La depenalizzazione di una legge sulla violenza domestica in Russia non è fake news

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In questi giorni si è tornato a parlare della depenalizzazione delle violenze domestiche in Russia. Avevo già trattato l’argomento in un mio articolo del 20 gennaio citando il disegno di legge che doveva essere ancora approvato in via definitiva, ma vediamo qualche titolo del 27 gennaio tratto dalle testate e media italiani a riguardo:

Il 28 e il 29 gennaio partono i “contro articoli” da parte tre siti in particolare:

Vediamo quanto riportato da Contropiano:

Nessuno si è messo a fare, in Italia, il fact checking. QUindi, per sapere cosa è successo, siamo stati costretti a cercare oltre confine. QUi la ricostruzione – alquanto documentata, bisogna dire – della testata svizzera Sinistra.ch, ovvero il Portale svizzero dell’informazione progressista.

Già ritenere che in Italia nessuno si sia occupato del fact checking denota le loro capacità di ricerca (probabilmente si sono impegnati a cercare solo una smentita). I tre siti riprendono, copia-incollando, un articolo del sito Sinistra.ch dal titolo “Ma davvero la Russia di Putin ha deciso di legalizzare la violenza domestica?“:

L’ultima ‘fake news’ è che la tirannica Russia “depenalizza le violenze domestiche”
da sinistra.ch

Siamo tornati nella guerra fredda? Così sembra osservando la campagna di disinformazione contro la Russia che vediamo su tutti i media occidentali, di destra e di “sinistra”, statali e privati che non fanno altro che copia-incollare le news senza alcuna verifica o approfondimento e anzi banalizzando tutto per mera propaganda.

L’ultima ‘fake news’ è che la tirannica Russia “depenalizza le violenze domestiche”. In pratica “si potranno liberamente picchiare mogli e figli”. E’ ovvio che così non è, ma ormai si è abituati a credere alla propaganda di guerra dell’UE e degli USA contro la Russia che ci si casca senza pensare che le informazioni non sono mai neutrali politicamente.

[…] Si può essere d’accordo o meno con questa riforma, certamente però non si tratta di “depenalizzare” alcunché!

L’articolo di Sinistra.ch accusa i “media occidentali” di non fare altro che “copia-incollare le news senza alcuna verifica“, ma è lo stesso errore commesso dai tre siti italiani che hanno fatto la stessa cosa ricercando e condividendo una notizia senza verificare quanto stava realmente accadendo in Russia.

Lasciando da parte i “media occidentali” vediamo quelli russi cosa dicono a riguardo:

Ecco l’articolo in italiano di Sputink:

La Duma di Stato ha adottato una legge sulla depenalizzazione delle percosse contro i membri della famiglia e i parenti.

La nuova legge ha derubricato la violenza domestica da reato ad illecito amministrativo. La nuova legge ha lo scopo di affrontare l’interpretazione ambigua delle disposizioni del codice penale relative alla violenza domestica ed introdotte nel luglio dello scorso anno.

L’opionione pubblica allora si era resa conto che le percosse contro un membro della propria famiglia sarebbero diventate un reato più pericoloso della violenza contro qualunque altra persona.

Finora le percosse in famiglia erano punite con il lavoro sociale obbligatorio (fino a 360 ore), il lavoro di correzione (fino a un anno), la restrizione o la reclusione (fino a due anni), il lavoro forzato (fino a due anni) o l’arresto fino a sei mesi. In base alla nuova legge, la violenza domestica sarà considerata un illecito amministrativo solo nel primo caso. Ai recidivi spetterà la responsabilità penale.

Parlano anche loro di depenalizzazione, ma perché Sinistra.ch e i siti che lo copia incollano scrivono che si tratta di una fake news? Nei loro titoli parlano di “legalizzare“, perché usano quel termine?  La parola chiave di tutta questa storia è “depenalizzare“, mi domando se presso le loro redazioni (così come tanti utenti, purtroppo) conoscano il suo significato:

depenaliżżare v. tr. [der. di penale, col pref. de-]. – Togliere per legge a un fatto, qualificato reato, il carattere di antigiuridicità penale attribuendogli quello di illecito amministrativo, e trasferendo quindi l’irrogazione della sanzione dalla competenza del giudice ordinario a quella dell’autorità amministrativa.

Quella di Sinistra.ch risulta essere una polemica senza senso: come si fa a sostenere che “non si tratta di depenalizzare alcunché“? Sappiate che il sito svizzero, nel frattempo, ha cancellato l’articolo [leggere aggiornamento in fondo]. Cercando con insistenza con le parole chiave, tra le quali “violenza domestica” (cercando “Russia” l’ultimo articolo è del 2016), ad oggi non si trova alcun articolo:

La ricerca di un articolo sulla violenza domestica su Sinistra.ch: 0 resut(s) found

Vi ricordate quando parlavo del sito Contropiano che criticava il presunto “mancato fact checking”? Bene, il loro articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2017, ma Sinistra.ch aveva rimosso il giorno prima l’articolo.

Ben consapevole che certi personaggi non dimostrino le minime capacità d’indagine (come dimostrato in passato), ecco quanto avevo scritto nel mio articolo del 20 gennaio ben spiegando che si tratta di un articolo del codice penale in particolare e riportando le considerazioni del President Federale russo Valentina Matviyenko che ricorda l’esistenza di altre leggi del codice penale legate al reato di violenza domestica:

Si parla dell’articolo 116 del codice penale russo, che il disegno di legge propone di modificare togliendo il riferimento al compimento del gesto da parte di familiari e persone vicine alla vittima (parenti, tutori) e una condanna amministrativa (multa) piuttosto che penale (fino a 2 anni di carcere).

[…]

Su Ria.ru, la presidente del Consiglio Federale russo Valentina Matviyenko spiega che il codice penale russo non tratta la violenza domestica soltanto tramite l’articolo 116, ma che ce ne sarebbero altri 60 per i quali si potrebbe essere puniti penalmente. Sempre attraverso Ria.ruPavel Krasheninnikov ribadisce il fatto che in condizioni  di recidività si procederebbe attraverso una condanna di tipo penale e si procederà con una seconda lettura del disegno di legge.

Insomma, si parla di un disegno di legge e non è detto che venga approvato del tutto, così come potrebbero esserci modifiche sostanziali in seguito alle polemiche. Dovremmo attendere ulteriori novità.

La depenalizzazione c’è stata per quella legge e le vittime, anche nel caso di un primo episodio di violenza, dovranno dimostrare in tribunale eventuali condizioni di recidività affinché si passi ad una condanna di tipo penale.

Foto RIA: “Sessione plenaria della Duma di Stato della Federazione Russa. 27 gennaio 2017”

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Aggiornamento

Il sito Italiapatriamia.eu aveva pubblicato l’articolo di Sinistra.ch, ma ha rimosso tutto.

Aggiornamento 30 gennaio 2017

L’articolo di Sinistra.ch è stato nuovamente pubblicato dal sito svizzero. Per dimostrare che era stato rimosso avevo salvato tutto su Archive.is, così come la ricerca “Russia” su Web.Archive.

Il mio articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2017 alle ore 13:32, sulla pagina Facebook di Sinistra.ch hanno condiviso l’articolo il 29 gennaio 2017 alle ore 17.

 

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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