Europee: un risultato da R.Madrid – Atletico

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In questo caso il risultato della finale di Champions League 2014 è calzante per il risultato finale di queste Elezioni europee 2014.

I sondaggisti hanno nuovamente fatto flop. Lo scorso anno davano per spacciato il Movimento 5 Stelle, e avevano sbagliato. Quest’anno davano il Partito Democratico in difficoltà, dipingendo una possibile ribalta del Movimento.

SINTESI DELLA PARTITA: Al 36′ del primo tempo l’Atletico 5 Stelle passa in vantaggio con un goal di Di Battista, ma i ragazzi del cholo Grillo si fanno recuperare al 94′ minuto grazie ad un colpo di testa di Civati. L’allenatore della balena bianca Renzi incita i suoi, passando in vantaggio al 110’ minuto con un tacco (12) della Boschi, poi al 116′ minuto con Boccia e dando il colpo di grazia al 119′ minuto con il rigore di Alfano. Vince il Real PD“.

Alt! Alfano? Che c’entra con il PD? Si, scusate, non è un errore. Volevo spiegare il fatto che oltre al danno c’è stata la beffa, ossia che questo risultato finale ha garantito la stabilità del Governo italiano permettendo ad Alfano e i suoi di rimanere seduti nelle loro comode poltrone, mentre il “Forza Italia United“, sua ex squadra, crolla come è crollato il Manchester United in Premier League.

Il “cholo” Grillo, un po come Simeone, incitava il suo pubblico ad urlare “Vinciamo noi”, inutilmente, e forse lascerà il campo. Figuraccia.

I DATI

Hanno votato il 57,22 % degli elettori, ben al di sotto del 75,8% delle politiche 2013. Un calo del 18,58% su 49.399.720 elettori, stiamo parlando di circa 9.178.467 voti in meno, facendo diventare il “primo partito” d’Italia quello del “Non voto” con il 42,78% (21.133.200 elettori).

Il Partito Democratico è stato il partito più votato con 11.163.579 voti, un aumento di 2.519.056 voti rispetto ai 8.644.523 del 2013. Il Movimento 5 Stelle, che molto speravano “sparisse”, è il secondo “partito” più votato con 5.787.695 voti, 2.901.763 voti in meno rispetto ai 8.689.458 del 2013. Berlusconi crolla, Forza Italia terzo partito con 4.600.880 voti, 2.732.092 in meno rispetto al 2013 e anche troppi rispetto al 2008 (a prescindere dalla scissione di Angelino Alfano, che ha preso una manciata di voti nonostante si sia presentato insieme all’Udc). Montiscomparso.

MERENGUES o BALENA BIANCA?

Meno male che ha vinto il Real Madrid, così posso dare il soprannome giusto al “Real PD”: “balena bianca” (credo sia improbabile che qualcuno non lo sappia, ma informo ai non “calcistici” che il Real Madrid ha come soprannome “Merengues”, ossia “Meringhe”). Così veniva chiamata la Democrazia Cristiana. Non vedo Renzi come un uomo di sinistra per molte sue dichiarazioni, viene apprezzato a destra (con cui dialoga piacevolmente) ma sta con i socialisti europei. E’ soprattutto il dialogo con la destra, Alfano prima, Berlusconi anche, che lo caratterizza in quell’ambito politico degno della Democrazia Cristiana. Con questo voto ha praticamente spazzato via D’Alema e Bersani. Ne destra, ne sinistra, ma di centro (p.s. il 5 stelle non si può considerare di centro). Ci siamo, è tornata la “balena bianca”.

COSA HA SCATENATO LA CRESCITA DEL PD

Si può dire di tutto. Cito alcune possibilità.

  • Paura del grillismo da parte degli elettori di destra: coscienti di una caduta della loro area politica, si son tappati il naso e hanno votato PD.
  • Timore dell’ennesima caduta di Governo e lo spettro di nuove elezioni: il Movimento 5 Stelle, se superava il PD e diventava il primo partito, voleva far cadere il Governo. Piuttosto che fare l’ennesima figuraccia internazionale, e dover tornare alle urne, si è preferito votare PD.
  • Gli elettori persi dal 5 Stelle hanno votato PD: possibile, ma un egual numero di votanti sono stati persi anche a destra.
  • La strafottenza del 5 Stelle: sono passati per strafottenti, quelli che hanno ragione a prescindere, spesso la ragione l’avevano ma in certi casi sono proprio scivolati. L’uscita di certi deputati e senatori che si sono dimostrati diversi da come si erano presentati ha sicuramente portato acqua al mulino a chi criticava la sicurezza delle ragioni del 5 Stelle.
  • La “black propaganda” sull’opposizione: per gli italiani l’opposizione non conta nulla, quindi finché il 5 Stelle sta all’opposizione si continuerà a dire “Che cosa avete fatto al Governo? Nulla”. La stampa italiana, inoltre, ha fatto il suo dovere non pubblicando le attività del 5 Stelle, se non le figuracce. L’avessero fatto con Berlusconi l’avremmo “eliminato” politicamente già molti molti anni fa.
  • Il voto di scambio: nel 2006 Berlusconi lanciò la politica del “Se mi votate vi tolgo l’ICI”. Sicuramente gli ha portato un discreto numero di voti, ma Renzi è andato molto più avanti e ha cambiato la strategia in “80 euro in più in busta paga” con un colpo di reni finale: “80 euro in più al mese anche ai pensionati“.

Sono più dell’idea che sia stato un voto di questo tipo: l’ignoranza imposta dai media, la paura e il voto di scambio.

Ignoranza. Una parte dell’elettorato del 5 Stelle che non segue i lavori dei parlamentari online, quindi ancora connesso alla vecchia informazione di stampa, radio e televisione, non ha votato più per loro. Grillo e i suoi dovevano andare molto prima in TV, e non all’ultimo. Dal 2013 ad oggi ho sentito molti miei conoscenti delusi del voto dato al 5 Stelle alle scorse elezioni, ma dopo che ho fatto vedere loro cosa faceva il Movimento in Parlamento, cosa proponevano e perché si arrampicavano nel tetto del Parlamento stesso per protestare, ora votano 5 Stelle con maggior convinzione. Purtroppo altri sono rimasti li, coscienti di cosa gli veniva detto: “pagati dagli italiani per pubblicare gli scontrini“, “sono contro l’abolizione dell’IMU“, “vogliono mandarci alla rovina“, “Grillo urla e basta“, “Se vince Grillo il Paese va allo sbando“, “la speranza vince sulla rabbia” (mi ricorda qualcosa quest’ultima).

Hanno fatto sicuramente differenza i media, basti vedere l’esempio di Repubblica (vicina al PD) che in prima pagina pubblica l’editoriale di Scalfari “Il 25 maggio bisogna votare per Renzi e per Schulz“. Per Berlusconi no, è passato di moda e a destra preferiscono di gran lunga Renzi (anche grazie a Berlusconi stesso).

Paura. E’ innegabile la paura di molti italiani nel vedere un “Grillo Presidente del Consiglio”. L’uscita di Gianroberto Casaleggio in merito alla possibilità di diventare lui stesso Ministro, se il Movimento lo vuole, secondo me è stata completamente fuori luogo, soprattutto affermando che Grillo lo vedeva bene come Ministro, soprattutto dopo aver presentato una proposta di legge, firmata da centinaia di cittadini, per un Parlamento pulito:

«Art. 10-bis. – 1. Non possono essere candidati
alle elezioni coloro che sono stati condannati
con sentenza definitiva per reato non
colposo ovvero a pena detentiva superiore a
mesi 10 e giorni 20 di reclusione per reato
colposo.

Ci tengo a sottolineare che Grillo è condannato a 14 mesi di reclusione per omicidio colposo (e mi dispiace perché è stata una vera disgrazia), quindi tecnicamente quella legge da lui stesso proposta lo escluderebbe dal candidarsi. Per essere coerente non dovrebbe minimamente pensare, e neanche Casaleggio per lui, di prendere una carica istituzionale.

Casaleggio lo conosco, ho lavorato per lui, è una persona che rispetto ma preferirei vederlo dov’è, a gestire la sua società e a portare avanti il progetto che insieme a Grillo hanno creato dal nulla, e che faccia il “cane da guardia” come ha fatto fino adesso per il Movimento. Inoltre potrebbe essere criticato grazie ad una “legge interna” pubblicata durante le primarie per scegliere i candidati del Movimento: “non sono ammessi dipendenti o collaboratori attuali o ex della Casaleggio Associati“.

Paura 2. Hanno tutti paura di tornare nuovamente al voto, gli italiani sono già stufi di vedere il terzo governo cadere nel giro di pochi anni. Sentono il bisogno di stabilità, e se mai si tornasse a votare quest’anno l’affluenza potrebbe calare ulteriormente.

Voto di scambio. E’ alla luce del sole. Come Berlusconi venne criticato per la proposta “vi tolgo l’ICI”, viene criticato anche Renzi per gli 80 euro in busta paga, allargata all’ultimo anche ai pensionati. Quanti votanti ha guadagnato Renzi all’ultimo, soprattutto dai pensionati? Non neghiamolo. Peccato che alla fine tutte queste promesse a cosa hanno portato? Dall’ICI siamo passati all’IMU, dalla padella alla brace, e ora per garantire questi 80 euro a tutti dove andiamo a prendere i soldi? Si, i cosiddetto “inganno” sta nel dare questi soldi a chi riceve assegni mensili sotto i mille euro, che sono comunque oltre 7 milioni e costerebbe altri 6,8 miliardi all’anno alle casse dello Stato.

CONCLUSIONI

Il Movimento 5 Stelle ha perso queste elezioni. Il risultato è sicuramente schiacciante e ha legittimato in qualche modo il Governo Renzi. Grillo da una parte deve farsi due conti, così anche Casaleggio, in merito a certe scelte e soprattutto al boomerang “vinciamo noi”. C’è da dire, comunque, che un dato positivo c’è: il Movimento ha comunque retto a tutto, ha perso sicuramente votanti, ma è il secondo “partito” e ha mantenuto una grossa fetta dell’elettorato. Staremo a vedere cosa succederà, manca molto al 2018, ma prima devono aggiustare il tiro considerando il target “italiano”.

#Hannovintoloro – Hanno vinto quelli pro F35, pro TAV, quelli di “abbiamo una banca”, del Monte dei Paschi di Siena, dell’Expo2015 di Greganti, quelli che hanno salvato più volte Berlusconi fino a portarselo al governo e ospitarlo per discutere di legge elettorale quando questo era appena condannato ed espulso dalle istituzioni, quelli che portano condannati e disonesti dentro il proprio partito ed in parlamento (autorizzare l’arresto di Genovese è stato un “miracolo”, ma ha evitato uno scandalo). I votanti del Partito Democratico (ma anche quelli di Forza Italia dall’altra) non possono negare questi fatti. La cosa non mi stupisce, per anni gli italiani hanno votato Berlusconi e quest’oggi risulta il più votato uno dei suoi condannato in primo grado per corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio: Fitto.

Abbiamo vinto tutti? No. Questo è stato un voto politico nazionale, si è parlato poco di Europa, la sfida era interna e non europeista.

P.s. I votanti del PD che oggi festeggiano mi ricordano i tifosi dell’Inter quando tornarono a vincere uno scudetto. Ne è passato di tempo.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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