del M5S Andrea Liberati:

“La politica rilancia il progetto di un transitorio villaggio-deltaplano a firma del professor Francesco Cellini. Tali strutture, fortemente volute da Governo, Giunta Marini e Gruppo Nestlè, dovrebbero teoricamente ospitare gli ambienti commerciali e produttivi di Castelluccio di Norcia, danneggiati dal sisma quasi un anno fa. Peccato che se ne sappia poco o nulla; andando online si scoprirebbe che le informazioni che non ci sono, se si eccettua un video di 16 secondi sul sito della Nestlè e un altro di 1’22” per l’intervista a Cellini”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati.

Un’associazione chiamata “Arkès” aveva avviato una petizione su Change.org:

Abbiamo appreso dalla stampa locale (umbria24del 7 luglio 2017) che la Regione Umbria e il Comune di Norcia hanno deciso di far costruire un centro commerciale ai piedi del rilievo di Castelluccio, nel Piano Grande, cuore dei Monti Sibillini. Riteniamo che la piana di Castelluccio, per il suo straordinario valore paesaggiistico e storico-ambientale, debba essere risparmiata da nuove occupazioni di suolo, sebbene confezionate da archi-star autoproclamatisi “ambientalisti” (nella fattispecie l’arch. Cellini) e che i fondi in dotazione della Protezione civile andrebbero meglio spesi concentrandosi sulla finalità primaria del recupero delle abitazioni per consentire il ritorno dei residenti, procedendo con rapidità e qualità. Invitiamo quindi la Regione Umbria e il Sindaco di Norcia di perseguire la tutela di un paesaggio, quello della Piana di Castelluccio, che molti vorrebbero vedere riconosciuto come patrimonio dell’umanità.

Il luogo della costruzione dell’impianto provvisorio non è quello citato nella petizione. A spiegarlo all’ANSA è stato il presidente dell’Ente Parco dei Sibillini, Oliviero Olivieri:

“Non ci sarà alcun centro commerciale a Castelluccio. La struttura che si vuole realizzare innanzitutto non sarà sul Pian Grande ma ai bordi del paesino e poi, ancora più importante, avrà carattere provvisorio”

La stessa Regione Umbria è intervenuta con un post Facebook annunciando una conferenza stampa per oggi alle 11 a Perugia e citata anche dal Comune di Norcia:

Non esiste alcun progetto di “centro commerciale”, né tantomeno esiste alcuna ipotesi di delocalizzazione di attività commerciali, produttive e quanto altro, nella Piana di Castelluccio. Le informazioni che a tale riguardo stanno circolando in queste ore hanno tanto il sapore di una vera e propria “bufala”. Per fugare ogni dubbio e fornire precise informazioni circa il progetto di struttura temporanea che si intende realizzare a Castelluccio è convocata una conferenza stampa per domani, 20 luglio, alle ore 11, presso la sala Giunta a Palazzo Donini a Perugia.
Il progetto sarà illustrato dai progettisti, alla presenza della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, del vice presidente, Fabio Paparelli, del sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, e degli stessi operatori economici di Castelluccio e Norcia.

Anche Nestlé è intervenuta:

Nestlé: «Ecco il progetto»
Anche Nestlé, che contribuisce con sue risorse al villaggio, precisa che «non è in alcun modo prevista la costruzione di un centro commerciale nell’area voluto o promosso dall’azienda». In una nota viene spiegato come in concreto il progetto prevede «la realizzazione di un “villaggio temporaneo”, che permetterà alle imprese agricole, zootecniche, commerciali e turistiche della zona, e solo a loro, di mantenere vive le attività che costituiscono la base dell’economia e del tessuto sociale dell’area. I piccoli produttori e commercianti locali potranno così continuare la propria attività in attesa della ricostruzione. Il progetto è stato condiviso e approvato da tutte le istituzioni interessate, tra cui il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L’autore – prosegue l’azienda – del progetto è l’architetto Francesco Cellini, profondo conoscitore del territorio, che costruirà una struttura nel pieno rispetto dell’ambiente e temporanea, in quanto verrà eliminata quando la situazione del territorio si sarà stabilizzata».

Come nasce l’iniziativa
Nestlè ricorda come è nato il progetto: «dall’ascolto di tutti gli attori coinvolti – cittadini, imprenditori e istituzioni locali – è emersa in maniera chiara l’esigenza di iniziative concrete per far ripartire l’economia locale, nella consapevolezza che la ricostruzione del tessuto economico e produttivo sia indispensabile per dare futuro a tutto il territorio. E’ nato così il progetto #RinascitaCastelluccio, promosso da Nestlé-Perugina insieme al ministero delle Politiche agricole e alla Regione Umbria. Il progetto ha previsto un’ampia campagna di comunicazione per mantenere alta l’attenzione e la visibilità sulla situazione delle realtà imprenditoriali locali e una piattaforma online, realizzata su un portale di crowdfunding, attraverso la quale è stato possibile contribuire con una donazione e seguire la rinascita del borgo».

La zona? Si sostiene tra Norcia e Castelluccio:

“Non si troverà nella piana – chiarisce a Today Pastorella – ma sulla strada che da Norcia arriva a Castelluccio, nell’area su cui insisteva una cava che verrà sistema con lavori di urbanizzazione. Il progetto è stato condiviso e migliorato dalle associazioni di commercianti di Castelluccio e anche dall’ente Parco dei Sibillini e ci hanno rassicurato sul massimo rispetto dei vincoli ambientali: si attrezzeranno dei parcheggi lontano dal centro commerciale e vi saranno delle navette a servizio dei visitatori”.

Una pagina Facebook “Terremoto Centro Italia” (il Comitato di Coordinamento delle Associazioni e dei Comitati presenti nel Cratere) avrebbe interpellato anche i commercianti della zona:

Abbiamo quindi immediatamente verificato sia con i residenti/commercianti che con i rappresentanti del gabinetto della presidente Marini con i quali il coordinamento dei Comitati si riunisce mensilmente.

[…]

Versione commercianti : I commercianti sembrerebbero confermare la versione della regione Umbria sulla loro volontà di delocalizzare nel cc .

Anche la pagina Facebook “Brigate di Solidarietà Attiva – Terremoto Centro Italia” annuncia la sua presenza alla conferenza stampa e precisa la propria posizione:

In queste ore la Regione Umbria ha dato dei “bufalari” a coloro che hanno diffuso la notizia del progetto di “Villaggio Commerciale” nella zona di Castelluccio di Norcia. Segnaliamo il fatto che tale progetto è stato reso noto il 5 luglio dal vicepresidente regionale umbro Paparelli, come di seguito evidenziato. Ognuno è libero di valutare il “Villaggio Commerciale” come meglio crede. Ciò che a noi preme è unicamente che i soldi vengano spesi bene e per aiutare la gente di Castelluccio, vigilando al tempo stesso contro le speculazioni che spesso si affacciano durante le ricostruzioni. Ci auguriamo pertanto che questa vicenda serva a fare chiarezza da parte delle istituzioni sul progetto in corso a Castelluccio di Norcia. Per questo motivo noi domani mattina insieme al Coordinamento dei Comitati incontreremo la Regione Umbria per avere i materiali del progetto, valutarli e renderli pubblici.

Ora dovremmo attendere la conferenza stampa che si terrà a Perugia oggi, 20 luglio 2017, ma sta di fatto che ci sono stati evidenti problemi di comunicazione da parte della Regione Umbria nello spiegare il più dettagliatamente possibile il progetto dopo gli annunci di inizio mese.

Interessante il commento della pagina Facebook “Genziana Project“:

Se si farà, altro non sarà che la delocalizzazione delle attività produttive di Castelluccio: ovvero dei caseifici, delle rivendite di prodotti agricoli e dei ristoranti che erano presenti in paese prima del terremoto. Delocalizzazione senza la quale, si può poi discutere delle forma, Castelluccio muore. Muore lentamente come sta succedendo visto che quanto fatto finora serve solamente a prolungare l’agonia del paese.

Concordo sul fatto che senza una ripartenza dell’economia locale sarà difficile mantenere in vita le zone terremotate nel prossimo futuro.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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