DISINFORMAZIONE Beni raccolti per i terremotati consegnati a immigrati

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Ormai dovreste conoscere il sito fogna VoxNews, gestito da un fanatico xenofobo che diffonde bufale e articoli tagliati e incollati ad hoc per attirare visitatori e guadagnare tramite i banner pubblicitari.

Il 18 settembre 2016 pubblica un articolo dal titolo “Beni raccolti per i terremotati consegnati a immigrati – Foto” superando le 9 mila condivisioni Facebook:

I beni raccolti per i terremotati sono stati invece distribuiti ai clandestini

Beni di prima necessità come biscotti, crackers, alimenti di vario genere ma anche vestiario, peluches, giocattoli. Tutto questo, donato in buona fede dai cittadini locali perché venisse consegnati alle famiglie di sfollati e chiuso in decine di scatoloni nella sede del Comune di Silea, in Veneto, finisce invece agli immigrati.

Non ci sta Moreno Vanzin, Segretario della Lega, che nelle ultime ore ha denunciato pubblicamente lo scandalo:

“Nelle settimane scorse il Comune di Silea, su indicazione tra gli altri del sindaco Silvano Piazza, ha deciso di organizzare una raccolti fondi e beni per i terremotati di Amatrice e Accumuli colpiti dal sisma del Centro Italia. Una decisione lodevole, ma organizzata alla cieca.

Da giorni poi, su non si sa bene quale base, i beni raccolti stanno venendo regalati direttamente agli immigrati che vengono con camion e auto a fare incetta di quanto messo a disposizione dal Comune. Non c’è nessun controllo e parliamo di circa un container di materiale. Dove va tutto questo quindi? Perché, si sa, il rischio che si entri nel mercato nero è facile. Non possiamo dare possibilità ai malintenzionati di guadagnare da un eventuale business illegale”.

Vi spiego nuovamente come opera il “furbacchione“. Di questa notizia ne parlarono diversi siti, tra cui TrevisoToday il 17 settembre 2016, ossia il giorno prima:

SILEA Peluches, giocattoli, beni di prima necessità, biscotti, crackers, alimenti di vario genere e vestiario: questo quanto ormai da oltre 15 giorni è chiuso in decine di scatoloni ammassati nella hall del Comune di Silea e nella vecchia casa del custode dello stesso. Una situazione per molti inspiegabile, per altri simbolo della mala gestione dell’amministrazione comunale.

Tra loro Moreno Vanzin, Segretario della Lega Nord – Liga Veneta di Silea, che nelle ultime ore ha denunciato pubblicamente tale situazione. “Nelle settimane scorse il Comune di Silea, su indicazione tra gli altri del sindaco Silvano Piazza, ha deciso di organizzare una raccolti fondi e beni per i terremotati di Amatrice e Accumuli colpiti dal sisma del Centro Italia. Una decisione lodevole, ma organizzata alla cieca. Fin da subito infatti i responsabili della Protezione Civile avevano fatto presente come nelle zone interessate dalla tragedia non ci fosse bisogno di nulla, essendo la situazione in loco ormai ben sotto controllo. Nonostante questo avviso – continua Vanzin – si è andati avanti con la raccolta e ora nessuno sa cosa fare con quanto rimasto in stallo in paese“.

Da giorni poi, su non si sa bene quale base, i beni raccolti stanno venendo regalati a chiamata alla popolazione o concessi direttamente agli immigrati che vengono con camion e auto a fare incetta di quanto messo a disposizione dal Comune. Non c’è nessun controllo e parliamo di circa un container di materiale. Dove va tutto questo quindi? Perchè, si sa, il rischio che si entri nel mercato nero è facile. Non possiamo dare possibilità ai malintenzionati di guadagnare da un eventuale business illegale”. Dalla Giunta comunale però, nel frattempo, alcuni esponenti parlano di un prossimo invio di tutto quanto rimasto non spedito nella giornata di lunedì, sempre verso le zone terremotate, mentre i beni per l’igiene personale sono stati comunque redistribuiti, tramite i servizi sociali, a persone bisognose sul territorio. La polemica però non accenna a fermarsi e nei prossimi giorni sarà anche oggetto di una precisa interrogazione in Consiglio comunale.

Partiamo da un primo elemento da analizzare. Di questa storia ne parlò anche Il Giornale il 18 settembre che, come TrevisoToday (fonte de Il Giornale), non riporta affatto la parola “clandestini“, usata ad arte dal gestore di VoxNews per indignare (con la solita falsità) i lettori che gli utenti che giungono nel sito fogna.

Il secondo elemento riguarda le informazioni mancanti, evitate appositamente per far pensare al lettore che i terremotati siano stati privati dei beni raccolti per essere dirottati agli immigrati. In realtà quei beni dovevano essere distribuiti nelle zone del sisma, lo stesso Vanzin spiega che la Protezione Civile aveva avvisato che “non ci fosse bisogno di nulla” e che nonostante l’avviso la raccolta fosse continuata.

Il terzo elemento riguarda la distribuzione di beni nel Comune dove sono stati raccolti, lo stesso Vanzin dice che “su non si sa bene quale base” vengono regalati a chiamata alla popolazione o concessi direttamente agli immigrati, mentre VoxNews fa credere che siano soltanto gli immigrati i destinatari.

Insomma, il solito gestore di VoxNews ha citato soltanto le parti a lui comode riportate da Vanzin, fornendo la solita informazione parziale e di comodo.

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Per quanto riguarda il vero racconto di Vanzin, concordo pienamente sul fatto di indagare sui metodi di consegna dei beni raccolti, ma se ha il sospetto che quelle persone che sono ritratte nella foto (e altri) vogliano sfruttare l’occasione per un business illegale l’unica cosa che deve fare è chiamare la Guardia di Finanza. Lo ha fatto? Mi piacerebbe saperlo, altrimenti è soltanto propaganda politica.

AGGIORNAMENTO ore 8:56

Antonella Cenedese, assessore alle Politiche Sociali Comune di Silea, ha pubblicato il seguente post Facebook:

AIUTI AI TERREMOTATI..
Considerata la campagna pesantemente diffamatoria volta a screditare l’Amministrazione Comunale di Silea, la mia persona, il Sindaco Silvano Piazza e altri colleghi di giunta, ritengo utile fornire alcune notizie sulla vicenda nel tentativo di dare una risposta alla legittima domanda che molte persone si stanno ponendo sulla vicenda. Ribadisco ove mai non fosse stato sufficiente, quanto già dichiarato ai giornalisti.
Veniamo al dunque. Una prima parte del materiale, quello peraltro donato in minore quantità come pannolini per bambini, prodotti per l’igiene personale, materiale per la scuola, libri e alcuni giocattoli, è partita il venerdì successivo alla raccolta ed è stata consegnata, il giorno dopo, alla Croce Rossa di Civitella di Agliano. Quanto al resto, nonostante avessimo chiesto solo giocattoli e indumenti invernali è arrivato così tanto materiale che sono servite due settimane per suddividerlo e capire quali fossero i volumi, i relativi ingombri e quanti camion sarebbero serviti per l’invio ai luoghi di destinazione. Abbiamo concluso qualche giorno fa la cernita e l’imballaggio e sono stati mediamente ogni giorno una quindicina i volontari ad aiutarci a selezionare e suddividere il materiale per tipologia. La generosità è stata enorme, encomiabile, ma è arrivato di tutto. Da indumenti vecchi, sgualciti e sporchi, per fare un esempio, a materiale nuovo ancora con l’etichetta. Da giochi in ottime condizioni, a carrozzine senza una ruota. C’è stata gente straordinaria che ha portato indumenti lavati e profumati, qualcuno addirittura incellophanato, altra che ha portato indumenti che non metterebbe nessuno, scarpe sporche, maglioni pieni di peli di gatto, per fare solo un esempio. Chi è pratico di raccolte, ci ha detto che è normale. Questo ci ha indotto a prendere per mano capo per capo, oggetto per oggetto, per dividerlo anche per tipologia. Devo dire che straordinarie sono state le tante persone che, sia nei due giorni della raccolta che in queste due settimane si sono presentate spontaneamente in municipio per darci una mano, consapevoli del lavoro enorme da fare. C’è chi si è dato da fare per recuperare scatoloni, chi ha dedicato interi pomeriggi al lavoro di selezione. Tutte persone che senz’altro possono confermare. Ci sono state aziende e negozi che ci hanno supportato. Persino la Confartigianato Treviso si è mossa per trovare il modo più economico per il trasporto degli aiuti ai luoghi di destinazione. Ne approfitto, ancora una volta, per ringraziarle. Di cuore. La foto che circola sul riguarda i soli giocattoli e altro materiale di cancelleria che erano stivati nel sottoscala dell’atrio del municipio, ora caricati e in partenza oggi per raggiungere la sede nazionale di Telefono Azzurro, esattamente presso l’ex OSPEDALE FORLANINI – PALAZZINA “R” di Roma, con cui mi sono personalmente interfacciata dopo aver interpellato la sede di Telefono Azzurro Treviso. Credo e spero non ci sia bisogno di dire chi è Telefono Azzurro e cosa ha fatto e sta facendo per i bambini in Italia, sia in occasione del sisma che in generale. La segreteria ci ha assicurato che il materiale sarà utilizzato dai loro volontari nei luoghi colpiti dal terremoto.
Per quanto riguarda gli indumenti, ancora presenti nella sede municipale, sono destinati al deposito della Protezione Civile regionale delle Marche, esattamente alla sede operativa di Maltignano, gestito dalla protezione civile regionale. Anche in questo caso ci siamo interfacciati, ancora prima di partire con la raccolta, con il Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile di Ancona che nel ringraziarci per la raccolta, indicandoci il deposito con una mail del 28 agosto, ci chiede ora semplicemente di aspettare qualche settimana prima di portare il materiale, il tempo di svuotare il magazzino dall’abbondante materiale confluito.
Per quanto riguarda i generi alimentari non ne abbiamo ricevuti se non due scatole di latte in polvere. Quando leggo di viveri in scadenza presso il municipio solo perché sono stati utilizzati gli scatoloni che la gente ha recuperato ovunque penso che siamo davvero brillanti in questo paese.
Questo è quanto.
Un’ultima cosa. Vorrei precisare che il materiale donato è stato davvero tanto, decisamente al di sopra di ogni più rosea aspettativa e che, all’atto della raccolta, per quanto abbiamo potuto (data l’affluenza in alcuni momenti incredibile da non riuscire a starci dietro) abbiamo sottolineato che non tutto poteva andare alle popolazioni colpite dal sisma, come ad esempio le coperte, e che, in caso di impossibilità ad inviare il materiale nelle regioni colpite, lo avremmo utilizzato per la nostra gente in stato di bisogno. I bisogni, del resto, sono uguali a tutte le latitudini. Nei prossimi giorni serviranno braccia per preparare gli scatoloni sui bancali e chi vuole rendersi utile sarà il benvenuto. Mi permetto infine di aggiungere che è molto più facile blaterare e riempirsi la bocca che sporcarsi le mani a rovistare tra giochi rotti, indumenti tavolta puzzolenti, peli di gatto e preparare scatoloni. L’abbondanza di generosità, tuttavia, non è mai stata e non può essere un problema nel nostro Paese, va semplicemente gestita. Le bocche infamanti si, purtroppo. E mi fermo qua, per il momento.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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