DISINFORMAZIONE Verso la chiusura la sede Ingv dell’Aquila? No, si trasferisce!

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Il 12 ottobre 2016 Il Sole 24 Ore pubblica un articolo dal titolo “Verso la chiusura la sede Ingv dell’Aquila“. Il tema “terremoto” è tutt’ora sentito, nonostante in questi giorni tengano banco altri temi, ma tale notizia riguardante la sede dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha destato non pochi malumori. Ecco il comunicato stampa del 14 ottobre rilasciato da Riccardo Mercante, consigliere regionale M5S in Abruzzo:

(14/10/2016 – 11:57)
(ACRA) – “Ho presentato un’interrogazione al Presidente D’Alfonso per sapere se sia vero che, nel silenzio di tutti, stia per chiudere i battenti, il prossimo 31 dicembre, la sede aquilana dell’INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia)“. Queste le parole del Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, che ha così proseguito: “A distanza di pochissime settimane dal terribile terremoto che ha devastato Amatrice ed ha colpito duramente anche il nostro territorio sta per scomparire una struttura che ha, tra le sue finalità, proprio quella di studiare le dodici faglie che attraversano il sottosuolo abruzzese e che sono state causa, fino ad oggi, di fenomeni sismici di spaventosa intensità come quello de l’Aquila del 2009”. “Uno dei compiti principali dell’istituto è il controllo della sismicità della faglia di Campotosto localizzata sotto l’omonimo lago che, in caso di rottura delle dighe, riverserebbe le sue acque sull’intera valle del Vomano. Un ruolo strategico che, a quanto pare, la struttura aquilana non potrà più svolgere per mancanza dei fondi necessari”. “Una lacuna gravissima – ha spiegato Mercante – soprattutto ove si consideri che attraverso una opportuna attività di studio e prevenzione, così come accade in altri paesi come la California od il Giappone, sarebbe possibile ridurre al minimo, se non azzerare, gli effetti devastanti dei terremoti, sia in termini di vite umane che di danneggiamenti al patrimonio artistico ed edilizio. Prevenzione che da noi è fortemente deficitaria e che, con la chiusura della sede aquilana dell’INGV rischia di scomparire completamente, nonostante l’Abruzzo sia la Regione a più elevato rischio sismico non solo d’Italia ma di tutta l’Europa”. “Proprio per questo – ha concluso Mercante – ritengo necessario un intervento da parte della Regione su tale questione così come sulla predisposizione di un sistema di allarme presso la diga di Campotosto come da me richiesto con una apposita risoluzione. Quando si parla di terremoti non ci si può affidare al caso ma occorre agire in tempo per evitare che si verifichino nuove tragedie”. (Com/Red)

Per sapere se è vero che la sede sarebbe stata chiusa bastava fare una telefonata all’Istituto stesso anziché attendere una risposta dal Presidente della Regione Abruzzo. A tal proposito, ecco quanto riportato da Abruzzoweb.it (e da altri siti e testate locali) il 15 ottobre:

L’AQUILA – “Le notizie apparse nei giorni scorsi sulla stampa a proposito di una volontà, da parte dell’Ingv, di chiudere la sede dell’Aquila sono prive di fondamento” anche se “per ragioni logistiche, sede nella zona rossa con problemi di accesso per il personale, è in fase di trasferimento presso i nuovi uffici ubicati nella zona di Porta Napoli“.

È quanto si legge in una nota dello stesso ente scientifico che ricorda come L’Aquila sia “una sede storica dell’Istituto nazionale di geofisica, poi trasformatosi nel 1999 nell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La sede fu fondata nel 1958 in occasione dell’Anno geofisico internazionale, attorno all’osservatorio geomagnetico di Preturo, il primo in Italia”.

Alcune risposte al consigliere del M5S vengono comunque fornite dall’ente:

“L’attuale sede dell’Istituto, presso gli uffici di via dell’Arcivescovado, si era sviluppata grazie al Progetto Abruzzo, con un accordo di programma tra ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) e Regione Abruzzo per rispondere alle nuove esigenze di approfondimento scientifico e alle politiche di studio, monitoraggio e prevenzione sorte a seguito del tragico evento sismico del 2009”.

“Da alcuni anni – prosegue la nota – un gruppo di ricercatori a tempo determinato, geologi, ingegneri, fisici, vi svolge attività di ricerca nel campo della sismologia applicata all’ingegneria, della geologia e geofisica ambientale e della pericolosità sismica”.

Ora arriva, però, il trasferimento con “fuga” quantomeno dal centro, se non dalla città.

“Questa scelta si lega anche all’imminente chiusura del progetto di ricerca Abruzzo, motivo per cui l’Ingv è in attesa della formalizzazione di un nuovo rapporto di collaborazione con la Regione, in assenza del quale si andrà incontro a una significativa riduzione delle attività di ricerca, connessa alla contrazione dell’organico”.

Insomma, nessuna chiusura, bensì un trasferimento di sede. Bisognerà attendere, come specificato dalla nota dell’Ingv, i nuovi rapporti di collaborazioni con la Regione (ed è su questo che si potrà discutere in aula).

A volte basta una telefonata.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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