Le falsità sulla meningite trasportata dai migranti

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In quanto sostenitore delle vaccinazioni è alquanto ovvio l’invito a vaccinarvi contro la meningite, ma è bene conoscere la malattia e non lasciarvi prendere dal panico e farvi manipolare dai soliti siti di disinformazione xenofoba come Voxnews, il quale già in passato diffondeva l’assurda e totalmente insensata teoria secondo cui l’Ebola potesse sbarcare nel nostro paese a causa dei migranti.

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In un articolo dell’undici novembre poneva l’assurda correlazione tra meningite e la presenza dei migranti africani:

Il numero crescente di casi di meningite che stanno interessando la Toscana sta mettendo a dura a prova la capacità delle autorità sanitarie di riuscire a non notare l’evidenza delle cose, e una particolare correlazione che spieghi perché, in Toscana, l’incidenza della meningite, e in particolare del meningococco di tipo C, sia 3 volte superiore a quella che è la media nazionale.

[…]

Sarà un caso che la zona conciaria della Toscana abbia anche una fortissima incidenza di africani subsahariani. E sarà ancora una volta un caso, che le provincie di Pisa e Firenze siano quelle più interessate e quotidianamente sottoposte ad un andirivieni di venditori abusivi subsahariani provenienti proprio dai Paesi dove le Meningite è endemica.

Queste tesi vennero già smentite da molti esperti del settore medico sanitario come Francesco Menichetti, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Cisanello di Pisa, in un’intervista del 19 febbraio 2016:

Qualcuno ha detto che lo hanno portato i migranti?
«Questa è una stupidaggine priva di qualunque fondamento scientifico. Non abbiamo nessun elemento per ritenere che il fenomeno dei migranti abbia portato il meningococco. Questo in particolare sembrerebbe essere arrivato nel 2012 con una nave da crociera in cui c’era stata un’epidemia con persone sbarcate a Livorno. Sono pure supposizioni».

A spiegare la situazione è anche Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità:

“Sebbene sia innegabile – spiega Rezza – che in tempo di globalizzazione i germi si muovono con gli uomini”, la trasmissione dei batteri non avviene solo tramite i viaggi dei migranti ma potrebbe verificarsi durante qualsiasi trasferta all’estero dei cittadini italiani. Inoltre, aggiunge il professore, “i casi di meningite avvenuti in Toscana sono dovuti al meningococco C che è da sempre presente in Italia e in Europa“.

“Nell’ultimo anno – continua Rezza – i casi di meningite da meningococco sono stati circa 190 mentre l’anno precedente si sono registrati 196 casi, per cui si tratta di un andamento stabile“. Per quanto riguarda “i casi sia di meningite che di sepsi, circa 1700 nel 2016, si nota invece una leggera diminuzione rispetto all’anno passato“. “In Italia non abbiamo un’emergenza meningite – conclude Rezza – l’importante è aumentare la sorveglianza e usare tutti i vaccini a disposizione”.

Rezza spiega che sia innegabile che in tempo di globalizzazione i germi si muovono con gli uomini, così come basta la nave da crociera citata da Menichetti, ma il problema principale è che non sappiamo quanti e chi siano i portatori sani (“portatori faringei”) i quali potrebbero essere sia europei che extracomunitari (anche regolari). Quindi la teoria dei migranti è confermata? No, considerate che Rezza riporta anche il numero dei casi registrati in diminuzione (mentre si parla sempre di un aumento di migranti), ma bisogna considerare altri aspetti che riporto di seguito.

Come avviene il contagio? Lo spiega sempre Menichetti nell’intervista:

Che tempi ci sono?
«Il meniningococco è molto rapido nella sua capacità di aggressione. Poche ore nel caso di una setticemia».

Dove avviene il contagio?
«In luoghi chiusi, dove il contatto è stretto e prolungato. E dove la circolazione dell’aria è limitata».

Ora siate oggettivi e mettete da parte le paure generate dal terrorismo diffuso dal sito xenofobo. Di seguito riporterò due mappe, una relativa alla presenza della meningite nel continente africano e una relativa ai corridoi migratori.

Aree in cui è diffusa la meningite
Aree in cui è diffusa la meningite

 

I corridoi migratori
I corridoi migratori

Perché secondo Menichetti la teoria dei migranti che portano la meningite sia  priva di qualunque fondamento scientifico? Stiamo parlando di viaggi molto lunghi e di persone con un sistema immunitario che non è equivalente a quello degli europei. Questi attraversano il Sahara, stando a stretto contatto tra di loro per giorni e giorni, a volte mesi o anni (come possiamo leggere in questa testimonianza) per poi sostare in Libia in attesa di un viaggio nel mediterraneo verso Lampedusa. Una volta arrivati in Italia essi vengono ospitati all’interno dei centri di accoglienza dove sono costretti a stare a stretto contatto gli uni agli altri. La meningite non è la tubercolosi, per la quale vengono effettuati screening una volta sbarcati nel nostro Paese, una volta avvenuto il contagio è questione di poco, pochissimo tempo.

Di fronte a questi semplici dati è logico ed estremamente oggettivo considerare il fatto che se ci fossero portatori sani vi sarebbero focolai a partire dai centri di accoglienza (pensate soltanto a Lampedusa e a chi ci lavora) o ancor prima in Libia. La soluzione? Vaccinatevi e procediamo a vaccinare anche i migranti.

Mi dispiace doverlo dire, ma la malafede del proprietario di Voxnews (interessato a mantenere e aumentare il suo bacino d’utenza al fine di garantirsi la monetizzazione attraverso i suoi siti) non farebbe altro che sostenere la sua tesi (sempre e comunque) ritenendo che tali dichiarazioni siano un’invenzione delle istituzioni per nascondere “la verità”. Il suo complottismo, il terrorismo che diffonde tramite il suo operato, l’incitamento alla violenza (esalta e definisce “patrioti” coloro che devastano gli hotel che ospitano i migranti, segnalandoli con una mappa per denigrarne i proprietari) e la xenofobia sono la sua fonte di guadagno, lo sappiamo e negherà sempre.

David Puente

Nato a Merida (Venezuela), vive in Italia dall'età di 7 anni. Laureato presso l'Università degli Studi di Udine, opera nel campo della comunicazione e della programmazione web.
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