DISINFORMAZIONE Starbucks contro il “Muslim ban” di Trump e crolla in borsa

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Una pagina Facebook chiamata “Il mantra politicamente corretto” pubblica il 3 febbraio 2017 un’immagine contenente un’informazione errata in merito al titolo in borsa della nota catena statunitense di caffetterie Starbucks:

Aderiscono alla cagnara anti Trump per farsi buona pubblicità, da quel momento finiscono in costante perdita.

Il grafico ripreso nell’immagine è quello fornito da IlSole24Ore in merito alla Starbucks Corp:

La discesa in picchiata del 27 gennaio 2017

Notiamo che la caduta in borsa (per circa il 2,5%) è relativa al 27 gennaio 2017, lo stesso giorno in cui Donald Trump firma l’ordine presidenziale. Alquanto strana come reazione in così poco tempo. Ancora più strana se poi la decisione di contestare il “Muslim ban” del neo Presidente è partita nei giorni successivi alla caduta in borsa.

Basterebbe questo per smentire l’immagine diffusa dalla pagina Facebook italiana, ma è bene conoscere i motivi della caduta. Con una semplice ricerca trovo articolo di Business Insider del 27 gennaio 2017 (ore 10:50 del mattino) che riporta quanto segue:

The coffee chain’s stores are being inundated with mobile orders, and that’s drastically slowing down service and alienating customers. Same-store transactions, a measure of customer traffic, dropped 2% in the most recent quarter, according to the company.

Insomma, un ulteriore conferma che l’immagine diffusa dalla pagina è pura disinformazione. Il crollo del circa 2,5% del titolo era già noto alle prime ore del 27 gennaio, Donald Trump firma l’ordine presidenziale nelle ore successive e l’intromissione politica di Starbucks è avvenuta nei giorni successivi.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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