Erdogan vieta Shakespeare e gli autori occidentali nei teatri turchi? Nessun divieto!

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Il Foglio pubblica il 31 agosto 2016 un articolo dal titolo “Erdogan vieta Shakespeare nei teatri turchi“, seguito da quello de Il Fatto Quotidiano del 2 settembre dal titolo “Turchia, messe al bando le opere teatrali occidentali: via Fo, Shakespeare e Brecht“:

Le purghe di Erdogan non colpiscono solo la polizia, l’esercito, i giornalisti, i magistrati, i professori o i lavoratori statali, ma anche il teatro. D’ora in poi in Turchia alle compagnie teatrali sarà vietato portare sul palco le opere di autori occidentali. La decisione è stata presa dalla Devlet Tiyatroları, la Direzione ufficiale delle imprese nazionali di teatro in Turchia, che domenica 28 agosto ha rimosso dal calendario tutte le rappresentazioni di autori non nazionali. Tra cui quelle di Dario Fo, William Shakespeare, Bertolt Brecht e Anton Čechov.

A darne notizia per primo è stato il quotidiano il Foglio, ma la conferma è arrivata direttamente anche dal figlio del premio Nobel italiano, Jacopo Fo sentito da ilfattoquotidiano.it. Ufficialmente dietro la decisione della Devlet Tiyatroları c’è la volontà di salvaguardare e promuovere le opere teatrali turche. “Come amanti della patria, apriremo le nostre sale solo con opere locali al fine di contribuire all’integrità e all’unità della patria e per rafforzare i sentimenti nazionali”, ha detto Nejat Birecik, vice presidente della Dt ripreso da Clarion Project e dal Secolo d’Italia. Ma ad essere entrati nel mirino delle autorità non sono solo gli autori occidentali, ma anche registi e attori turchi considerati poco in linea con le posizioni di Erdogan.

Il clima si è appesantito ulteriormente dopo il mancato golpe di luglio. Tanto che lo scorso 4 agosto oltre venti associazioni di professionisti della cultura hanno firmato una nota congiunta dove denunciavano un clima da “caccia alle streghe“. Il giro di vite – racconta il Secolo d’Italia – è cominciato nei teatri di cintura di Istanbul, dove sono stati cacciati un regista, sei attori e un impiegato, accusati di appartenere alla rete golpista dell’imam Fethullah Gulen, e altri 20 attori sono stati licenziati per “scarse prestazioni”. La stagione teatrale verrà inaugurata il prossimo 4 ottobre, con la messa in scena di otto pieces in 65 teatri di tutta la Turchia. Di sicuro i turchi non potranno assistere all’Amleto.

Premessa: Erdogan non mi piace e mi piace ancora meno dopo che ha ripreso le redini della Turchia in seguito al tentativo di colpo di Stato, tuttavia ritengo che per affrontare un argomento anche con chi ci sta “sulle palle” bisogna farlo con correttezza.

Il sito Middleeasteye.net, in un articolo del 5 settembre 2016 dal titolo “Much ado about nothing? Turkey denies ban on foreign plays“, riporta le parole di Dario Fo e le accuse contro la Turchia, ma anche quelle del portavoce della compagnia teatrale di Stato Yilmaz Sertel Kilcil, che fa chiarezza sull’intera faccenda:

But Yilmaz Sertel Kilcil, a spokesman for the state theatre company, said that claims that all foreign productions were shelved for the year were wrong. He told the Evrensel newspaper that only the opening plays will be all Turkish: foreign productions would continue to be part of their repertoire for this season.

Insomma, l’apertura della stagione teatrale (che inizierà ad ottobre) sarà composta da spettacoli turchi, mentre durante il resto della stagione ci saranno quelle straniere. Nessuna censura per gli spettacolo occidentali, nessun divieto, solo una scelta della programmazione sul quale si può discutere o meno. Lo stesso Yilmaz risponde indirettamente a Dario Fo:

DT Genel Müdürlüğü Basın Danışmanı Yılmaz Sertel Kılçıl, yeni sezonda aralarında Shakespeare, Çehov, Brecht ve Dario Fo dahil olmak üzere pek çok yabancı yazarın oyununun sahnelenmeyeceği bilgisinin doğru olmadığını söyledi.

In pratica, Yilmaz dichiara che le informazioni rilasciate in merito alla presunta censura degli spettacoli occidentali non sono vere.

Prima de Il Foglio e de Il Fatto Quotidiano, il 29 agosto 2016 il sito turco T24.com.tr parla di questa “censura”, ma riporta la stessa informazione riportata da Middleeasteye.net ls ettimana successsiva:

Konu hakkında bilgi aldığımız Devlet Tiyatroları İletişim Koordinatörü Murat Demirbaş, Kültür Servisi’ne bir açıklama yaparak sezonun yerli oyunlarla açılacağı bilgisini doğruladı, ancak devamında yabancı oyunların da sahneleneceğini belirtti.

In pratica, T24.com.tr informa già prima dell’articolo de Il Foglio che l’apertura della stagione sarà dedicata alla Turchia, mentre nel seguito della stagione potranno presentare le opere straniere (la fonte del sito turco è il sito connazionale Kulturservisi.com con l’articolo del 28 agosto).

A parlarne è anche il sito Hurriyet.com.tr, con un articolo del due settembre 2016 confermando che ci saranno anche le opere straniere, ma criticando l’uso politico del teatro.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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