DISINFORMAZIONE A Venezia quattro islamiche sputano sul crocifisso

Dal 23 gennaio 2018 il mio blog non ha più banner pubblicitari e viene sostenuto dalle vostre donazioni che potete inviare qui: https://www.paypal.me/DavidPuenteit

Mi segnalano un articolo pubblicato l’otto agosto 2016 da Dagospia che riprende quello del 7 agosto di Liberoquotidiano dal titolo “Venezia, orrore di 4 islamiche in chiesa: sputano su Cristo, e il parroco sul Papa…“. Riporto, quindi, la “fonte”:

Nella chiesa di San Zulian, a Venezia, a due passi da piazza San Marco, sputi islamici su un crocifisso. Il tutto sotto gli occhi del sorvegliante. Autrici del gesto quattro donne velate, che dopo lo sfregio si sono allontanate confondendosi tra i turisti. Un ultimo episodio di intolleranza, dopo che ieri due orientali hanno fatto la fila per la comunione per poi sputare a terra la particola. Una chiesa sotto assedio, tanto che c’è chi entra per pregare Allah. Il parroco, don D’Antiga, spiega che alle sue rimostranze i provocatori spiegano: “Possiamo, il Papa ci ha dato il permesso di farlo”. Una lunga scia di provocazioni, alle quale si aggiunge il braccio spezzato pochi giorni fa al Cristo settecentesco di San Geremia: autore un franco-magrebino che è stato espulso dall’Italia.

A spiegare la realtà dei fatti fu il sito Cartadiroma.org il 9 agosto 2016 (e a seguire i colleghi di Butac il 10 agosto) citando l’articolo pubblicato da La Nuova Venezia in cui interviene direttamente il parroco, don D’Antiga:

VENEZIA. «Nessuno ha sputato sul crocifisso che sta subito dopo l’entrata e non ho presentato alcuna denuncia. Certo, sono stanco di gesti irrispettosi, ho chiesto ai carabinieri in pensione dell’Associazione di dare un’occhiata anche alla chiesa. Qui passano migliaia di turisti al giorno e vedo davvero poche volte transitare poliziotti, carabinieri o vigili, che sono concentrati in Piazza, così ho chiesto a loro se potevano tenere sotto controllo la chiesa».

Don Massimiliano d’Antiga, parroco di San Zulian, si sta preparando per la messa della domenica pomeriggio ed è dispiaciuto del clamore suscitato dalla vicenda, «anche perché papa Francesco ci dice di accogliere anche i musulmani».

La chiesa è proprio a metà strada del tragitto che tutti i visitatori in arrivo a Venezia percorrono, tra Rialto e San Marco, e sono centinaia i turisti che entrano ogni giorno passandoci davanti: la porta è aperta e i grandi dipinti e gli arredi dorati e barocchi attirano lo sguardo. La chiesa spesso è invasa da comitive: uomini in pantaloni corti e donne in canottiera, certamente non musulmani, ma anche loro con poco rispetto per il luogo sacro. Il crocifisso, semplice in legno scuro, è proprio di fronte all’entrata, chi entra se lo trova proprio davanti.

«Succede spesso», prosegue don Massimiliano, «che entrano gruppi di musulmani, donne velate e uomini con la barba, si piazzano davanti al crocifisso e si fanno fotografare o riprendere magari compiendo gesti poco rispettosi, oltraggiosi, fanno le corna, ridacchiano e così è successo l’altro giorno per quel gruppo di donne, che quando è arrivato il custode se ne sono andate velocemente. Nessuno, però, le ha viste sputare»

Così, è accaduto anche con quei due giovani orientali sabato mattina. È sempre il sacerdote che racconta: «Sono entrati durante la celebrazione dell’Eucarestia, distribuivo ai fedeli le particole. Si sono messi in fila anche loro, ma avevo capito che c’era qualcosa che non andava, quando è stato il loro turno ho spezzato una particola e ho messo nella loro bocca soltanto un piccolo pezzo». Si sono allontanati ridendo e allora alcune fedeli si sono avvicinate ai due e hanno chiesto spiegazioni, hanno insistito perché restituissero quello che avevano in bocca, ma loro lo hanno sputato per terra e se ne sono andati». Naturalmente è stata raccolta e don Massimiliano la mostra, è stata raccolta in un bicchiere sistemato in sacrestia. A causa di questi episodi, ormai sono numerosi, ha deciso di chiedere aiuto all’Associazione dei carabinieri in congedo, che già sono impegnati nei controlli nel Ghetto e in altri luoghi monumentali e in musei.

L’articolo pubblicato dal sito Cartadiroma.org spiega bene il problema di tali falsità riportate da testate giornalistiche come Liberoquotidiano:

Sono bastati i toni usati da questi articoli a generare commenti che inneggiano all’uso di lanciafiamme e armi da fuoco, ma a diffondere ulteriormente questa versione della notizia – già smentita – ci si sono messi anche i numerosi siti che diffondono informazioni false a scopi propagandistici (come VoxNews e Riscatto Nazionale, che non sono testate giornalistiche, ma che possono sembrare tali agli occhi degli utenti meno attenti).

[…]

Di “odio islamico” – come è stato scritto – in questi gesti non ne vediamo: vediamo, invece, mancanza di rispetto e maleducazione, caratteristiche comuni, purtroppo, a tantissimi individui e che prescindono da nazionalità, etnia o religione.

Purtroppo la condotta di certe testate è quella, su quella guadagnano, su quella fanno politica. State attenti a non farvi abbindolare troppo, di brutte notizie ce ne sono già troppe per inventarsene di nuove.

P.s. Conoscendo i “credenti” di tali false notizie “a loro favore”, duri ad ammettere l’errore, lanceranno scuse del tipo “avranno ordinato al prete di minimizzare e per volere di una Chiesa chinata a novanta gradi di fronte all’Islam“. A questi c’è una risposta valida: “meno pippe mentali“.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
REGOLAMENTO DELLA DISCUSSIONE
Non sono consentiti:
- messaggi off-topic (tradotto: non inerenti al tema trattato)
- messaggi anonimi (registratevi almeno a Disqus)
- messaggi pubblicitari o riportanti link truffaldini (verranno sempre moderati i commenti contenenti link esterni)
- messaggi offensivi o contenenti turpiloquio
- messaggi razzisti o sessisti
- messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)
Se vuoi discutere in maniera costruttiva ed educata sei il benvenuto, mentre maleducati, fanatici ed esaltati sono cortesemente invitati a commentare altrove.
Comunque il proprietario di questo blog potrà in qualsiasi momento, a suo insindacabile giudizio, cancellare i messaggi che violeranno queste semplici regole. I maleducati (soprattutto se anonimi) verranno bloccati. In ogni caso il proprietario del blog non potrà essere ritenuto responsabile per eventuali messaggi lesivi di diritti di terzi.

Regolamento in vigore dal 5 settembre 2016 - Aggiornato 26 agosto 2017.