Il Blog di David Puente

Ancora il falso documento dei soldi agli extracomunitari della provincia di Trento

Oltre 25 mila condivisioni dal 4 settembre 2018 per il post Facebook di Silvestro Romano, politico già candidato al Comune di Roma nel 2016:

CREDO CHE QUESTO DOCUMENTO SIA SUFFICIENTE PER CAPIRE L’ARIA CHE FIN QUI ABBIAMO RESPIRATO SENZA ENTRARE NEL VORTICE DELLE POLEMICHE POPULISTE!

Questo “documento” lo vedo circolare online dal 2013 e sostiene che un cittadino extracomunitario, sposato con 4 figli, percepisce quasi 2000 euro al mese senza lavorare grazie a 3 interventi previsti dalla Provincia autonoma di Trento (reddito di garanzia, assegno regionale e contributo per il canone di locazione). A sostegno del “documento” circolava anche un articolo di Mattinonline dello stesso anno:

Dal 2009 in Trentino è stato introdotto il reddito di garanzia che concede a chi ne ha i requisiti, un sostegno economico. Sommandosi ad altri aiuti permette agli immigrati di ricevere 2000 € senza lavorare.

[…]

E così ecco che nella provincia di Trento vi siano cittadini extracomunitari con guadagni di oltre 2000 euro al mese, che alloggiano in case popolari e che incassano ulteriori sussidi e agevolazioni. Mentre alle famiglie italiane tutti questi aiuti vengono negati.

La frase “mentre alle famiglie italiane tutti questi aiuti vengono negati è una balla clamorosa, ma lo spieghiamo a breve.

 

Il reddito di garanzia

Il reddito di garanzia esisteva (attualmente sarebbe ricondotto nell’assegno unico provinciale) ed era in vigore dal 2009 con requisiti ben specifici:

Non solo la persona che lo richiede doveva essere residente in provincia di Trento da almeno tre anni, ma ecco i requisiti che smontano completamente quell’insulsa frase “senza lavorare” aggiunta a fine del “documento” diffuso tramite i social:

DESTINATARI

– nuclei familiari nei quali al momento della domanda è presente almeno un soggetto che:

  • lavora
  • ha perso il lavoro per motivi non dipendenti dalla sua volontà ed ha maturato almeno due mesi di contribuzione obbligatoria a decorrere dal 1° gennaio dell’anno precedente la presentazione della domanda
  • è in cerca di occupazione da meno di 6 mesi a seguito di fuoriuscita dal nucleo di altro componente produttore di reddito da lavoro

– nuclei familiari composti esclusivamente da persone oltre i 60 anni, se donne e oltre i 65 anni, se uomini

Quanto durava l’intervento della provincia di Trento? Inizialmente 4 mesi, con un massimo di 3 rinnovi.

 

Assegno regionale al nucleo familiare

Anche in questo caso troviamo su Web Archive la guida della provincia di Trento. Anche in questo caso i requisiti sono ben chiari:

 

Contributo sul canone di affitto

Nel sito Trentinosociale.it troviamo i requisiti e la somma massima di 300 euro mensili:

 

Alle famiglie italiane tutti questi aiuti vengono negati? No

La frase del Mattinonline è una balla clamorosa. Basta leggere l’interrogazione 5611 del 2013 del consiglio della provincia di Trento:

Nell’interrogazione 5611 ci si chiede, alla luce dell’attuale difficile congiuntura economica, quanto delle tasse pagate dai trentini, ritorni poi ai trentini attraverso azioni a loro mirate. In particolare il documento chiede di conoscere una distinzione dei contributi assegnati a trentini e stranieri e quante persone o famiglie trentine in difficoltà vengano supportate e in che misura. Premesso che in Trentino è la residenza e non la cittadinanza a fare la differenza nell’erogazione di contributi, con un periodo minimo di tre anni, a garanzia di una integrazione nel tessuto economico e sociale (aspetto di fatto messo in discussione attualmente sia dalla Corte europea che dai governi che si sono succeduti in questi anni), l’assessore competente ha fornito i numeri del fenomeno richiesti dall’interrogante: l’assegno una tantum sul potere d’acquisto è erogato a 25.982 residneti di nazionalità italiana, 1.298 cittadini non italiani, ma comunitari e 4.240 cittadini di provenienza extraeuropea. Per quanto riguarda le famiglie numerose il numero di nuclei beneficiari italiani è 4.606 contro 113 comunitari e 1.313 extracomunitari. Il reddito garanzia è erogato a 6.000 residenti italiani, 719 comunitari e 6.240 extracomunitari, l’assegno al nucleo famigliare va a 18.032 nuclei di cittadinanza italiana, 973 europea extra Italia e 3.911 nuclei extracomunitari. Quanto alla povertà e al tema delle famiglie in stato di bisogno, se consideriamo i parametri nazionali e cioè il reddito annuo di 6.712 euro per individuo, il 3,8% della popolazione trentina vive al di sotto di questa soglia, contro il 12,8% del resto dell’Italia. Se assumiamo una soglia maggiore, sugli 8.000 euro, la percentuale passa a circa il 10% della popolazione.

 

Conclusioni

Come possiamo ben vedere, si tratta di un caso di disinformazione basato sulla discriminazione e sulla presunzione che certi “privilegi” siano concessi solo agli extracomunitari “senza lavorare“.