Il Blog di David Puente

Una foto vale l’altra nell’era dell’informazione digitale? Beppe Grillo come fa?

Il 6 aprile 2016 alle ore 17:56 nella pagina Facebook ufficiale di Beppe Grillo viene pubblicato il seguente post:

Notate nulla di strano? Nessuna spiegazione o informazione valida per capire di cosa si tratta, ma solo un invito a cliccare per la curiosità. Prima di cliccare nell’articolo condiviso, vediamo prima la foto:

“Una marea umana”, “la gente non ne può più”, ma non ne può più di cosa? Del Papa? Che ha fatto Papa Francesco?

Se vi chiedete perché cito Papa Francesco ve lo spiego subito: la foto risale al mese di marzo 2015 quando il Papa incontrò i fedeli in Piazza del Plebiscito a Napoli. Ecco la foto pubblicata dal sito Miopapa.it a confronto con quella della condivisione Facebook di Grillo:

Clicca per ingrandire

Cliccando finalmente il post clickbait, ecco che veniamo catapultati nell’articolo “Vedi Napoli e poi cadi #SfiduciamoRenzie“. Insomma, per parlare di una folla inferocita a Napoli (l’obiettivo è quello) hanno preso una foto di una folla presente si in città, ma per nulla inferocita e che non ha assolutamente nulla a che fare con il tema trattato dall’articolo del Blog.

L’articolo del Blog a cui punta il post clickbait

Perché non condividere semplicemente il titolo e l’immagine dell’articolo originale? Perché non fornire subito un’informazione corretta all’utente di cosa andrà quantomeno a leggere?

Ecco come compare la condivisione del link dell’articolo del Blog di Grillo

Eppure questo errore è stato commesso anche in passato, come nel caso della foto associata al caso Ebola.

Mi dispiace per i fan di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle, ma attaccare i media italiani per una scorretta informazione e poi agire in questo modo non lo vedo molto coerente. L’era dell’informazione digitale doveva essere una rivoluzione positiva, ma questa rivoluzione sta cambiando verso già da qualche anno. L’arte del clickbait sta distruggendo il sogno della corretta informazione digitale.

AGGIORNAMENTO

I gestori della pagina Facebook hanno aggiornato la condivisione del post, ma rimane traccia comunque sia degli screenshot presenti nel mio articolo e su Archive.