DISINFORMAZIONE Oklahoma, ammazza tre ladri in casa e non sarà nemmeno indagato? Chiariamo

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Il 5 aprile 2017 la testata Liberoquotidiano pubblica un articolo alquanto strano dal titolo “Oklahoma, entrano i ladri in casa e li ammazza tutti e tre a colpi di fucile: non sarà nemmeno indagato“:

Negli Stati Uniti la legittima difesa è un concetto assoluto, inviolabile. E lo dimostra una vicenda che arriva dall’Oklahoma, dove un ragazzo ha ucciso tre rapinatori, uno alla volta, tre giovani malviventi che si erano introdotti nel cuore della notte all’interno della casa dei suoi genitori forzando la porta della cucina. Li ha ammazzati, tutti e tre, con un fucile semiautomatico AR-15. A sparare è stato Zacarhy Peters, 23 anni, senza alcun precedente e, come rivela Il Giornale, studente modello al Tulsa Community College. E per quelle tre vittime, per i tre ladri che ha ucciso all’interno di casa sua, non riceverà né un avviso di garanzia né men che meno dovrà andare a processo. Il procuratore capo della contea di Wagoner, nell’Oklahoma, mister Brian Kuester, di comune accordo con lo sceriffo locale ha deciso di scagionare il diretto interessato da ogni accusa poiché ha agito per legittima difesa e poiché Zachary ha regolare porto d’armi. L’unica indagata della vicenda è tal Elisabeth Marie Rodriguez, 21enne, la quale ha organizzato la rapina facendo poi da “palo” ai tre amici.

Notate la comunicazione via Twitter:

Ladri in casa, li ammazza tutti e tre: sapete che fine farà questo ragazzo?

I commenti sono “meravigliosi“, soprattutto quello di Julia:

Julia: “Sarebbe ora che anche in Italia la legittima difesa sia riconosciuta“.

Sul serio Zacarhy Peters non è stato minimamente indagato? Eppure nell’articolo di Libero si legge:

Il procuratore capo della contea di Wagoner, nell’Oklahoma, mister Brian Kuester, di comune accordo con lo sceriffo locale ha deciso di scagionare il diretto interessato da ogni accusa poiché ha agito per legittima difesa e poiché Zachary ha regolare porto d’armi.

Chiunque comprenderebbe che per scagionare dalle accuse il ragazzo si sono dovuti consultare il procuratore e lo sceriffo locale, il quale per esprimere una sua posizione ha effettuato le dovute indagini per verificare se è stata rispettata la legge sulla legittima difesa in vigore nel territorio dove è avvenuto il fatto.

Ecco quanto riportato da ABCNews:

“It is the opinion of this office that Zachary Peters acted justifiably … when he used deadly force to defend his home,” said Wagoner County Assistant District Attorney Jack Thorp. “It was clear he operated completely within the law when he used deadly force,” Thorp later told The Associated Press.

Leggete bene: “ha agito secondo la legge“. Per comprendere se ha agito legalmente c’è stata comunque un’operazione di indagine da parte dello sceriffo che, accertando e ricostruendo i fatti, ha dato il suo parere al procuratore. Ripeto: non ci vuole un genio per comprenderlo!

Veniamo alla legge. Dal sito Ok.gov troviamo un bel PDF in cui a pagina 41 troviamo il titolo 21 “1289.25 PHYSICAL OR DEADLY FORCE AGAINST INTRUDER” che possiamo leggere anche dal sito Lawofselfdefense.com. Leggiamo al punto “D”:

D. A person who is not engaged in an unlawful activity and who is attacked in any other place where he or she has a right to be has no duty to retreat and has the right to stand his or her ground and meet force with force, including deadly force, if he or she reasonably believes it is necessary to do so to prevent death or great bodily harm to himself or herself or another or to prevent the commission of a forcible felony.

Quindi si consente un uso della forza tale anche da causare la morte dell’aggressore, ma leggiamo il punto “G” della legge:

G. A law enforcement agency may use standard procedures for investigating the use of force, but the law enforcement agency may not arrest the person for using force unless it determines that there is probable cause that the force that was used was unlawful.

Insomma, le forze dell’ordine determinano se vi è stato o meno un uso della forza illegale o meno.

Signori, se avete casa in Oklahoma e sparate a qualcuno che vi entra in casa senza che siate in effettivo pericolo siete perseguibili. Se il ladro scappa e voi gli sparate mentre scappa siete perseguibili. Leggendo, infatti, lo stesso articolo di ABCNews troviamo un altro caso che spiega la differenza sostanziale:

However, an Oklahoma City pharmacist was convicted of first-degree murder in the 2009 fatal shooting of a 16-year-old robber inside the pharmacy. Prosecutors said the teenager was left unconscious by one shot from the pharmacist, who then chased another robber outside the store before returning inside, picking up a second gun and shooting the still unconscious teen several more times.

In pratica, un farmacista è stato condannato perché aveva ucciso un giovane che si era introdotto nel suo locale dopo che lo aveva colpito in precedenza e senza che esso potesse procurare danno a lui o ad altre persone.

Perché l’unica ad essere indagata è Elisabeth Marie Rodriguez? Perché anche se non ha partecipato risulta essere accusata come collaboratrice dei rapinatori e secondo la legge locale è perseguibile. Leggiamo da ABCNews:

Thorp also said Elizabeth Marie Rodriguez, 21, of Oologah, was charged Monday with three counts of first-degree murder and two counts of burglary in the case and is jailed without bond. Oklahoma law allows a person to be charged with murder if they take part in a crime in which people are killed, even if the person does not take part in the slaying.

Stiamo attenti quando leggiamo certi titoli di giornale, soprattutto in un mondo dove i polarizzati trovano conferma alle loro credenze. Il titolo giusto da dare all’articolo di Liberoquotidiano doveva essere “Oklahoma, entrano i ladri in casa e li ammazza tutti e tre a colpi di fucile: non ha violato la legge sulla legittima difesa e quindi non sarà processato“, ma non porta lettori.

 


Extra

Per i pigri:

Indagine: s. f. [dal lat. indago -gĭnis, propr. «lo spingere la selvaggina in un recinto con reti», comp. di indu- «dentro» e tema di agĕre «spingere»]. – Attività diligente e sistematica di ricerca, volta alla scoperta della verità intorno a fatti determinati; nel campo scientifico: i. filologica, linguistica, storica, economica, sociologica, statistica; un libro serio, frutto di coscienziose i.; nel settore commerciale: i. di mercato, lo stesso che ricerca di mercato (v. mercato, n. 2 d); nel campo giudiziario (per lo più al plur.): il funzionario incaricato delle i. (su un delitto, intorno a una rapina, in merito a una morte sospetta); la polizia ha concluso le i. chiedendo l’incriminazione del colpevole; fatti nuovi venuti in luce nel corso delle indagini. Con l’uno o con l’altro senso: promuovere un’i.; avviare, condurre, svolgere un’i. o le i.; continuare, estendere, moltiplicare le i.; severa, paziente, accurata i.; i. lunghe, minute, scrupolose, febbrili. In partic., indagini preliminari, fase del procedimento penale nella quale il pubblico ministero, avvalendosi della polizia giudiziaria, svolge le attività di accertamento, ricerca e verifica utile alla ricostruzione dei fatti e alla individuazione di eventuali responsabili, e necessarie per valutare se sussistano le condizioni per l’esercizio, con la richiesta di rinvio a giudizio, dell’azione penale. Per l’i. conoscitiva, v. conoscitivo.

Inoltre:

Indagato: Persona sottoposta alle indagini preliminari. La scelta attuata dal legislatore del 1988 è volta a valorizzare la differenza tra la fase delle indagini preliminari – tesa a verificare la configurazione di un reato e la sua attribuzione ad uno o più soggetti – e la fase processuale in senso stretto – in cui, accertata la fondatezza della notizia di reato, si esercita l’azione penale chiedendo l’accertamento giurisdizionale mediante formale imputazione.

Infine:

Indagini preliminari: Si tratta di una fase in cui il pubblico ministero, personalmente o tramite la polizia giudiziaria, effettua delle ricerche per valutare se la notizia di reato è fondata o no.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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