DISINFORMAZIONE L’unico palazzo rimasto in piedi ad Amatrice lo fece costruire Benito Mussolini?

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Diversi utenti via Facebook stanno condividendo questa immagine con il seguente testo:

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L’unico palazzo rimasto in piedi ad Amatrice lo fece costruire Benito Mussolini

L’edificio nella foto a colori è la casa di accoglienza “Padre Giovanni Minozzi” gestita dalla “Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia“, mentre la foto in bianco e nero è la Chiesa dell’Assunta.

CASA DI ACCOGLIENZA “Padre Giovanni Minozzi”
CASA DI ACCOGLIENZA “Padre Giovanni Minozzi”

La storia di questo complesso è ben diversa da quella raccontata dall’immagine diffusa su Facebook. Ecco quanto riporta il sito Frontierarieti.com nell’articolo del 16 agosto 2016 dal titolo “Aperta dal Vescovo Domenico la Porta Santa “in uscita” ad Amatrice“:

Il tempio, che sorge accanto al complesso architettonico dell’orfanotrofio maschile edificato per volontà di padre Giovanni Minozzi a partire dal 1919, è stato raggiunto processionalmente dai fedeli dopo una statio nella chiesa parrocchiale di Santa Agostino.

Anche il sito Amatriceturismo.it parla della costruzione voluta da padre Minozzi:

La Chiesa dell’Assunta sorge accanto al complesso architettonico dell’orfanotrofio maschile costruito da Padre Giovanni Minozzi a partire dal 1919. Si tratta di un’importante opera moderna che ha visto la partecipazione di rilevanti artisti italiani ed in particolare romani.

La struttura, voluta dal fondatore dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, è stata realizzata seguendo i canoni architettonici del razionalismo, elementi che si apprezzano maggiormente nelle linee della Chiesa dedicata al culto di Santa Maria Assunta.

Orfanotrofio maschile Padre Minozzi
Orfanotrofio maschile Padre Minozzi, Amatrice

Non vi è alcun riferimento a Benito Mussolini ne a qualche sorta di intervento statale, ma soltanto a Padre Giovanni Minozzi e la Chiesa. Inoltre l’edificio adibito al culto venne progettato dall’architetto Arnaldo Foschini nel 1961, come riportato a pagina 19 del documento dal titolo “Archivio Arnaldo Foschini – Inventario” pubblicato sul sito Beniculturali.it :

Dall'elenco dei progetti realizzati da Foschini
Dall’elenco dei progetti realizzati da Foschini

Il periodo del fascismo era un po’ lontano, non credete?

Ringrazio Stefano per l’aiuto fornitomi.

AGGIORNAMENTO 6 settembre 2016

Qualche utente parla di “amicizia” tra Padre Minozzi e Mussolini. Il primo incontro tra i due fu nel 1931 (“Piccolo medagliere di P. Giovanni Minozzi” – PDF, pagina 19), quando ci fu una denuncia contro l’Istituto dell’Opera “Principe di Piemonte” e il rischio del confino per la direzione dello stesso. Dovette usare tutte le sue conoscenze per far arrivare un messaggio all’allora capo del Governo, il quale alla fine accetto di incontrarlo. Riuscì, dopo averlo elogiato per circa mezz’ora (senza citare il reale motivo dell’incontro, in modo tale da cattivarsi la simpatia del Duce), a far archiviare la denuncia. Da allora, visto la buona riuscita, il clero romano vociferava che fosse amico del Duce.

A proposito di accuse diffamatorie, mi racconto una volta come avvenne il suo primo incontro con Benito Mussolini, allora Capo del Governo. Dal Federale di Potenza era giunta sino a Roma una perentoria denunzia di antifascismo nei riguardi della Direzione dell’Istituto dell’Opera “Principe di Piemonte”. Si era nel 1931.

[…]

II Capo, che si aspettava una noiosa pretina autodifesa, sorpreso da quella introduzione elogiativa che lo toccava nel vivo, si distese, sorrise e, con una vigorosa stretta di mano, lo fece sedere accanto a se. Mussolini gli chiese impressioni e giudizi su la sua oratoria, ed anche suggerimenti.
A Padre Minozzi non mancava la parola e, nel giro di mezz’ora, senza fare il minimo cenno sul motivo per il quale era venuto, riusci a cattivarsi la simpatia ed il favore del Duce.
Questi, al termine nel singolare colloquio, premette un pulsante e, al Segretario accorso, ordino con ferma voce: “Archiviate il fascicolo sul caso Potenza”. Poi si alzo, accompagnd il Padre sino alia porta e, con un’altra vigorosa stretta di mano, lo congedo di

[…]

E cosi, tra i saluti scattanti dei vari picchetti di guardia, si trovo trasognato in piazza Venezia, e subito si avvid a ringraziare Gesu nella adiacente Parrocchia di S. Marco e a chiedere un caffe al Rettore Mons. Quattrocchi, sua vecchia conoscenza di Guerra, anch’egli ex-Cappellano militare. Tra il clero romano circolava la voce che fosse intimo amico di Mussolini. II Rettore si compiacque per il buon esito del colloquio e nel congedare il Padre disse: “In che altro ti posso servire?”. Parlava celiando ma, con un tocco sulla spalla, si senti rispondere: “Mio caro Amico, ho chiesto un favore al Capo e me l’ha fatto come ti ho confidato; e adesso tu chiedine un altro per i miei Orfani di Potenza…”. “E cioe?”. “Una buona sovvenzione in danaro”. “Va bene; ho
capito. Preghiamo insieme e la Provvidenza di Dio ci aiutera”. E fu di parola perche nel giro di una settimana giunse una buona offerta dalla Presidenza del Comitato Nazionale per gli Orfani di Guerra e qualche cosa anche in piu per il Federale… “All’anima della denunzia!, — commento il Padre. — Dopo tanti travagli ed ansieta, Dio ci ha fatto tre grandi benefici: la causa archiviata, la sovvenzione in danaro arrivata, la promozione del Federale alia sede di Caltanissetta felicemente… compiuta”. Benedetto padre; sempre gentile, ma altrettanto forte come le sue montagne.

– dal capitolo “Forte e gentile come i suoi monti” del “Piccolo medagliere di P. Giovanni Minozzi”) –

Il palazzo lo fece costruire Mussolini? Viene citata una donazione in seguito a richieste tramite amicizie, in una sorta di scambio di favore (come raccontato qui sopra) e non dubito che ce ne potessero essere altre, ma la risposta alla domanda rimane ancora “No”.

In merito agli incontri con politici, anche nella raccolta “P. Giovanni Minozzi 1959-1989” (a pagina 40 – PDF) leggiamo:

La guerra del 1915-1918, la grande guerra vissuta in quotidiana eroica fatica, suggeri al buon Don Giovanni la natura dell’Opera futura e lo indusse a congiungere in una stessa realizzazione l’ardente amore di Dio e l’amore verso i piu poveri fratelli . Sorse perciò cosi, per la salute dell’umile Italia, l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, che vanta oggi piu di ottanta Istituti disseminati net Meridione.
Inizio Egli da allora, il tormentato vagabondaggio della carita, percorrendo palmo a pal mo le terre del centro sud, le piu remote, incurante di cibo, di riposo, di ristoro, a piedi il piu delle volte, con una logora valigetta sotto il braccio e l’immensa bonta nel cuore ove trovavano eco le miserie tutte di tanta povera gente.
E fu un fiorire di asili, orfanatrofi, colonie, scuole. Tali case costituiscono oggi palestre di vita dove le nuove generazioni s’educano a nuova forza morale, rifatte anche in ambienti luminosi, architettonicamente degni, ingentiliti da fiori e piante e verde (valga l’esempio dellTstituto nel quale siamo ospiti).
Ma che lotte, che lagrime, che sangue per vincere diffidenze, espugnare egoismi!
Questa sua opera ciclopica lo porto ad avere rapporti con tanti politici. Con la Regina Margherita nella prima guerra. Con Benito Mussolini negli anni ’40 che, chiamatolo a Roma a Palazzo Venezia intenzionato a chiudere i suoi istituti, fu cosi affascinato dalle parole e dalla figura di quest’uomo che, chiamato il suo segretario particolare, ordino di archiviare la pratica del prete. Subito dopo la guerra fu con De Gasperi.
Ed ancorai presidenti della Repubblica Einaudi e Gronchi. A trent’anni dalla sua morte vivo ne permane il ricordo e confortato di cristiana speranza il rimpianto soprattutto tra le nostre genti, le genti del meridione, alla cui cristiana elevazione il buon don Giovanni aveva prodigato il suo apostolato.
Di Lui si e scritto molto nel tentativo di raccoglierne ad unita la multiforme opera.

Inoltre, ricordo in seguito al terremoto gli edifici dell’Istituto hanno subito gravi danni ed è stato attivato un servizio di raccolta fondi per la ricostruzione:

Dal sito dell'Opera
Dal sito dell’Opera

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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