ACCHIAPPACLICK Stupratore magrebino viene arrestato. Il giudice: “Vada pure, ma non lo faccia più”

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Il 24 settembre 2016 il sito Last-webs.com pubblica un articolo dal titolo “Stupratore magrebino viene arrestato. Il giudice: “Vada pure, ma non lo faccia più”“:

DIVIETO DI AVVICINAMENTO. Torna in libertà il 28enne accusato di violenza sessuale.
AVEZZANO. È stato scarcerato il magrebino accusato di violenza sessuale nei confronti dell’ex fidanzata. Rachid El Bouali, 28 anni, si è presentato ieri mattina davanti al giudice per le indagini…

AVEZZANO. È stato scarcerato il magrebino accusato di violenza sessuale nei confronti dell’ex fidanzata. Rachid El Bouali, 28 anni, si è presentato ieri mattina davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano,Maria Proia, per l’udienza di convalida. Assistito dagli avvocati Pasquale e Luca Motta, il giovane si è difeso rigettando ogni accusa e parlando di una vendetta della sua ex per questioni di gelosia. La ragazza è stata al pronto soccorso due volte. Nel primo caso, subito dopo il presunto stupro, non ha parlato di violenza sessuale. E ha giustificato il fatto sostenendo di essersi imbarazzata dalla presenza di un medico maschio, anche alla luce delle sue convinzioni culturali e religiose. Due giorni dopo è stata trovata mentre vagava in strada dalla polizia e fermata per un accertamento. Solo a quel punto gli agenti l’hanno fatta sottoporre a un nuovo controllo in ospedale, dove ha parlato di violenza sessuale, ma non è stata visitata. A quel punto il pubblico ministero,

Vincenzo Barbieri, ha disposto il fermo del 28enne che, tra l’altro, era già stato denunciato dalla fidanzata per un episodio di maltrattamenti avvenuto all’inizio del 2015. Il gip ha disposto il divieto di avvicinamento alla ragazza. (fonte)

Si tratta di un palese copia incolla di un articolo del 3 febbraio 2016 dal sito Ripuliamolitalia.altervista.org, il quale presenta lo stesso titolo. La fonte originale è un articolo de Il Centro del 2 febbraio 2016, totalmente copia incollato, ma il titolo corretto era “Torna in libertà il 28enne accusato di violenza sessuale“.

Il titolo diffuso dai due siti (Ripuliamolitalia e Last-webs) denigra di fatto la magistratura facendo pensare all’utente che il fatto sia certo e avvenuto (con prove certe) e che l’uomo sia stato dichiarato colpevole, ma rilasciato senza condanna con l’invito di “non farlo più” (purtroppo siamo consapevoli che gli utenti leggono principalmente i titoli degli articoli, pochissimi leggono e ancor meno riescono a reagire in maniera corretta perché si lasciano trasportare dalle emozioni). No, non è stato possibile riscontrare alcuna violenza sessuale nei confronti della donna e in mancanza di prove non è stato possibile trattenerlo in carcere con tale accusa.

All’uomo, tuttavia, è estremamente intuibile che sia stato imposto il divieto di avvicinamento in seguito ad un’altra denuncia sempre a suo carico da parte della donna, inoltre da un articolo del 29 gennaio del sito Abruzzoin.com troviamo alcune informazioni relative al suo arresto:

Ancora un caso di violenza nei confronti di una donna; questa volta accade ad Avezzano.
Un uomo di origine marocchina, Rachid El Bouali di 28 anni, ieri ha violentato la sua ragazza.
L´accaduto è stato denunciato dalla stessa donna, anche lei marocchina; la storia tra i due era degenerata a causa dei continui problemi economici da affrontare; l´uomo, ieri, prima ha picchiato la donna e poi l´ha stuprata. La ragazza ha raccontato tutto alla polizia grazie al sostegno di una agente di polizia donna che l´avrebbe aiutata in questa fase psicologica drammatica. Gli agenti, coordinati dal vicequestore aggiunto Paolo Gennaccaro, hanno cercato l´uomo che nel frattempo era fuggito. La sua fuga è durata meno di 24 ore; il ragazzo è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di San Nicola in attesa dell’udienza di convalida. Il provvedimento cautelare è stato richiesto dal pubblico ministero, Vincenzo Barbieri.

Non è “garantismo”, ma il problema di certi articoli riportati in quel modo, con titoli palesemente clickbait attraverso lo sfruttamento di una donna e dell’indignazione popolare, denigrano il nostro già difficoltoso sistema giudiziario e i giudici che ci lavorano.

Vi auguro di non trovarvi mai e poi mai in certe situazioni sgradevoli, sia come protagonisti diretti che indiretti, ma il fatto che sia protagonista dell’episodio uno straniero non significa che la magistratura italiana abbia particolari riguardi verso di lui. Personalmente sono testimone in tribunale per un caso che coinvolge un italiano, imputato in una serie di processi che durano da anni contro i suoi vicini di casa, per il quale mi risulta soltanto recente (13 luglio 2016) il divieto a lui imposto di avvicinarsi ai condomini dello stabile in cui vive, il tutto in seguito alla condanna in primo grado per il reato previsto dall’articolo 612 bis del Codice Penale. Quando venni interpellato in procura testimoniai il fatto di aver visto l’imputato compiere un tentativo di violenza fisica nei confronti dell’anziana signora sua vicina di casa di fronte al condominio dove entrambi vivono. Avrei gradito che tale divieto di avvicinarsi fosse stato fatto molto tempo prima.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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