Terremoto: solidarietà, offerte e aiuti concreti dall’estero

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Molti hanno parlato del telegramma di Putin e dell’offerta di aiuto (da cui poi sono scattate le bufale a lui associate), ma dall’estero abbiamo avuto ricevuto soltanto da lui condoglianze e disponibilità ad intervenire sul luogo del disastro?

L’offerta e il successivo aiuto dalla Russia

Le bufale degli aiuti inviati da Putin (i 10 mila russi e le 5 mila tonnellate di prodotti, citati anche da La Stampa) rimangono tali. Come avevo ben precisato nel primo dei miei articoli, quello dei “10 mila russi“, avevo ben specificato (chi non lo capisce e vuole fare polemica da “fan”, pace ai suoi neuroni) che Putin aveva dimostrato la sua solidarietà e che il ministro russo Vladimir Puchkov aveva inviato un telegramma al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio per offrire “assistenza pratica” nelle operazioni di rimozione delle macerie e di ricerca dei dispersi.

Le date sono importanti. Era il 24 agosto il giorno della bufala dei “10 mila russi inviati”, la bufala delle “5 mila tonnellate” era apparsa il 26, ma alla fine i veri aiuti sono partiti il 29 agosto e assolutamente non equivalenti ai numeri delle due bufale, come riporta Il Giornale citando Ria Novosti:

Su richiesta delle autorità italiane – ha detto l’ufficio stampa del Ministero delle Situazioni di Emergenza russo a Ria Novosti – una nostra task force è già stata inviata in Italia per valutare l’entità e il tipo di assistenza necessaria”.

Si tratta quindi di un intervento di carattere ricognitivo che vedrà impiegati uomini e mezzi. Sia gli uomini dell’unità “Tsentrospas” che il complesso diagnostico “Struna” contribuiranno, con macchinari ed attrezzatura d’avanguardia, “alla valutazione dello stato degli edifici e delle costruzioni”.

[…]

Dopo una riflessione durata cinque giorni, l’Italia scioglie ogni riserva ed accetta la mano tesa di Mosca. Vedremo, nelle prossime ore, quali saranno gli sviluppi e – per la prima volta sul campo di Amatrice, Arquata ed Accumuli – come si muoverà la task force di soccorritori che, nel 2014, è intervenuta nelle operazioni di salvataggio e ricerca delle vittime dell’alluvione in Serbia.

A questo punto vengono pure smentite le critiche “Putin ha offerto aiuto, chissà se i politici italiani li accetteranno”.

Solo la Russia?

Parlare di Russia e Putin su Facebook è quasi diventato uno sport nazionale, tutti ad elogiarlo per le miriade di bufale che vengono create su di lui (per motivi politici, religiosi o semplicemente per “sfottere” l’utente pensando di essere simpatici, ma creando di fatto un clima dannoso). Anche Obama aveva offerto aiuti lo stesso 24 agosto (“Gli Stati Uniti d’America sono vicini al dolore degli italiani per le vittime del terremoto e sono pronti a offrire aiuti e assistenza“), ma anche altri politici e capi di Stato erano intervenuti (chi con le condoglianze, chi con offerte) come riportato da Il Messaggero il 24 agosto:

Unità di crisi Ue. «Siamo in piena solidarietà con il popolo italiano e le autorità nazionali in questo momento» ha detto il commissario Ue alle crisi umanitarie, Christos Stylianides, ribadendo che l’Unione europea è pronta ad aiutare. Il Centro di coordinamento per la risposta alle emergenze della Commissione Ue, che è già stato in contatto con la Protezione civile italiana durante la notte per quanto riguarda qualsiasi aiuto che possa essere richiesto, sta monitorando da vicino la situazione. «Finora – dice Stylianides – le autorità italiane hanno richiesto che i Servizi di gestione delle emergenze di Copernico, uno dei programmi satellitari Ue, fornisca mappe satellitari di valutazione dei danni per l’area colpita. E questo sarà ovviamente fatto».

Juncker. «Siamo, come sempre, solidali con la nazione italiana e siamo pronti a fornire assistenza in qualsiasi modo possiamo» ha scritto il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, al premier Matteo Renzi, dicendosi «profondamente rattristato dalla notizia del terremoto che ha colpito l’Italia centrale». Juncker, nell’esternare a nome personale e della Commissione «le più profonde condoglianze», ha sottolineato che «i pensieri vanno alle famiglie e agli amici delle vittime del sisma».

Schulz. «Dal centro Italia provengono immagini di distruzione che spezzano il cuore» ha twittato il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, facendo le condoglianze alle famiglie delle vittime e rivolgendo in italiano «un grande grazie ai volontari, alle autorità, alla protezione civile e a tutti quelli che stanno prestando soccorso per il terremoto».

Gauck. Il presidente tedesco Joachim Gauck ha inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella un messaggio di cordoglio per il terremoto in Italia centrale. «Con grande costernazione ho visto le immagini della distruzione lasciata dietro di sé dal terremoto in Umbria – ha scritto Gauck – Esprimo a Lei e ai familiari delle vittime, anche a nome delle mie concittadine e dei miei concittadini, le mie più sincere condoglianze. Ai molti feriti invio i miei auguri di completa guarigione. All’intera regione auguro molta forza e successo nell’opera di soccorso».

Merkel. La cancelliera tedesca Angela Merkel, nel suo messaggio a Renzi, ha trasmesso la «compassione» del popolo tedesco per il terremoto. «Le immagini della devastazione sono scioccanti – ha scritto – Di fronte al dolore e alle grande distruzione, voglio trasmetterle la profonda compassione del popolo tedesco. La prego di portare ai familiari delle vittime nostre sincere condoglianze. Ai feriti auguriamo una pronta guarigione».

Steinmeier. Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, nell’esprimere all’Italia cordoglio e solidarietà, ha detto che la Germania è pronta a fornire supporto concreto nell’opera di soccorso. «Ho appreso con sgomento – scrive – le notizie dall’Italia sul terremoto notturno. In questo momento siamo uniti, in lutto e solidarietà, a fianco dei nostri amici e partner italiani. Sono sicuro che le autorità italiane fanno tutto l’umanamente possibile per far giungere aiuto alle vittime. Se desiderato, ovviamente siamo pronti a dare supporto». Il comunicato del ministero degli Esteri di Berlino informa che l’ambasciata tedesca a Roma e il Centro di reazione alle crisi dello stesso dicastero hanno costituito un comitato sul terremoto in Italia.

Putin. «La Russia è pronta a fornire all’Italia l’assistenza necessaria per affrontare le conseguenze di questo disastro»: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un telegramma di condoglianze inviato a Palazzo Chigi. Lo fa sapere l’ufficio stampa del Cremlino. «La Russia condivide il dolore dell’amico popolo italiano» ha scritto Putin, esprimendo parole di pietà e sostegno alle famiglie e agli amici dei morti e augurando una pronta guarigione ai feriti».

Netanyahu. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha inviato le condoglianze al popolo italiano per le vittime del terremoto e l’augurio di un pronto ristabilimento per i feriti. Netanyahu ha anche offerto al premier Renzi assistenza per le ricerche e il salvataggio.

Hollande. La Francia si tiene pronta a fornire alle autorità italiane tutto il supporto che dovesse rivelarsi necessario nelle ore e nei giorni a venire» dice in una nota il presidente francese Francois Hollande, esprimendo al premier Renzi «la solidarietà e l’affetto di tutto il popolo francese di fronte alla terribile tragedia».

Vucic. Il premier serbo Aleksandar Vucic, in un messaggio di stamattina al premier Renzi, ha espresso profondo dolore e cordoglio per le vittime del terremoto, sottolineando la disponibilità della Serbia a offrire aiuti. «Siamo addolorati per il forte terremoto che ha colpito l’Italia centrale causando vittime, danni e distruzioni – scrive Vucic – La Serbia, nei limiti delle sue possibilità, è pronta ad offrire aiuti e sostegno per superare le conseguenze di questa catastrofe naturale. Noi siamo un piccolo Paese, ma rispettiamo l’amicizia sincera del popolo italiano che in tante occasioni in passato ci ha sostenuto in maniera generosa. A nome del governo serbo e mio personale, esprimo sincero cordoglio alle famiglie che hanno perso i loro cari e auguro una pronta guarigione alle persone ferite».

Stati Uniti, Unione Europea, Francia, Germania, Serbia e Israele, ma su Facebook “tira più un pelo di Putin“, lui è “un grande” e gli altri sono “vergogna!!1!!1“.

Tra i primi aiuti arrivati in Italia dall’estero? Dalla Cina

Il 26 agosto comparivano i primi video del team cinese Ram Union Rescue, tra i primi giunti in Italia a dare una mano:

Fanno parte del Ram Union Rescue, hanno tute gialle e sono 16 operatori cinesi specializzati nei soccorsi in caso di gravi terremoti.

Sono arrivati ad Amatrice ieri da una regione della Cina vicina a Shanghai. In passato sono intervenuti in altri drammatici terremoti, come quello in Ecuador, Nepal e Pakistan e hanno portato con loro apparecchi che consentono di scoprire se sotto le macerie ci sono segni di vita. Hanno anche messo a disposizione materiale in aiuto degli sfollati.

In una piazza di Amatrice, vicino alla zona rossa, hanno montato una tenda dove spicca una bandiera della Cina. “Per ora aspettiamo, stanno operando i vigili del fuoco tra le macerie. Ma siamo pronti ad aiutare se ci sarà chiesto”.

La vera donazione di Mark Zuckerberg

La bufala dei 100 milioni di dollari donati alle popolazioni italiane colpite dal terremoto rimane tale, l’unica donazione vera e propria è quella fatta alla Croce Rossa in crediti Facebook:

Salutato il Papa, Mark Zuckerberg ha poi incontrato Matteo Renzi a Palazzo Chigi: anche qui foto immediatamente condivisa sul social network, prima di dirigersi all’Università Luiss per un incontro con gli studenti al termine del quale Zuckerberg ha annunciato che Facebook Italia donerà 500mila euro sotto forma di Ad credits alla Croce Rossa. Mossa astuta, quella del fondatore del social: la donazione, infatti, consiste in “crediti” che la Croce rossa potrà spendere su Facebook «per promuovere le attività di cui c’è maggiore bisogno: raccolta fondi, ricerca di volontari, richiesta di donazione di sangue, mettersi in contatto con le persone che hanno bisogno di un posto in cui stare».

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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