I fake bot “IS” – Da dove prendono i tweet? A che pro?

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Questo articolo seque quello pubblicato il 29 dicembre dal titolo “I fake bot sulle casette del terremoto sono tutti collegati e porterebbero a Roma“.

Quale è il problema nel trovarci di fronte dei fake bot? Che questi di fatto falsano la Rete, le interazioni, i retweet, i “mi piace“. Esistono “bot” che operano in automatico e sono ben riconoscibili come tali, ma quelli che operano con falsa identità e si spacciano con nomi e foto rubati sono quelli più indegni e oserei paragonarli ad una “metastasi“. In questo articolo cercherò di rispondere a due domande riguardo all’origine dei tweet e quale potrebbe essere l’obiettivo del loro utilizzo.

Ho già raccontato il caso di Vittorio Zucconi dal quale è stato copiato un tweet che attualmente tocca i 1059 retweet e 540 “mi piace“:

Il tweet popolare di Zucconi

Facendo un passo indietro, quello del 2014 di “Ammiraglio” e del suo ritorno a casa dopo oltre 5 anni dal sisma attualmente tocca i 332 retweet e i 649 “mi piace“:

Il tweet originale

Un altro era quello sul M5S e il PD pubblicato da Umberto Romano il 26 febbraio 2014, riproposto negli anni dalla schiera di fake bot:

Se sei del M5S e critichi il movimento, ti fanno fuori. Se sei del PD e critichi il partito, ti fanno premier.

Poi abbiamo quello di Massimo Bagnato del 25 marzo 2014 che parla degli 80 euro di Renzi, riproposto dai fake bot anche nel 2017:

Renzi prima di darci i soldi vuole sapere se abbiamo 20 euro di resto.

Sono tweet interessanti, ma queste persone (come i tanti primi autori dei tweet ripresi dai fake bot) non possono essere accusati di fare parte di una “rete” o che siano “pagati” da qualcuno. Dovrei smetterla di sorprendermi di fronte a certe uscite che leggo tra commenti e tweet, ma è lo stesso atteggiamento che porta avanti qualche testata giornalistica facendo insinuazioni senza prove per il piacere di farlo.

A che pro? È la domanda che mi è stata fatta in questi giorni e ho preferito continuare ad analizzare piuttosto che rilasciare pubblicamente supposizioni sbagliate. Parliamo innanzitutto di “marketing“, creare col tempo dei fake bot credibili affinché venissero seguiti da un numero sempre maggiore di utenti veri è utile nel caso si vogliano proporre contenuti di eventuali clienti. Creando tanti “piccoli” influencer è possibile raggiungere un numero maggiori di utenze in carne ed ossa, mantenendo in un certo senso un “basso profilo“.

Qualcuno ha parlato di pubblicazione di fake news governative, che ci sia dietro il PD, ho persino letto complotti del Movimento 5 Stelle per denigrare il PD. Non bastava, c’era chi metteva in mezzo il Mossad e non oso cercare se qualcuno ha messo in mezzo Soros o i Rettiliani!!! Basta, per carità! Che il gruppo “ISay” abbia avuto clienti come Ignazio Marino e il Padiglione Israele a Expo 2015 non è un mistero, ma si tratta di business fino a prova contraria, così come la Casaleggio Associati aveva i suoi clienti come Banca Intesa e altri ancora (ohibò, per quelli allora è solo business, giusto?).

Veniamo, ad esempio, i tweet pubblicati dagli account che avevo analizzato all’inizio e qualcuno dei recenti per vedere cosa scrivevano in merito a Renzi. Inizio con l’account “Gino Poteri” (cancellato di recente):

Quelli di “Olga Manasse“:

Ecco quelli di “Alice Baldivani“:

Passiamo poi all’account “Enzo Rigoni“:

Ecco l’account “Mino Casalino“:

Ne riporto qualcuno testualmente:

Abbiamo sti sindacati patetici, sti magistrati patetici, sti giornalisti patetici. Qui finisce che la cosa migliore che abbiamo è Renzi

Firenze, nonna di Renzi rapinata da finti amici del nipote. Le indagini si concentrano sui partiti di maggioranza

Il PD perde a Livorno. Un brusco ritorno alla realtà: Renzi, appresa la notizia, ha interrotto la sua passeggiata sulle acque. #radio1

Porta bene Renzi! Grazie “presidente”

Renzi prima di darci i soldi vuole sapere se abbiamo 20 euro di resto.

Renzi ha rottamato anche il 47enne Letta. Iniziano a cagarsi sotto pure i One Direction

Grillo attacca Renzi. «È come Mussolini», ha detto prima di espellere altri tre senatori e di segnalare qualche giornalista da censurare.”

Renzi è la risposta italiana a una domanda che nessuno aveva fatto

Renzi ci mette la faccia Padoan ci mette la competenza Napolitano ci mette l’esperienza e noi ci mettiamo il culo come al solito #buongiorno

Immagino Renzi e Napolitano chiusi al Quirinale che guardano Mentana su La7. Ogni tanto girano la maniglia a vuoto e si fanno grasse risate

Noi stiamo qui a menarcela, e intanto il giornalista alla tivù dice che Matteo Renzi ha “scritto un twitter”.”

Ma nessun giornale che c’informi se Renzi stamattina è andato bene di corpo o no? Cioè, ma dove siamo arrivati io non lo so

Renzi cambia verso con un governo verosimilmente identico a quello di Letta. Per segnare la discontinuità, Alfano sarà dotato di parrucca

E venne Renzi che si mangiò Letta che morse Bersani che non smacchiò il giaguaro che al mercato mio padre comprò

Renzi: “Dobbiamo uscire dalla palude” Segretario, guardi che è merda.”

C’è Fazio ospite da Renzi stasera. #Chetempochefa

Attacco hacker a Renzi, inseriti progetti concreti nel suo programma.

Renzi: “La mafia all’expo non entrerà”. Quest’anno tocca alla ‘ndrangheta.

Salvini: “Renzi twitta ma il paese non vive su Facebook”. Niente. Solo un genio come Salvini poteva pronunciare questa frase.

Spuntano le telefonate tra Renzi e Alfano: “Senti brutta stronza, Silvio l’ho visto prima io, ok?!?”. #renziberlusconi

Oggi Beppe era rabbia, tanta rabbia. E Renzi era il grumo di ipocrisia e falsità che ha generato quella rabbia. Per questo è stato asfaltato

Questi tweet erano stati letti, ad esempio, da “La Verità” o da “Il Fatto Quotidiano” prima di pubblicare i loro articoli? Si sono posti la domanda, anziché far nascere il dubbio ai lettori, se dietro non c’era probabilmente una società che utilizza dei fake bot per fare retweet e “mi piace” ai clienti e farsi seguire con queste operazioni dagli utenti veri e propri?

Di gran lunga superiore l’articolo di AGI di Arcangelo, “Giornalismo” con la “G” maiuscola.

Ora, ci sono stati dei casi dove sono state utilizzate le foto di un docente universitario e un consulente del Ministro della Salute, ad esempio. Questi potrebbero presentare denuncia presso le autorità competenti e avere una risposta ufficiale in merito all’autore di quell’attività, potrebbero persino chiedere se c’era un secondo fine e via dicendo. Vorrei tanto che vadano avanti in tal senso, così magari faremo luce attraverso l’attività giudiziaria su quanto è accaduto e senza fare supposizioni creando dubbio e rabbia negli utenti, il giornalismo non deve puntare a questo ma ai fatti e alla verità.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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