Il Fatto Quotidiano, WikiLeaks, il Vaticano, gli alieni e le email dell’ex astronauta Edgar Mitchell a John Podesta

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In questo momento la credibilità di Wikileaks sta toccando i bassifondi, ma ad averli “sfiorati” (per poi cancellare tutto) è stato Il Fatto Quotidiano con un articolo pubblicato il 9 ottobre 2016 dal titolo “WikiLeaks, “il Vaticano sa dell’esistenza degli alieni”. La rivelazione dell’ex astronauta Mitchell” (qui il salvataggio su Archive.is):

Una mail del gennaio 2015 dell’ex membro dell’equipaggio dell’Apollo 14 è stata intercettata dai whistleblower. Il destinatario del messaggio era l’attuale direttore della campagna elettorale di Hillary Clinton, il cui staff però replica: l’associazione di Julian Assange “è manovrata dalla Russia che vuole far vincere Trump”

La rivelazione l’ha fatta Edgar Mitchell, il sesto uomo a mettere piede sulla Luna. E avrebbe del clamoroso: il Vaticano è consapevole dell’esistenza di forme di intelligenza extraterrestre. L’ex astronauta, morto nel febbraio 2016, lo ha affermato in una mail risalente al gennaio 2015, e resa nota da WikiLeaks nelle scorse ore, insieme ad altri 2mila messaggi riservati.

La mail incriminata era stata inviata da Mitchell a John Podesta, l’attuale direttore della campagna elettorale di Hillary Clinton. Mentre parlava di un imminente incontro, e degli argomenti che vi si sarebbero trattati, Mitchell scriveva al suo destinatario: “Il mio collega cattolico Terri Mansfield ci… aggiornerà sulla consapevolezza del Vaticano rispetto all’ETI”, ovvero le forme di intelligenza extraterrestre. Mitchell non è nuovo a dichiarazioni su questo argomento: sin dalla metà degli anni ’90, l’ex membro dell’equipaggio dell’Apollo 14 si era detto sicuro dell’esistenza degli UFO, anche in virtù di fonti militari che aveva potuto consultare.

La pubblicazione dell’ultima serie di messaggi riservati suscita polemiche nello staff di Hillary Clinton: in particolare, il coinvolgimento di John Podesta viene considerato un tentativo di screditare gli uomini di fiducia dell’ex first lady. Dalla direzione della campagna presidenziale della candidata democratica hanno replicato denunciando che alcuni agenti dell’intelligence russa stanno utilizzando WikiLeaks per “immischiarsi nelle nostre elezioni” e aiutare Donald Trump ad essere eletto alla Casa Bianca. Un portavoce è andato anche oltre, attaccando direttamente Julian Assange, affermando che lo scopo del fondatore di WikiLeaks è quello di “danneggiare” la Clinton.

In un altro messaggio intercettato dai whistleblower, Mitchell avverte Podesta della probabilità che un nuovo conflitto scoppiare nello spazio. “Possiamo ragionevolmente ritenere – scrive l’ex astronauta – che siamo più vicini che mai ad una guerra nello spazio. La maggior parte dei satelliti che orbitano intorno alla Terra appartengono appartengono a Stati Uniti, Cina e Russia. E i recenti test di armi anti-satellite – prosegue Mitchell – non aiutano esattamente a rasserenare il clima di paura”.

Ecco l’email pubblicata da Wikileaks:

Dear John,

As 2015 unfolds, I understand you are leaving the Administration in February.

It is urgent that we agree on a date and time to meet to discuss Disclosure and Zero Point Energy, at your earliest available after your departure. My Catholic colleague Terri Mansfield will be there too, to bring us up to date on the Vatican’s awareness of ETI.

Another colleague is working on a new Space Treaty, citing involvement with Russia and China. However with Russia’s extreme interference in Ukraine, I believe we must pursue another route for peace in space and ZPE on Earth.

I met with President Obama’s Honolulu childhood friend, US Ambassador Pamela Hamamoto on July 4 at the US Mission in Geneva, when I was able to tell her briefly about zero point energy. I believe we can enlist her as a confidante and resource in our presentation for President Obama.

I appreciate Eryn’s assistance in working with Terri to set up our meeting.

Best regards,

Edgar

Edgar D. Mitchell,
ScD Chief Science Officer & Founder, Quantrek
Apollo 14 astronaut
6th man to walk on the Moon

Di chi stiamo parlando? Dell’astronauta Edgar Mitchell, già noto da diversi anni per le sue balzane teorie sugli alieni (ne parlarono i colleghi di Butac).

Edgar Mitchell
Edgar Mitchell

Non solo, Edgar cita nell’email Terri Mansfield, un’altra con qualche rotella fuori posto. Dal sito di Terri:

et

OUR MISSION

  1. We educate humans about our work with our nonviolent obedient-to-God ETI, Extraterrestrial Intelligence, from the contiguous universe whose mission is to work with our scientists to bring zero point energy here for the purpose of extending life on our fragile Earth.
  2. We fundraise with billionaires only, for carefully selected 501(c)3s who are transforming society.

Sorge però un dubbio, proprio negli indirizzi email pubblicati da Wikileaks:

email-vaticano

From:terribillionairs@aol.com

To: john.podesta@gmail.com

Date: 2015-08-18 10:30

Subject: email for John Podesta c/o Eryn re Space Treaty (attached)

L’indirizzo del mittente è lo stesso usato per il sito di Terri Mansfield, che troviamo sia in fondo al sito che nella pagina “About” della stessa fanatica degli UFO:

email-terriwww.terrimansfield.com / terribillionairs@aol.com

Chiunque potrebbe aver inviato un’email a Podesta firmandosi Edgar Mitchell (all’epoca delle email ancora 84enne), anche una come Terri Mansfield per parlare di se stessa (“My Catholic colleague Terri Mansfield“).

Di queste email ne aveva parlato anche il collega Scott Brando l’otto ottobre via Twitter:

ufoofinterest

I don’t think this email to Podesta is from the astronaut E. Mitchell but from a #UFO fanatic named Terri Mansfield http://www.terrimansfield.com/terri/

Ah, dimenticavo: a parlarne prima de Il Fatto Quotidiano è stato l’Express.co.uk, a riprova di quanto la stampa italiana rincorra quella inglese.

Concludo con il miglior commento nel post Facebook della pagina “Ah ma non è Lercio”:

best-commento

Ilaria: “Se lo avessero saputo i Testimoni di Geova sarebbe stato un continuo citofonare all’area 51 la domenica mattina”

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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